Mi sveglio sentendo il corpo di Cassie vicino al mio e facendo il meno rumore possibile, vado in bagno.
Uscendo trovo Cassie ancora nel letto che dorme profondamente.
Lancio uno sguardo alla sveglia digitale sul comodino che segna le 6:27am. È decisamente presto.
Oggi io e Cassie abbiamo lezione insieme che comincerà alle 9:00.am.Non ho sonno però.
Trovato!
Le farò una sorpresa.
Apro l'armadio e trovo immediatamente la scatola blu.
Ricordi su ricordi affiorano nella mia testa aprendo e guardando il contenuto. Foto mie e della ragazza che ora dorme sul mio letto beata e apparentemente felice.
Una raffigura un castello di sabbia (bruttino a dire la verità, con una torre crollata per via del vento sicuramente) e sopra, sullo sfondo un bambino con un mantello rosso intonato alle infradito che portava ai piedi.
Sì, indovinato. Sono io quel bambino!
Scostando la foto trovo una che raffigura uno dei miei momenti preferiti e bellissimi che ho vissuto.
Faceva freddo in quell'estate. È infatti un giorno di luglio, mentre fuori si scatenava l'apocalisse, io e Cassie eravamo chiusi in casa con la voglia di un gelato e magari di un bagno al mare.
Prendemmo il secchiello e la paletta e alcune formine, poi con la massima delicatezza Cassie mi prese la mano e mi portò in cucina e...ricordo quel giorno come fosse ieri...prese l'insalata di pollo dal frigo che sua madre aveva preparato il giorno prima e incominciò a raccoglierla con la paletta infilandola nelle formine e stampandole su un piatto d'argento che a quel tempo sembrava così grande. Dopo qualche minuto sentimmo un rumore e vedemmo il flash della vecchia fotocamera apparire e diffondersi per tutta la cucina.
La mamma di Cassie immortalò quel momento e dopo aver scattato la foto disse "-L'unica volta in cui vedrò mia figlia cucinare...questa passa alla storia" e se ne andò senza dirci nulla.
L'estate successiva avevo chiesto alla mamma di darmi una copia della foto e con gentilezza mi porse una bustina un centinaia di foto scattate in quell'estate e nelle estati passate. Alcune in posa ma la maggior parte scattate in momenti particolari e spensierati.
Prendo tutte le foto, le tiro fuori dalla scatola e le dispongo in fila sul pavimento.7:30am.Cassie ancora dorme e la mia opera d'arte è disposta sul pavimento della mia stanza da letto.
Decido di svegliare Cassie e le dò un bacio dolce e soave sulla guancia.
Vedo affiorare sul suo viso un sorriso e lo prendo come un via libera. Scendo sul collo e le porto le mani sul viso per accarezzarla.
Mi dà uno schiaffetto sulla testa e incomincia a ridere.
-Smettila, cinque minuti e mi alzo- farfuglia nel sonno più totale.
-Sono le 7:40am Cassie, dobbiamo andare a scuola-
-Non mi va. Oggi non vado.- ripete convinta portandosi il cuscino sulla faccia.
-Allora verrà a farti visita un mio amico. Il mostro del solletico.- dico ridendo facendole il solletico per tutto il corpo.
Ride, tira pugni e calci e ride ancora di più.
Si butta per terra e si arrende alzandosi con la più grande eleganza che io abbiamo mai visto. Si sistema i capelli e si butta sul letto. Mi cade vicino e non posso far altro che darle un bacio sulle labbra.
Si sporge dal letto e intuisco che abbia visto le foto. Strabuzza gli occhi e si butta per terra inginocchiandosi appena davanti il perimetro del mio capolavoro fotografico.
Prende il telefono e fa una foto al collage.
Le prendo il telefono, lo poso sul comodino e le prendo le mani.
Le bacio la destra e poi la sinistra. Senza preavviso la carico in spalla e le faccio fare un giro dell'appartamento. Ride. Che bello sentirla ridere.
Mentre siamo in salone sento il telefono squillare ma non il mio. Quello di Cassie.
La adagio per terra e con uno scatto corre in camera, afferra il telefono e risponde.
-Pronto? Lucas?- la sento dire
...
-Si tutto bene. [...] si, okay. [...] oggi? Okay. A dopo. Ciao.-
Mi guarda. La guardo.
Vi viene in contro piano e le vedo scendere sul viso una lacrima.
-Perché piangi?-
-Perché è finito tutto così in fretta.-
-Non è finito nulla. È appena cominciato.-
-Lucas?Come faccio?-
-Cosa pensi voglia significare questo?- indico noi due insieme e le nostre mani che si stringono.
-Glielo dirò, voglio stare con te- mi dice.
E dopo quelle parole non so bene cosa ho fatto prima se baciarla o esultare.
La porto sul letto e la adagio piano sopra le lenzuola.
La bacio ripetutamente scendendo sulla pancia.
Le sfilo la maglietta e lei fa lo stesso con me. Rimane in reggiseno e le poso leggeri baci sul petto portandole le mani sui fianchi.
Le nostre bocche prendono un ritmo preciso e piano piano inizia a fare caldo. Molto caldo.
STAI LEGGENDO
Per un castello di sabbia
ChickLitCassie ha appena finito le scuole superiori nel nord della California e sta per trasferirsi al college di New York per intraprendere il suo sogno: il canto e la recitazione. Fin da piccola studia canto con una maestra amica di sua madre e coltiva qu...