Proprio mentre mi stavo alzando per tornarmene a casa mi fermò.
-Almeno resta a dormire qui.- Fece seccata.
-Non ho vestiti.- Dissi alzandomi.
-Nel primo cassetto ci devono essere delle cose di mio fratello, prendile.- Disse coprendosi.
Mi alzai e feci come mi aveva detto poi, mi distesi accanto a lei e le diedi un bacio che non ricambiò.
-Ho sonno Harold.- Mi diede le spalle.
Non riuscivo a capirla, volevo che la nostra prima volta fosse speciale. Non essendo un grande esperto di relazioni serie, avevo pensato che lei volesse quello che in genere vorrebbe una ragazza romantica come Charlotte. Mi voltai verso Charlotte e incominciai a guardarla mentre dormiva.
-Perchè non capisci? Pensavo che con te dovessi fare così, pensavo che volessi quella stupida prima volta romantica come tutte quelle come te, non pensavo mica che fossi così selvaggia.- Dissi pensando ad alta voce.
Charlotte
Non dormivo, fingevo soltanto per cercare di sfuggire ai baci di Harry. Sentii il suo sguardo su di me e mi venne un'inspiegabile voglia di ridere. Non sono mai stata brava a fingere di dormire ma in quel momento dovetti sforzarmi.
-Perchè non capisci? Pensavo che con te dovessi fare così, pensavo che volessi quella stupida prima volta romantica come tutte quelle come te, non pensavo mica che fossi così selvaggia.- Disse sbuffando.
Selvaggia? Io? Come si permette, pensai.
E poi quella frase, ''quella stupida prima volta romantica", mi fece restare basita. Decisi che che me l'avrebbe pagata, che non gliela avrei fatta passare liscia. Mi addormentai meditando vendetta.
Un raggio di sole era puntato sulla mia faccia, sembrava volesse avvertirmi che era ora di svegliarsi. Aprii gli occhi e sentii qualcosa di pesante su di me, il braccio di Harry era attorcigliato alla mia vita. Guardai l'orologio ed erano le otto del mattino, avevo un ora per prepararmi. Mi alzai dal letto e mi feci una doccia veloce, asciugai i capelli e misi un paio di jeans chiari e una maglietta azzurra. Andai in camera da letto a prendere la borsa e la giacca e, con mia grande sorpresa, Harry dormiva ancora. Gli lasciai un biglietto dove lo avvertivo che ero a lavoro e andai. Arrivai e Veronique mi avvertì che Jay mi aspettava in ufficio. Salii al settimo piano e dalla porta a vetri dell'ufficio di Jay vidi la testa bionda di Jenna, ero davvero in ritardo.
-Scusate, c'era traffico.- Dissi entrando e sedendomi sulla poltroncina.
-Risparmiamoci queste scuse.- Disse Jay con un sorrisino infastidito.
Ci disse che le domande che avevamo lasciato sulla sua scrivania andavano bene e che, per quanto riguardava me, mi avrebbero dato diversi obiettivi con cui lavorare e due assistenti. Tra le altre cose, ci disse che al concerto avremmo potuto portare con noi una persona esterna al corpo di lavoro ed io benedii mentalmente il santo che mi aveva dato questa fortuna. Quel giorno mi toccò fare un book fotografico ad una ragazza fastidiosissima.
-Devi essere più sciolta...- non ricordai il nome della ragazza -Come hai detto che ti chiami?- Dissi fissandola.
-Katia, mi chiamo Katia!- Esclamò mentre masticava un chewingum.
-Bene Katia, cerca di essere più sciolta oppure finiremo per fare le foto al chiaro di luna.- sorrisi nervosamente -E butta quel chewingum, non vorrei che si vedesse nelle foto.- Le indicai il cestino.
La ragazza si diresse goffamente al cestino e buttò il chewingum. La guardai ritornare dietro all'obiettivo, non riusciva a camminare sui tacchi. Dopo quella che fu un interminabile serie di foto, scegliemmo dieci foto e la mandai via. Ero esausta e, per fortuna, era arrivata ora di pranzo. Andai da Jenna e scendemmo alla mensa.

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Born For You
FanfictionCharlotte abitava a Bellbrook, Ohio. Dopo essere stata stuprata, abbandonò la sua famiglia ad appena 19 anni per trasferirsi a Londra in Inghilterra. Tante nuove cose la aspettavano: un nuovo lavoro, una nuova casa, un corso di fotografia, due nuove...