capitolo 14

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Torch sentì che qualcuno lo schiaffeggiava e lo scuoteva. Il primo pensiero che ebbe fu di difendersi quindi tirò un calcio alla ceca e colpì qualcuno. Una voce familiare al suo fianco imprecò. Il rosso aprì gli occhi e vide Dvalin e Xavier: il primo era piegato in due per il calcio, il secondo si avvicinò a lui: -che cosa è successo? - chiese.

-Mark... ci siamo picchiati e ... Gazzelle dov'è? - chiese d'improvviso facendo saltare anche l'amico che, successivamente, indicò il vicolo. Torch si alzò a fatica e girò l'angolo. Gazzelle era seduto con le spalle al muro con Bellatrix che gli curava le ferite e Jordan che era accanto. Ogni tanto buttava qualche gridolino di sofferenza, ma sicuramente adesso stava meglio di quando era arrivato. Era ancora buio. Torch si sedette accanto a lui e appena lo vide fu sollevato, contemporaneamente però si ricordarono qualcosa, o meglio qualcuno e lo urlarono all'unisono.

-Fermi! Cosa c'entra Elise? - chiese Bellatrix, mentre Xavier e Dvalin li raggiungevano.

-Mark l'ha presa insieme a Torres e King. Devo andare. - rispose Torch cercando di alzarsi ma ancora una volta fu costretto a risedersi. Questa volta era Xavier.

-fermo, Torch! Almeno sai dov'è? - chiese immaginandosi già la risposta. Per non confermare i suoi dubbi, Torch sbuffò: -come avete fatto a sapere che eravamo qui? - chiese poi.

-mi ha chiamato Neppten e mi ha detto che non gli rispondevi e che, avendo il cellulare acceso, era strano. Così ho avvertito anche gli altri e venendo verso casa tua ti abbiamo visto. - spiegò Xavier svelto.

-ok. Adesso però pensiamo ad Elise. Dove può essere? - si intromise Gazzelle.

-conviene che chiami Mark. - disse Bellatrix voltandosi verso il cugino. Lui annuì, prese il cellulare e chiamò. A ogni squillo la sua ansia saliva. Pensava a dove quel pazzo avesse nascosto la sua ragazza e cosa le stesse facendo. A un certo punto il cellulare smise di squillare e ci fu un breve attimo di silenzio. Poi la voce di quell'arrogante biondino: -Beacons, sei un dormiglione. E nemmeno la tua fidanzatina scherza. Appena siamo arrivati non faceva altro che sbraitare così le ho dato un sonnifero per farla addormentare. Menomale che hai chiamato cominciavo ad annoiarmi. -

-dove l'hai portata? -

-dovrei dirtelo? -

-Si, se non vuoi che ti espellano da scuola. - disse Torch tirando fuori la prima minaccia che gli veniva in mente in quel momento.

-sei sempre tutto a parole, Beacons! Non ci riusciresti mai! - lo schernì infatti Mark.

-è una sfida? Perché non ti conviene: se mi arrabbio non solo ti butteranno fuori da scuola ma la tua punizione diventerà qualche anno di galera per rapimento. - disse Torch velocemente senza dargli il tempo di parlare. Ci fu silenzio all'altro capo del telefono. Torch era sicuro di aver colpito al centro del bersaglio e sorrise.

-Beacons, facciamo una cosa: tu vieni qui e ti riprendi la tua ragazza- fece una piccola pausa -ma in cambio mi devi restituire tutta la cocaina che l'altra volta hai sprecato e la voglio con gli interessi ciò vuol dire che ne voglio una decina di bustine entro qualche ora, se non vuoi lasciare la tua ragazza qui per tutta la notte. -

-dove vuoi che la trovi in meno di 4 ore? - Torch credeva di impazzire, pensava già a dove cercarla.

-io ti do tutto il tempo che ti serve. Ma niente mi vieta di fare ciò che voglio con Elise. Puoi solo sperare che non si svegli prima del tuo arrivo. Ci vediamo. - disse rapido il biondo ed attaccò. Dalla bocca di Torch uscì un ringhio. Raccontò ai compagni tutta la conversazione e tra loro l'unico che poteva aiutarlo era Dvalin, non aveva mai avuto a che fare con droga o cose del genere ma Zell, l'attaccante della Epsilon, era molto amico con King e Stonewall, un altro membro della Mixer. La cosa però si presentava difficile.

-noi non ti possiamo aiutare. - disse Jordan indicando sé stesso e Gazzelle. Xavier scosse la testa per far capire all'amico che questa volta non poteva contare su di lui. Torch si chiese come aveva fatto a circondarsi di persone così pure, quando lui era marcio sia fuori che dentro.

-se vuoi chiamo Zell. - intervenne Dvalin.

