Capitolo 4.

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Il martedì mattina la sveglia suonò puntuale, alle 06:00. Si può? No che non si può, piango.
Tolsi a malavoglia il braccio dalle coperte calde e spensi la sveglia. Restai 10 minuti a fissare il soffitto e pensando se fosse stata una cosa saggia farmi passare per malata gravemente contagiosa per non alzarmi dal letto, quando mi ricordai che oggi due ore dopo l'intervista io e Camz avevamo il concerto dei The Vamps da non perdere assolutamente.
Così mi alzai, feci un respiro profondo e andai a lavarmi. Dopo la doccia, mi asciugai i capelli, lasciandomeli al naturale, e mi vestii. Dovevo sbrigarmi, alle 08:00 avevamo l'aereo per Miami.
MERDA LA VALIGIA LAUREN!
Cavolo è vero! La valigia!
Erano già le sette e mezza, sarei riuscita a fare la valigia in tempo?
Lo scopriremo nella prossima puntata!
Comunque, parlando seriamente, devo muovermi.
Presi la prima valigia che mi capitò e presi i vestiti alla rinfusa. Piegai decentemente solo i vestiti per le occasioni importanti.
Sentii bussare alla porta, ma dovevo truccarmi perciò urlai:"Entra!"
"Buongiorno Lolo! Hai finito?" Era Camila, splendida come sempre. Aveva una gonna corta a quadretti bianchi e neri, una camicetta bianca a maniche corte, degli scarponcini bianchi con un po' di tacco e un fiocco tra i capelli. Aveva solo un po' di matita e le labbra al naturale.
"Giorno Camz! Sì, due minuti e sono pronta. Ah, comunque sei bellissima." E le sorrisi.
Lei sorrise di rimando, arrossendo lievemente. Era così bella che l'avrei baciata.
Ti ricordo che non puoi perché non state insieme.
Vai via!
Lalala... Sono o sono la tua coscienza cattiva?
Ew, disgraziatamente sì. Ma non ti voglio quindi vai via.
"Ho finito! Allora, andiamo Camz?" Le presi la mano, mentre con l'altra presi la valigia ed uscimmo dalla camera, dirette all'esterno della casa dove ci aspettavano le altre.

Appena arrivammo, Normani mi salto addosso soffocandomi un in abbraccio togli fiato. Letteralmente.
"Mani, sì, ti voglio bene ma così mi soffochi!" Dissi io, a fatica.
"Oh Lo! Scusami!" Si scusò lei.
"Tranquilla, ora va meglio." Le sorrisi e mi girai a salutare le altre due. Quando mi girai, notai Camz guardare male( malissimo) Normani.
Che fosse gelosa?
Nah. Anche se una piccola(grande) parte di me lo sperava.
"Ally! Dinah! Venite qui!" Urlai, abbracciandole entrambe, sorridendo.
"Lauren! Tutto bene?" Chiesero, insieme.
"Sì sì!" Dissi io ridendo.
"Bene, visto che ci siamo tutte, direi di andare. Forza!" E ci incamminammo per andare all'aeroporto, visto che era vicino.

Arrivate all'aeroporto, all'entrata trovammo alcune fan, così ci fermammo due minuti per foto e autografi, per poi andare verso l'imbarco. Salimmo sull'aereo e io e Camila ci sedemmo vicine.
"Comunque, anche tu sei bellissima." Mi disse la cubana, mentre mi guardava, seria.
"Grazie Camz... Ma perché prima hai guardato male Mani?" Le chiesi, troppo curiosa.
"Beh... Sono gelosa. Ci sono molte persone che sono meglio di me, è una di loro è Normani. Ho paura Lauren. Ho paura che un giorno troverai qualcun'altra con cui stare felice e mi lascerai. Lauren, il fatto è che ti voglio troppo bene! E da questo deriva la mia paura, ma non me ne pento affatto." Conclude la cubana, guardandomi con gli occhi lucidi.
"Oh Camila! Non c'è un'altra singola persona sulla faccia della terra a cui possa volere bene più di te! Non c'è nessuna speciale come te, che mi faccia ridere come te, che mi faccia stare bene anche solo con uno sguardo o con un sorriso. Non c'è nessun altro come te ed è per questo che non devi avere paura di perdermi, perché non succederà. Sappi che ti vorrò bene, sempre. Sarai sempre la persona più importante per me!" Detto questo, l'abbracciai. Lei mi sorrise, anche se sembrava ancora un po' turbata. Per il resto del viaggio, non parlai con nessuno, troppo persa nei miei pensieri e nei sogni.
E che sogni.😏

"Lolo? Forza, svegliati che siamo arrivate." Sentii qualcuno chiamarmi e scuotermi leggermente.
"Mhmh... Ancora cinque minuti mamma!" Mi lamentai.
Sentii una risata leggera e, automaticamente, sorrisi anch'io.
"Lolo, non sono tua mamma. Sono la tua Camz. Siamo arrivate, forza. Svegliati." Aprii gli occhi per trovarmi davanti una meraviglia fatta persona.
La cubana mi sorrideva radiosa, è appena mi alzai mi saltò in braccio.
Mi abbracciò e mi tenne stretta per un po'. Poi mi baciò sulla guancia e si alzò.
"Possibile che anche da appena sveglia sei un capolavoro?" Mi disse, prendendomi per mano e facendomi alzare.
Non mi diede neanche il tempo di realizzare bene e rispondere che subito disse:" Dai, andiamo. Le altre ci aspettano in albergo."
"In albergo? Non dovevamo andare direttamente nello studio?" Chiesi, con la voce impastata dal sonno.
"Siamo un'ora in anticipo, così abbiamo pensato di riposarci e prepararci meglio."
"Beh, allora passerò un bel po' sdraiata a letto a riposarmi. Non è mica comodissimo dormire in aereo. "

Arrivate davanti all'albergo, trovammo le ragazze ad aspettarci.
"Eccovi finalmente! Pensavamo di chiamare qualcuno. Comunque, noi abbiamo preso già le camere. Io, Dinah e Normani siamo in stanza insieme. Tu e Camila in un'altra. Vi va bene?" Disse Ally.
"Sì, perfetto. Vero, Lauren?" Camila si girò a guardarmi e mi sorrise.
"Ovvio Camila." Le sorrisi di rimando.

