Capitolo 19

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Elise girovagava goffamente per la sua camera, mettendo ordine, quando bussarono alla porta. Pensò che fosse la cameriera, ma erano Gazelle e Bellatrix, di ritorno da scuola probabilmente. Bellatrix la salutò con un abbraccio, evidentemente si era affezionata molto alla biondina. Gazelle la salutò con un semplice bacio sulla guancia: -come ti senti? - le chiese.
-meglio di stamattina- gli sorrise lei. Gazelle ricambiò, poi prese lo zaino della cugina e uscì dalla stanza.
-hai parlato con Torch di quella cosa?- le chiese Bella appena Gazelle fu uscito.
-no, abbiamo litigato, non lo voglio vedere.- rispose l'altra con un gesto della mano, anche se sapeva che era stata lei a cacciarlo. Bellatrix volle sapere tutto e Elise raccontò.
-è sempre stato abbietto, mio zio, ma devo dire che non mi sarei immaginata che arrivasse a tanto. La cosa è un po' demenziale, non può obbligarti- disse Bellatrix appena Elise ebbe finito. -quindi non hai potuto dire a Torch quella cosa?-
-no, e come potevo? - poi un'altra voce parlò, facendo rabbrividire Elise.
-quale cosa? - chiese la voce di Gazelle facendo tornare Elise in posizione rilassata. Poi Bella si alzò e lo tirò dentro la stanza in modo che nessuno potesse sentire. -cosa non hai detto a Torch? - chiese ancora guardando Elise. Questa prese un gran respiro e poi parlò al ragazzo:-ascolta Gazz, io te lo dico ma non devi dirlo a Torch, devo essere io a farlo-
-si, tranquilla. Adesso parla, per favore- disse Gazelle che stava morendo dalla curiosità. Non sapeva il perché, ma sapere una cosa che Torch non sapeva lo aveva sempre reso contento.
-Mark, mentre mi picchiava, mi ha inciso la sua iniziale sulla coscia con un coltellino- disse lei che, al contrario di lui, trovava la cosa fastidiosa, avrebbe voluto evitare che lo sapessero troppe persone.
-che cosa? - urlò lui facendo tremare la casa. Il destino volle che Torch stesse passando davanti alla porta di Elise per andare al piano di sotto e che, ovviamente, lo avesse sentito. Dunque bussò e, da dietro la porta, chiese: -che cos'hai da urlare, Gazz?-
-che cosa gli dico?- sussurrò il ragazzo all'interno della stanza con viso disperato.
-che cosa ne so? - rispose Elise a braccia aperte.
-nulla, tranquillo- disse Gazelle con faccia preoccupata. Per tutta risposta, Torch scese le scale. -ma quello è impazzito? - sussurrò ancora Gazelle.
-se avessi potuto impedirlo lo avrei fatto ma non riuscivo a muovermi- Elise non sapeva come riusciva a rimanere seria davanti alle buffe facce che stava assumendo Gazelle.
-sei sicura di non volerlo dire a Torch? - disse lui sull'orlo della disperazione. A suo parere, più aspettava più sarebbe stato peggio. Elise, però, la pensava al contrario, voleva far passare un po' di tempo di modo che Torch si fosse calmato.
-perora no, abbiamo litigato poco fa.- disse lei usando la stessa scusa che aveva usato con Bella. Anche Gazelle chiese il motivo. -sai niente sul mio matrimonio? - chiese lei già immaginando la risposta. Gazelle aprì di poco la bocca per dire qualcosa, ma poi la richiuse annuendo e chiese scusa alla bionda. Chiacchierarono un po' tutti e tre e poi Gazelle le lasciò sole. Elise raccontò tutta la sua vita a Bella, che era curiosa di sapere. Poi, però, anche Elise volle sapere qualcosa di lei, soprattutto perché era cresciuta con Torch. E infatti lei disse: - beh, sono cresciuta con Torch senza alcun tipo di problema, lui è sempre stato come un fratello, è stato lui a insegnarmi a giocare a calcio. Solo che lui non era un bambino calmo, così a dieci anni lo spedirono in riformatorio. Lui non sa che io ne sono a conoscenza, mi avevano detto che era andato a studiare in un'altra città ma non ci avevo creduto: la mia mente da bambina mi diceva che solo i ragazzi grandi potevano andare a studiare in altre città da soli. Una volta sentì i miei zii parlarne ma a lui non ho mai detto nulla. Entrammo alla Alius Academy per concentrarci molto di più sul calcio e non fummo messi nella stessa squadra. Quella volta ero triste ma poi ...-
-ma poi hai conosciuto il capitano della tua squadra, la Genesis, giusto?- la interruppe Elise sogghignando. Bella diventò paonazza e annuì soltanto.
