Capitolo 24

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Prima che Elise potesse dire qualsiasi cosa Torch trascinò lei e Gazelle nella prima camera del corridoio del primo piano, la stanza di Elise. Quest'ultima si buttò sul letto a pancia in giù, sprofondando il viso nel cuscino, senza dire una parola.
-si può sapere che avete sentito?- sussurrò Gazelle al fratello.
-Jason in realtà è Axel- disse Torch a voce alta, pensando che parlare a bassa voce non avrebbe avuto alcun senso dato che Elise sapeva tutta la verità. La bionda intanto non accennò ad alzarsi così Torch le andò vicino e le accarezzò la schiena.
-ei, stai bene?- le chiese e lei si limitò a scuotere la testa. A quel punto anche Gazelle si avvicinò e le chiese cosa volesse fare. Elise si girò, li guardò ma non riuscì a dire nulla. Quando Elise, dopo quasi un quarto d'ora di silenzio tombale, parve addormentarsi, Gazelle parlò al fratello e disse: -sono contento che abbiate fatto pace- Poi si girò a guardare Torch che aveva un'espressione che era un perfetto misto tra tristezza e felicità. Il fratello capì e subito disse, sorridendo: -tranquillo, va tutto bene-

Torch allora si limitò ad annuire, senza far scomparire il volto preoccupato, che ora rivolgeva la sua preoccupazione verso la ragazza stesa sul letto. Prese ad accarezzarle i capelli e dopo un po' Gazelle uscì, lasciandoli soli. Fu allora che Torch capì che Elise non dormiva:-pensavo che avreste parlato un po' di più.- disse lei infatti.
-pensavo che dormissi- disse lui ignorando ciò che lei avesse detto realmente.
-io pensavo fossi un po' più intelligente- gli disse lei, accennando un sorriso. Lui sorrise, riflettendo sul suo modo di affrontare le cose: buffo fu l'unico aggettivo che gli venne in mente pensandoci. Dopo ci fu un momento di silenzio in cui Elise fissò il vuoto e Torch fissò lei. Si chiese a cosa stesse pensando anche se la risposta poteva essere una sola: Axel.
-vorrei andare ad abbracciarlo. Non c'è mai stato in tutto questo tempo, ma perché? Se era vivo, perché non mi ha cercata? E comunque, arrivato qui, perché non si è presentato?- disse Elise facendo luce a Torch sui suoi pensieri.
-non ti sarebbe venuto un infarto se, nel momento in cui è entrato in cucina, avesse detto: "ciao, sono Axel Blaze"?- disse lui sarcastico e la ragazza si limitò ad annuire pensierosa. Di nuovo silenzio. Elise aveva un sacco di pensieri, le si stava quasi sovraccaricando il cervello, tra dubbi, incertezze, ricordi e una domanda: "perché non mi ha cercata fino ad ora?"
Nel frattempo, senza che lei sapesse bene perché, gli vennero in mente i momenti passati con lui nei campi da calcio. Fu lì che le venne un'illuminazione.
-il campo- disse balzando a sedere e facendo spaventare Torch che spalancò gli occhi - solo in quel modo potrò farlo uscire allo scoperto davanti ai miei occhi- continuò lei.
-cosa ti fa pensare che voglia farlo?- chiese lui. Elise non rispose, si limitò ad alzarsi e a prepararsi. Conosceva suo fratello, sapeva che lo avrebbe fatto senza pensarci nemmeno una volta. Torch, intanto, era concentrato su altro: si stava spogliando davanti a lui perché era troppo assorta nei suoi pensieri? Non si rese conto che quando lei si tolse la maglietta le guance gli divennero rosse come i suoi capelli. Lei si girò a guardarlo, lo notò e cose l'occasione per prenderlo in giro: -Torch? Ti sembra idoneo alla tua persona arrossire davanti a una ragazza in reggiseno? –

Torch si limitò a guardarla negli occhi, pensando se fosse il caso di fare una mossa azzardata con una ragazza che, in queste cose, azzardata non lo era mai stata. Poi la buttò sul letto. Insomma lui era Torch Beacons, non aveva mica bisogno di pensare se si voleva scopare una ragazza, figuriamoci se aveva bisogno di pensare solo per baciarla un po'. Non si sarebbe spinto oltre, questo era ovvio, ma avrebbe dovuto cominciare a spianarsi la strada prima o poi e, soprattutto, doveva trovare un modo per tranquillizzarla o semplicemente distrarla.

Cominciò accarezzandole i fianchi e baciandola sulle labbra, per poi scendere al collo e al petto, mentre le sue mani, inconsciamente, viaggiavano verso il ferretto del reggiseno di Elise attraverso la sua schiena inarcata dai brividi. Lei però lo fermò subito dopo essersi resa conto che non era arrivato il momento e lui lo capì subito.
-andiamo al campo?- esordì lui sorridendole a trentadue denti. Lei annuì, sicura che sarebbe successo qualcosa.
Torch uscì dalla stanza per andarsi a preparare dandole prima un bacio sulla fronte.

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