Ci avviammo per andare alla reception, chiedemmo una camera matrimoniale, prendemmo la chiave e salimmo in camera.
Salimmo le scale, e cercammo la camera. La nostra era la A27. Appena la trovammo, entrammo in fretta, sia per la curiosità di vedere la camera, sia per il fatto che volevamo riposarci. La stanza era veramente bella. Era di un blu notte, il letto era molto grande e spazioso, con i cuscini di un azzurrino scuro, che risaltava molto sulla coperta blu notte, nonostante fosse un colore scuro.
Le coperte avevano delle stelle decorative ricamate a mano, quasi sicuramente. Ma non le stelle che disegnavamo da bambini, erano stelle molto più delicate e complicate. Erano semplicemente bellissime.
Poi, difronte al letto, vi era una finestre abbastanza grande, con le tende identiche alle coperte.
Scostai le tende, aprii il piccolo balcone e trovai una vista togli fiato. Da quel piccolo balcone si riusciva a vedere un pezzo molto grande della spiaggia, che era abbastanza affollata per le 10:30 del mattino. Vedere tutta quella gente in quell'acqua così cristallina, calma e sicuramente calda, mi fece venire voglia di fare anch'io il bagno, invece di riposarmi. Ma considerato il tempo di cambiarmi e mettermi il costume, arrivare in spiaggia, farmi il bagno, tornare in albergo, lavarmi, vestirmi e prepararmi bene per l'intervista, non credo che poi sarei in tempo per l'intervista. Così abbandonai l'idea e andai in bagno per farmi una doccia veloce, anche se il bagno era molto piccolo e ci avrei messo un po' per asciugare i capelli, perché si sa che gli asciugacapelli degli alberghi non funzionano mai.
Così presi la mia valigia e tirai fuori l'intimo, un pantalone di pelle nero, una maglietta verde scuro, corta e mi andai a lavare.

Dopo aver finito la doccia, e di avermi legato i capelli che avrei asciugato in seguito, mi vestii ed uscii dal bagno. Stranamente, l'asciugacapelli era fuori dal bagno, vicino al letto. Beh, almeno mi sarei potuta sedere un po'. Mi asciugai i capelli, che presero più della metà del tempo che mi mancava, per poi passare al trucco.
Mi misi solo un po' di matita e il rossetto rosso, naturalmente con il fondotinta di base.
Mi guardai intorno, notando la valigia di Camila aperta, ma lei non era in stanza. Andai sul balcone per vedere se era lì, per poi trovarmela davanti appoggiata alla ringhiera, mentre osservava il bellissimo panorama. Anche se per me, l'unico bellissimo panorama da vedere era Camila.
Piegata a 90, o sdraiata sotto di te che praticamente grida il tuo nome o semplicemente nuda.
MA DOVE.
VAI VIA.
Pfff come se non fosse vero, cià.
Sparisci, e no, non è vero.
Particolari a parte, perché lei( la mia coscienza) non è sana, andai vicino alla bella cubana e le misi un braccio intorno alla vita, tirandola verso di me e abbracciandola forte.
"Hey.." Le dissi, ancora abbracciata a lei.
"Hey." Disse lei, sorridendo leggermente.
"Che fai qui? Ci sei almeno da 45 minuti."
"Beh, tu ti stavi preparando e io mi annoiavo così sono venuta a pensare." Mi sorrise, e andò dentro, staccandosi dal mio abbraccio.
"E che pensavi?" Le chiesi seguendola.
"Erano tutti pensieri confusi. Non c'era un filo da seguire o un pensiero fisso. Pensavo semplicemente." Rispose, come se fosse la cosa più naturale e semplice del mondo.
"Va bene. Non ti faccio domande, però sappi che se vuoi dirmi qualcosa, sono qui." Le diedi un bacio sulla guancia e mi sdraia sul letto.
"Mi devo cambiare, che palleee." Si lamentò la cubana, prendendo un jeans chiaro e una maglietta bianca corta. Si girò di spalle e si tolse i pantaloni.
Io la fissai per tutto il tempo, ringraziando mentalmente tutti i Santi per avermi trattenuta dal saltarle addosso e farla mia.
"Io ho finito. Andiamo Lauren?" Chiese la cubana, andando verso la porta.
"Arrivo." Le presi la mano e ci avviammo all'uscita dell'albergo per aspettare le altre, che arrivarono dopo due minuti.
Così salimmo sull'auto appena arrivata, solo per noi, per andare allo studio per fare l'intervista.

Spazio autrice.
Sono riuscita pubblicare prima del mio solito, stranamente. Spero di riuscirci anche con il prossimo capito:).
Potreste commentare la storia per sapere se vi piace per piacere? Grazie a chi lo farà:)
Al prossimo capitolo e buona lettura:)

You make me strong.|| Camren story.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora