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Percy non riusciva a credere che Leo fosse così efficiente.
Nel giro di pochi giorni aveva individuato l'edificio in cui era tenuta prigioniera Annabeth.
Con l'aiuto di Talia e Reyna, aveva già pianificato come, quando è dove intervenire.
Percy si era reso disponibile per aiutarli, ma loro lo avevano respinto.
In quel palazzo tutti sapevano chi era, non avrebbe potuto fare nulla se non peggiorare le cose.
L'indomani sarebbe stato il grande giorno.

***

Annabeth si svegliò, con la sensazione di aver dormito veramente bene da molto tempo.
Si sentiva tranquilla, come non le capitava da tempo.
Silena arrivò in quel momento, sorridendo.
Si guardò intorno, ma nella stanza non c'erano telecamere: poteva parlare tranquillamente.
-Annabeth, ieri è successa una cosa bellissima. Un ragazzo è entrato in contatto con Charlie.
Ha detto che stanno cercando di liberarti e di arrestare Crono e Gea... arriveranno stasera.
Libereranno anche me e Charlie!- disse la ragazza.
Annabeth sorrise, prima che lei continuasse:-Ieri Charlie mi ha stupito.
-Che ha fatto?
-Beh, dopo che quel ragazzo lo ha contattato è venuto subito da me... e mi ha spiegato tutto.
Poi mi ha baciata, e mi ha detto che, una volta liberi, saremmo scappati lontano.
Per vivere finalmente la nostra vita insieme.- Silena sorrise ancora di più.

***

Leo penetrò nell'edificio, grazie alla guardia che era riuscito a corrompere.
Si chiamava Beckendorf, e aveva posto solamente una condizione: che Leo e le ragazze riuscisse a portare in salvo lui e una ragazza, la "balia" di Annabeth.
Leo aveva annuito, sorridendo.
Sapeva bene cosa voleva dire salvare la ragazza che si amava.
Lui e Calipso si erano conosciuti in un'operazione segreta.
Lei era la figlia di Atlante, un pezzo grosso dell'industria petrolifera arabica.
L'aveva promessa in sposa ad un imprenditore emergente, ma la ragazza si era rifiutata.
Così il padre l'aveva segregata da sola sulla sua isola, senza cibo né acqua.
Leo si era infiltrato (già, l'infiltrazione era la sua specialità) per riuscire a capire i piani del padre.
Era arrivato da Calipso giusto in tempo, prima che la ragazza svenisse in seguito a tre giorni di digiuno totale.
E diciamo che era stato amore a prima vista, anche se entrambi non se ne erano resi conto subito.
Calipso all'inizio non lo sopportava, per i suoi modi di fare quando subiva il suo interrogatorio.
Ma l'odio non è già una prima forma di amore?
Presto se ne era innamorata perdutamente.

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