Capitolo 33

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Quando Elise rivide Torch prima di scendere a pranzare al piano di sotto, sembrava che lui avesse preso abbastanza bene la frase "non dobbiamo parlarne per forza", mentre lei si era arrovellata per tutto il tempo. Da quanto diceva, sembrava avesse passato il tempo a pensare alla festa della sera, così anche Elise fece finta di averci pensato.

Il pranzo fu scandito soltanto dalle varie raccomandazioni da parte di Elizabeth e dall'indifferenza di Mike a riguardo. Niente di troppo rilevante, insomma. Dopo ciò, finalmente, Elizabeth e Mike, uscirono di casa con le valigie, così come i signori Underwooth e Enea che, con lo zaino, si diresse verso la porta di casa Beacons. Arrivò nel frattempo anche Bellatrix che, ignara di ciò che stesse realmente succedendo, resse il gioco ai ragazzi. Appena furono tutti dentro casa e le due macchine si furono allontanate dal vialetto, spiegarono tutto a Bellatrix che, su indicazione di Elise, si era portata un vestito per la sera.

Dopo però Bellatrix ed Enea chiesero ad Elise di passargli i compiti per il giorno dopo, così si diressero in camera di Elise.

-che compiti vi servono? - chiese Elise avvicinandosi allo scaffale dove teneva libri e quaderni.

-a me nessuno- disse Enea buttandosi pesantemente sul letto della ragazza.

-neanche a me- rispose Bella prendendo posto sulla sedia. Elise corrugò le sopracciglia passando lo sguardo dall'uno all'altra. –si sentiva aria pesante tra te e Torch, che è successo? -

-niente, le solite cose- disse con aria di sufficienza.

-oh, andiamo! - sbuffò Enea. –non puoi ancora dire "le solite cose" -

Sia Bellatrix che Elise lo guardarono corrucciando la fronte.

-si, insomma, una ragazza che sta insieme a un ragazzo da anni dice "abbiamo litigato per le solite cose". Voi state insieme da quanto? Una settimana? - disse alzandosi. Si avvicinò a lei e delicatamente le spostò una ciocca di capelli dietro un orecchio. Il suo volto era preoccupato. –ti sta logorando- osservò fissando i suoi occhi in quelli di Elise. Quest'ultima non riuscì a reggere il contatto visivo con il suo migliore amico. Si sedette sul letto e si prese la testa tra le mani, che aveva cominciato a girarle vorticosamente.

-che ti prende? - chiese Bellatrix preoccupata mentre le accarezzava la schiena.

-Enea ha ragione- disse Elise. –mi sta logorando, ho un continuo bisogno di certezze e lui non me ne da, o se me le da, le distrugge un secondo dopo. Sono orfana, adottata da un dispotico approfittatore e da una donna sottomessa che vogliono costringermi a sposare un ragazzo come se fossimo nel Medioevo e da cui prima o poi dovrò scappare. Non ho idea di cosa possa succedere stasera, figuratevi se posso avere una minima certezza su quello che sarà il mio futuro lontano. Non posso andare dietro anche ad un ragazzo che mi fa andare a letto con il mal di testa, non reggerò ancora per molto. - disse velocemente.

-ti va di dirci cosa è successo stavolta? - chiese Enea.

-ieri sera dopo aver fatto pace volevo fare sesso- sputò fuori lei.

-ti sei svegliata stamattina e te ne sei pentita? - chiese Enea.

-oh mio dio, hai perso la verginità con mio cugino! - esplose Bella.

-no! - urlò lei. –mi ha rifiutata-

-cosa? - urlarono entrambi.

-mi ha detto che poteva essere l'alcool a parlare- disse Elise.

-aveva ragione, è stato bravo- disse Bellatrix.

-già, peccato che quando stamattina gli ho detto che non mi ero affatto pentita di averglielo chiesto, lui era ancora titubante. -

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 02, 2022 ⏰

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