capitolo 10

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Entrarono e salirono al piano superiore. Passando dalla stanza di Elise si sentivano delle risate e rumori di videogiochi. Gazelle bussò e la voce di Elise disse di entrare. C'erano lei e Enea con dei joystick della playstation in mano e giocavano a un gioco di guerra. Misero in pausa e si girarono verso i 3 ragazzi, sorridenti.

-non mi sembravi una tipa da videogiochi, Elise. - sorrise il rosso, anticipando Gazelle che stava per parlare.

-ognuno ha le sue sorprese. Lui chi è? - chiese sbrigativa la bionda.

-Neppten, un mio amico, oggi mangia qui visto che i miei non tornano. Ora ordino una pizza. - disse il rosso prendendo il telefono.

-non c'è bisogno, faccio io. - disse alzandosi.

-molto meglio della pizza! - urlò Enea, alzandosi e accarezzandosi la pancia. -Vi giuro che cucina in modo speciale. -

-sei sicuro di non volere una zuppetta di farro, Enea caro? - disse lei imitando una voce nasale e stridula. Era la voce di Maggie, una ragazza che era stata adottata l'anno prima e che aveva sempre fatto il filo Enea, ma in un modo totalmente sbagliato.

– assolutamente no- sbottò il moro disgustato.

– perché non ti piace la zuppa di farro? Guarda che fa molto bene- disse lei uscendo dalla stanza e scendendo in cucina, con dietro il moro che le diceva di smetterla di prendere in giro. Scesero tutti in sala da pranzo e Elise in cucina. I ragazzi cominciarono a parlare un po'. Dopo un po' però si sentì un urlo dalla cucina e dei piatti che si infrangevano al suolo. I ragazzi si immobilizzarono spalancando gli occhi ma Enea, senza pensarci due volte, si alzò e raggiunse la cucina in velocità seguito dagli altri. Aprirono la porta e videro che Elise era tenuta ferma da un uomo vestito di nero che la stava portando fuori dal retro. Enea si buttò subito sui due mentre Torch uscì dalla finestra e fermò il ladro dal retro. Questo, però, lo buttò a terra e diede un calcio nelle parti basse a Enea. Non fece in tempo a scappare con la ragazza che Neppten e Gazelle gli furono addosso. Torch si riprese e tolse al ladro il passamontagna: Mark Krueger. Elise si arrabbiò di brutto e gli sferrò un calcio e un pugno in pancia. Enea lo prese dal colletto e lo mise al muro.

-ora me la paghi, brutto bastardo. Ti faccio pentire di aver trasformato Elise in un pezzo di ghiaccio. - buttò fuori il moro con rabbia mentre lo sbatteva contro il muro ripetutamente. Elise lo tirò via e lui le urlò contro. Ovviamente Torch non ci pensò due volte a spingere nuovamente contro il muro Mark, che in quel momento stava capendo quanto fosse brutto il muro di casa Beacons.

-che ci fai in casa mia? - ringhiò il rosso.

-appena i miei hanno saputo della sospensione mi hanno tolto tutto: cellulare, soldi ... TUTTO. E indovina cosa hanno trovato mentre cercavano tutto quello che potevano togliere? La droga! Sono rinchiuso in casa a tempo indeterminato e questo per colpa tua e di quella puttana! - sbraitò come un pazzo gli insulti indicando Elise che era impegnata a tenere Enea.

-pensi che appena i miei lo sapranno ne saranno contenti? Saranno furiosi. E per la cronaca è principalmente colpa tua se siamo stati sospesi. - disse arrabbiato il rosso cercando di stare calmo, ma avendo davanti quel soggetto gli veniva piuttosto difficile. Elise cercò di chiedere cosa Torch intendesse ma lui la zittì subito. -dopo ti spiego. -

-mandalo via, Torch. È il posto peggiore per iniziare una lite. - disse Gazelle posando una mano sulla spalla del rosso per farlo ragionare. Anche Neppten diede ragione a Gazelle ma Torch non sembrava voler lasciare andare Mark. A un tratto sbuffò e mollò la presa, spostandosi per farlo passare. Quei gesti gli stavano costando tanta, tanta fatica.

– esci di qui, prima che ci ripensi- disse a fatica Torch.

-pensi che me ne vado solo perché me lo dici tu? - disse Mark presuntuoso facendo cominciare uno stupido battibecco con il rosso.

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