Una parola. CRISI. Ho una crisi di stile. Non so cosa mettermi. Cosa mi metto? Oddio! Mi serve qualcuno. Devo chiamare qualcuno. Okay diciamo che non c'è nessuno qui dentro dato che sono le 15:30 e sono tutti in giro per il campus.
Ora mi calmo e guardo dentro l'armadio.
Alla fine ho scelto una maglietta gialla canarino con una gonna e scarpe da ginnastica. I capelli. Un altro problema. Sciolti? Legati? Crocchia? Coda? Cerchietto?
Calmati Cassie, mi ricorda la mia voce interiore. Deciso. Mi lego i capelli in una coda alta e mi metto un cerchietto.
Mi stendo sul letto e prendo il cellulare per controllare un po' la posta e per vedere se qualcuno mi ha scritto.
Una mail da mamma che dice:
Cassie,
Come ti trovi a New York? Tutto bene? Dimmi se qualcosa non va. Qui tutto bene. Un bacione da mamma, papà e Billy.
Chiudo le e-mail e trovo un messaggio in segreteria. Apro la cartella e intravedo il nome di Thomas.
Decido di ascoltarlo.
-Cassie, mi dispiace da morire. Non sapevo che Maria sarebbe venuta. Dovevo fermarla. Mi manchi tantissimo. Richiamami quando puoi.- ha la voce distrutta.
Mentre chiudo la chiamata bussano alla porta.
Vado ad aprire e fuori ad aspettarmi c'è Lucas con un pacchettino nella mano.
-Ciao! Come va?- gli domando con entusiasmo
-Bene ora che ti vedo. Sei pronta?- mi risponde sorridente.
-Si certo. Ma dove andiamo?-
-Sorpresa. Tieni questo è per te- mi dice porgendomi la scatolina.
Apro e dentro trovo una spilletta particolare con i tasti del pianoforte sopra.
-Lucas non ho parole. È fantastica- urlò in preda all'emozione e gli stringo le braccia al collo. Mentre lo abbraccio inspiro il suo profumo così buono.
-Andiamo dai altrimenti facciamo tardi-
Vuole farmi morire dalla curiosità per caso?Usciamo dall'università e prendiamo la strada principale. Non ho seriamente idea di dove stiamo andando.
Venti minuti dopo siamo di fronte a un palazzetto. Se siamo dove penso io non andrà a finire bene.
Entriamo e i miei sospetti prendono vita.
Andiamo al banchetto dei pattini e prendiamo le nostre misure.
Cavolo io non so pattinare!
Lucas entra in pista e mi rivolge uno sguardo pieno di speranza. Mi invita ad entrare. Potrei scappare. Ma sembrerei pazza a correre con dei pattini per ghiaccio ai piedi in mezzo alla città.
Alla fine mi convinco ed entrò in pista. Primo passo. Secondo passo. Mi aggrappo al braccio di Lucas fino a staccarglielo.
-Rilassati Cassie, lasciati andare ci sono io qui- mi sussurra all'orecchio.
Rilassarmi! Come faccio a rilassarmi se l'unica cosa che penso è come pararmi il sedere se cado!
Mi stringe la mano e piano piano si sposta dietro di me. Mi prende la vita e mi lascia le mani. Incomincia a guidarmi verso il centro della pista. Oddio sto pattinando? Davvero? Beh godiamoci il momento.
Ad un certo punto vedo Lucas vicino a me che pattina tranquillo.
Okay. È una mia impressione o questo ragazzo mi ha lasciato pattinare da sola? Mi avvicino a lui per prendergli la mano o almeno per appoggiarmi prima di cadere. Troppo tardi. In meno di un secondo sono per terra a ridere come una matta. Lucas mi raggiunge e mi aiuta a rialzarmi. Appena sono in piedi gli do uno schiaffo amichevole sulla spalla.
Lui si avvicina, mi prende in vita e mi bacia lì davanti a tutti. Ricambio il bacio e rimaniamo attaccati per un po'.
Ci stacchiamo e andiamo a toglierci i pattini.
-Cassie vuoi seguirmi per favore?- mi porge la mano sorridente.
-Volentieri- rispondo ridendo.Siamo seduti in un ristorantino che cucina sia pizza che carne.
Prendo una pizza margherita con una coca-cola e lui prende una capricciosa con una bottiglia di acqua frizzante.
-Cassie raccontami un po'. Ti è piaciuta la sorpresa?-
-Si. Anche il livido sulla mia coscia ti ringrazia.- scherzo io.
-Andavi così bene. Beh possiamo rimediare.-
-Forse- rido.Finita la cena mi accompagna al dormitorio. Ora cosa faccio? Lo invito ad entrare? Poi vedo. Quel che sarà si vedrà.
-Cassie, mi piacerebbe rivederti un'altra volta- mi dice sul ciglio della porta.
-Assolutamente- gli rispondo sorridendo.
-Allora ti chiamo domani. Ci vediamo Cassie.-
-Se vuoi puoi rimanere un po' qui. Entra.- lo invito
-Okay. Prima le signore- indica la mia camera da gentiluomo.
Ci stendiamo sul letto e prendo il computer per vedere se c'è un film interessante.
Senza preavviso Lucas mi prende il viso tra le mani e incomincia a baciarmi con passione. Si sposta sopra di me e ci stendiamo sul letto.
-Credo che dovresti andare ora.- gli dico staccandomi dal suo bacio. Non mi sento pronta ora. Ho qualcosa che mi frulla nella testa.
-Si, scusa-
- Non scusarti. Ci sentiamo domani.-
-Buonanotte-
Esce dalla mia camera e io chiudo la porta. Mi ci appoggio e penso.
Thomas! Devo richiamarlo.
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Per un castello di sabbia
ChickLitCassie ha appena finito le scuole superiori nel nord della California e sta per trasferirsi al college di New York per intraprendere il suo sogno: il canto e la recitazione. Fin da piccola studia canto con una maestra amica di sua madre e coltiva qu...