-lo sapevo che ti piaceva Xavier. Allora buona fortuna, vi ci vedo insieme- continuò Elise mentre la ragazza continuava a prendere colore. L'azzurra si volle, però, vendicare della bionda e quindi disse, alzandosi:- allora, dobbiamo fare qualcosa con quell'idiota di mio cugino Torch.-
-no, lascia stare- disse Elise cambiando repentinamente espressione.
-no, non lascio stare niente, ora ci vado a parlare- rispose l'altra e, fingendo un passo di marcia trionfale, uscì dalla stanza lasciando la bionda sola che era ancora convinta che lei stesse scherzando. Solo quando sentì che Bellatrix apriva una porta si decise ad alzarsi e imboccare il corridoio. Le faceva ancora male un po' tutto ma quando sentì che Bellatrix salutava suo cugino si impose di aumentare il passo. Lui stava giocando al cellulare buttato sul letto.
-antipatica!- disse Torch per salutare sua cugina, mettendo in pausa il gioco -È un'ora che sei qui e non sei venuta a salutare-
-mi sono fermata a parlare con la mia nuova cuginetta- disse lei e Torch capì che lei stava per intromettersi e che uno di quei momenti imbarazzanti, che seguivano le intromissioni di Bella negli affari di Torch, stava per partire –tu e il tuo stupido orgoglio adesso chiedete scusa!- disse urlando peggio di come avrebbe urlato sua madre.
-Bella sei una testa di cazzo, lasciatelo dire- disse Elise attirando l'attenzione dei due cugini su di sé.
-grazie cugina, ma dovete fare pace- disse la diretta interessata sorridendo.
-Bella, siamo noi che decidiamo. Non puoi obbligarci- disse Torch, sapendo che era inutile contraddirla.
-oh, invece si! - disse Bellatrix puntando il dito sul petto di suo cugino. - mio cugino è troppo orgoglioso, fa il coglione e rovina tutto-
-sul fatto che è coglione ti do ragione- sussurrò Elise, ma in modo che lui sentisse.
-guarda che ti ho sentita- disse infatti lui aspro. Elise alzò gli occhi al cielo. Torch era orgoglioso, ma nemmeno lei scherzava, infatti non aveva intenzione di chiedere scusa. Bella incitò Torch per primo e lui quasi le urlò in faccia:-perché devi rompere le palle, Bella?-
-forse perché ti voglio bene?- disse lei sorridendo ancora. Le piaceva dare fastidio a Torch, come a tutti quelli che ci riuscivano.
-se mi vuoi bene non mi rompi le palle. Lei non ha bisogno di fare pace quindi stai facendo una cosa inutile- disse lui facendo scattare Elise per avanti.
-chi l'ha detto questo?- disse avvicinandosi a lui di molto.
-tu hai detto che sarebbe meglio chiuderla qui-
-sai bene perché l'ho detto, sai bene cosa succede se ci opponiamo: ti sbattono in riformatorio e non avremo concluso nulla- Erano entrambi molto vicini e molto nervosi. Si capiva dal modo in cui gesticolavano e si avvicinavano sempre di più ignorando il fatto che, invece che litigare, avrebbero benissimo potuto baciarsi.
-Basta! Siamo nel 21° secolo, non vi possono obbligare a fare una cosa che non volete fare e non ti faranno sposare prima della maturità. Dopo la maturità sarai indipendente. Quando lo capirete questo?-
-è lei che non lo capisce- disse Torch tenendo ancora gli occhi dentro quelli di Elise.
-Bella, è inutile! Andiamo! - disse Elise, poi prese la cugina per il braccio e la trascinò fuori dalla stanza, facendo sbattere violentemente la porta. Torch imprecò e si ributtò sul letto. Solo che il nervoso gli faceva cliccare le cose sbagliate quindi spense tutto e cercò di calmarsi ma la porta si riaprì. Era Gazelle:-si può sapere che succede?-
-Elise è testarda, tutto qui.- rispose il rosso cominciando a riflettere.
-nemmeno tu scherzi. Vi ho sentiti, potevi anche chiedere scusa- disse Gazelle, rendendosi conto solo dopo di quanto fosse ridicolo ciò in cui sperava.
-non sono il tipo, lo sai. Forse l'ho presa troppo sul serio- disse Torch senza crederci davvero.