-si, digli però di parlare solo con Caleb. King è con Mark. - lo avvertì e il moro si allontanò. Dvalin e Torch si conoscevano da quasi tutta la vita ma il rosso non ricordava nemmeno come si fossero conosciuti. Dvalin non era mai sparito, nemmeno nel momento in cui Torch sembrava aver preso la strada sbagliata e nonostante Dvalin, anche avendo quella faccia da duro e adattato a quel genere di cose, odiasse quel giro. Nel frattempo Xavier e gli altri avevano avuto, a detta loro, un lampo di genio. Byron. Ma Torch spense subito la loro allegria dicendo: -Byron è troppo figlio di papà per avere della droga in casa. - l'unico che non mollava, però, era Xavier.

-tentar non nuoce-

-sono sempre le 3 di notte- disse Jordan, ricordando a Torch che l'acqua gli stava arrivando al collo. Le mani sorressero la testa che faceva male da quando si era svegliato pochi minuti prima, stava diventando insopportabile. Sentì delle mani sulle sue spalle. Alzò la testa e incontrò il celeste degli occhi di sua cugina.

-tranquillo, cuginone. - gli disse lei usando ancora quel nomignolo da bambini. - se Elise dorme lui non le farà niente. Adesso rimbocchiamoci tutti le maniche. Non importa che ore sono e se i nostri amici dormono. Qui c'è in gioco la vita della prima vera ragazza di Torch. -

-esageri! - esclamò lui come se fosse una cosa di cui vergognarsi. Bellatrix gli strizzò l'occhio e si diresse verso Xavier. Torch provò a seguirla ma il dolore alla testa glielo impedì. Si toccò la fronte e non sentiva nulla, mise le mani davanti a sé e vide del sangue. La cugina si sedette di nuovo davanti a lui e cominciò a medicargli la fronte con il poco che aveva. Jordan e Xavier si allontanarono con i telefoni in mano per cercare di contattare qualcuno che potesse aiutarli. Gazzelle era ancora seduto accanto a lui. Non si lamentava ma si vedeva che non era in gran forma. Torch afferrò il polso della cugina.

-Bella, non serve a niente. Chissà cosa dovremmo fare adesso e non abbiamo le forze per alzarci. - Torch aveva già un'idea ma stava cercando di farla venire anche agli altri, così da non sembrare sempre quello che li metteva nei guai.

Dvalin li interruppe dicendo che Caleb era d'accordo ma, spiegata la situazione, anche Dvalin capì le intenzioni di Torch e lo assecondò.

-forse ho la soluzione ma se ci beccano chissà quale sarà la punizione. - disse aspettando di capire cosa ne pensassero gli altri - entriamo alla Alius Academy e prendiamo la vostra parte di pietra di Alius. -

-è una follia! - esploso Jordan

-per me va bene- disse Torch guardando Dvalin con sguardo complice.

-vengo! - esclamò Gazzelle stupendo tutti.

-va bene. - disse Bella non molto consenziente. Anche Xavier annuì, seguito da un Jordan rassegnato. Li aiutarono ad alzarsi e salirono sulla macchina di Dvalin. Crearono un piano, banale ma si poteva fare. Arrivati alla Alius, Dvalin aiutò Torch e Xavier a Gazzelle. Bellatrix prese i suoi fermagli e in poco aprì la porta.

Troppo facile! Pensò Torch e diede voce ai suoi pensieri: -facciamo piano, mi sembra un po' troppo facile non vi pare? Dvalin, dove tengono le pietre? -

-dobbiamo andare al piano interrato e poi alcuni vanno al club della Diamond Dust e alcuni alla Prominence. -

Tutti annuirono e facendo attenzione andarono all'ascensore. Scesero al piano interrato e poi si divisero. Arrivati ognuno al club dell'amico che accompagnava, entrarono. Torch si staccò da Dvalin che lo sorreggeva e andò verso la sua pietra che era messa bene in vista visto che era il capitano. Prese la collanina e la mise. La solita scossa percorse il suo corpo e si sentì vivo e sicuro di sé. Si girò verso gli amici e sorrise.

-fatemela tenere finché non lo trovo. - disse Torch con gli occhi che al pensiero gli luccicavano. Dvalin si illuminò: -per me va benissimo.- disse infatti. Ma ovviamente Bellatrix non era d'accordo.

-rende tutto più facile, Bellatrix. - continuò Dvalin. - Troviamo Elise, ce la riprendiamo e se ci attaccano lui è più forte e non abbiamo problemi. Mi pare ovvio. -

-e va bene. Però la dovete mettere tutti. - disse Bellatrix e il moro corse via contento. Torch sorrise soddisfatto alla cugina e poi la oltrepassò.

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