Chapter 16.

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Mentre aspettavamo il taxi mi prese la mano, guardò con grande sorpresa la mia ricostruzione unghie e poi mi disse qualcosa che rischiò di abbattere tutti i miei muri.

-Charlotte, ti vedo cambiata e non voglio vederti così.- Disse fissandomi con quegli occhi smeraldo che brillavano.

Fui salvata dall'arrivo del taxi. Sfilai velocemente la mia mano dalle sue e lo guardai con un'aria di sufficienza. 

-Non sono cambiata, sono solo migliorata. Ciao tesoro.- Dissi facendogli l'occhiolino.

Presi i miei bagagli e li caricai nell'auto poi, dato l'indirizzo di casa mia al tassista, sfrecciai via.

In auto pensavo a quanto mi sarei divertita da quel momento in poi, la mia parte romantica, impacciata e timida era morta e in quel momento c'era una Charlotte del tutto nuova con la sua muraglia costruita tra se e il mondo, tanto odio, sfacciataggine e disinvoltura da mostrare alla gente. Arrivai a casa e incominciai a suonare insistentemente al citofono. 

-Chi è?- Fece mio fratello scocciato.

-Posta!- Esclamai correggendo la voce.

Greg scese e non appena mi vide fece una faccia stranita per il mio abbigliamento e poi mi corse in contro abbracciandomi forte.

-Ciao fratellino.- Dissi con gli occhi lucidi.

-Pulce! Come mai qui?- Mi chiese stranito.

Incominciai a riassumergli in breve quello che mi era successo nell'ultimo mese omettendo i particolari inquietanti. Non appena terminai, mi squadrò da capo a piedi.

-Sei cambiata!- Disse sorpreso.

-Ti piaccio?- Dissi soddisfatta.

-No.- Fece secco.

Non mi importò di quel commento, io mi piacevo e non avevo intenzione di cambiare. Alle sue spalle spuntò una figura femminile ed io la riconobbi subito. 

-Ehi dolcezza!- Esclamai abbracciando Faith.

-Tesorooo.- fece entusiasta per poi cambiare tono -Ma che cosa ti è successo? Ti ha per caso investita un furgone con su scritto superficialità e tanta Micol?- Disse quasi disgustata.

La guardai stranita e poi con tutta la disinvoltura possibile le risposi.

-No, la vita mi ha aperto gli occhi e adesso eccomi qua! Mi aiutate a salire le valigie? Tutto il mio guardaroba pesa.- Dissi entusiasta.

Una volta sistemate le mie cose raggiunsi mio fratello e Faith in salotto.

-Faith, cara, mi faresti un favore?- Dissi sorridendo.

-Dimmi.- Fece sorridendomi di rimando.

-Chiama gli altri e radunali tutti a casa di qualcuno. Ah, non dimenticarti di Micol.- Dissi sorridendo malvagiamente.

-O-ok.- Disse insicura.

Dopo aver fatto ciò che le avevo chiesto sia lei che Greg andarono a casa di Liam. Non appena ebbi la casa vuota mi feci una doccia e mi cambiai. Pensai che il mio ritorno dovesse essere il più sconvolgente possibile così scelsi bene i vestiti da mettere. Optai per un paio di pantaloncini neri, una maglietta bianca con la scritta "SWAG" a caratteri cubitali, un paio di stivaletti neri con le borchie, i miei occhiali da sole, la mia borbonese nera arrivata dall'Italia e completai il tutto con un rossetto scuro. Mi guardai allo specchio e pensai che mesi fa avrei considerato una ragazza vestita così come una gigantesca parolaccia ma, in quel momento, fui soddisfatta di me. Scesi, presi l'auto e andai a casa di Liam. Suonai e mi aprì Liam che, nel vedermi, ebbe quasi un infarto.

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