-io non ti capisco, prima per te era importantissima e dopo nemmeno due giorni "forse l'ho presa troppo sul serio". Sei davvero strano- rise il fratello. Poi disse che sarebbe sceso sotto con le ragazze a mangiare. Uscì e scese in cucina dove trovò la bionda alle prese con i fornelli e l'azzurra che apparecchiava. Chiacchierarono per tutto il pasto, senza accennare a Torch. Elise chiese a Bellatrix se rimaneva anche per cena e lei annuì. Gazelle suggerì ad Elise di chiamare Enea per il pomeriggio e lei lo fece subito dopo pranzo, mentre Bellatrix e Gazelle andarono nella camera di quest'ultimo a studiare. Elise, da sola in camera sua, si accorse che molti dolori se ne stavano andando. Aveva ancora lo stomaco un po' sottosopra, a causa dei calci, e le bruciava la M sulla coscia quindi decise di controllare: il taglio si stava rimarginando, anche grazie ai disinfettanti che le avevano messo. Represse il ricordo della notte precedente e coprì la ferita. Tornò nella sua stanza ma non sapeva che fare. Le squillò il telefono: Elizabeth.
-pronto?-
-Elise, sai per caso perché Torch non mi risponde- chiese la donna all'altro capo. La bionda si chiese perché Torch era sempre in mezzo.
-non so. Se vuoi puoi dire a me e riferisco- disse pregando che fosse d'accordo. Nonostante fosse arrabbiata, avrebbe fatto di tutto per avere un motivo per il quale dover parlare con il rosso.
-beh grazie. Digli che stasera verranno a cenare gli Underwooth, i Partinus e i Trick. E soprattutto sgridalo da parte mia perché non mi ha risposto- ammiccò Elizabeth.
-certo lo farò, a dopo.-
-a dopo cara.- attaccò e Elise mandò in fretta un messaggio ad Enea per dirglielo. Poi si precipitò da Torch. Chissà chi erano i Partinus? Scacciò i dubbi e appena fu davanti alla porta bussò e lui disse di entrare.
-che c'è? -disse lui senza staccare gli occhi dal videogioco sulla tv.
-1. Tua mamma è arrabbiata perché non le hai risposto al cellulare. 2. Mi ha detto di dirti che a cena vengono gli Underwooth, i Trick e i Partinus- disse velocemente guardandolo con sufficienza. Lui bloccò il gioco in fretta e le chiese se stava scherzando. -no, perché? - disse lei stupita dal suo comportamento. Il ragazzo imprecò e uscì urtandola leggermente.
-Torch, che succede? - lo seguì fino alla stanza di Gazelle dove lui entrò senza bussare interrompendo lo studio dei due cugini.
-Gazelle, vengono i Partinus a cena- disse preoccupato al fratello che alzò la testa e lo guardò.
-che cosa? Pensavo avrebbe aspettato un altro po'- esclamò il celeste seccato.
-vuoi dire che è Partinus? - chiese Bellatrix indicando Elise come se lei non fosse realmente lì. Il rosso annuì e si passò una mano nei capelli.
-ragazzi, che succede? - disse Elise che si sentiva tagliata fuori da un discorso di cui era il centro.
-Edgar Partinus è il figlio dei Partinus, è lui che ti dovrà sposare- Torch alzò gli occhi al cielo in modo silenzioso ma Elise lo notò e sbuffò anche lei.
-e non è finita qui- disse Gazelle grattandosi la testa.
-Icer è la sorella di Edgar- disse Bellatrix ricordandosene solo in quel momento e sbattendo di proposito la testa sulla scrivania.
-viene anche lei? - chiese Elise pensando a quella gallina con il cervello più piccolo di una formica.
-già, qualcosa in contrario? - disse Torch e lei si chiese perché ancora non avesse ridotto anche il suo cervello alle dimensioni di una formica. Che razza di domande faceva?
-direi! - esplose lei.
-e perché? Ti dà fastidio che stia con me? - sorrise lui divertito. Magari non c'è bisogno che sia io a rimpicciolire il suo cervello, forse ci ha già pensato la natura.
-no, caro, è diverso: mi dà fastidio lei perché mi ha dato della bionda tinta invece che naturale e perché il suo cervello è grande quanto una mollica di pane- disse rendendosi conto che stava esagerando: era un po' più piccolo. -invece vedo che a te da parecchio fastidio che venga Edgar-
-ci odiamo da tempo- spiegò lui mettendo le mani sui fianchi.
-e il matrimonio è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso- disse Gazelle pensando di aiutare il fratello, si accorse che aveva detto la cosa sbagliata non appena Torch lo trucidò con lo sguardo. Lui fece calare lo sguardo ed Elise accennò appena un sorriso involontario.
-ok, basta. Elise andiamo a scegliere cosa devi mettere stasera, dovrai essere bellissima- disse Bellatrix afferrando il braccio di Elise.
-non necessariamente. - disse Torch mentre uscivano. Le ragazze raggiunsero la stanza di Elise. Stettero quasi mezz'ora per scegliere: vestito bianco senza spalline e una fascia sotto il seno nera. Dopo un po' arrivò Enea e stettero tutti e 5 insieme anche se Torch e Elise sembravano non vedersi completamente, facevano come se l'altro non esistesse.

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