Capitolo 17.

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"Ciao ragazze!"
Serio?
Un ragazzo dai capelli rossi si avvicinò a noi, seguito dai suoi amici.
"Ciao."
Rispose Ally, cordialmente, anche se aveva una faccia leggermente disgustata.
"Come va?"
Era sempre il ragazzo dai capelli rossi a parlare, gli altri ragazzi stavano in disparate.
"Io sono Dean! Loro sono Lucas, Alfred, Mark, Anthony, Eren e Levi!"
Indicò uno a uno i suoi amici.
Due erano biondi, alti e con gli occhi azzurri.
Saranno fratelli, bho.
Poi indicò un ragazzo dai capelli verdi, rasati a zero e con la voglia di vivere pari alla mia eterosessualità.
Infine, indicò gli ultimi due ragazzi, una dai capelli castani e con gli occhi verdi, con i lineamenti dolci, l'altro con i capelli neri, rasati da un lato, gli occhi grigi e con i lineamenti più duri del ragazzo precedente.
I due si tenevano per mano.
Dean notò che io notai(?) che i due si tenevano per mano e disse:" Oh, non fate caso a loro! Loro stanno insieme, sono gay!"
Mi girai verso i due ragazzi e gli sorrisi.
Poi tornai su Dean.
"Oh ma che casualità! Anche io e Camila stiamo insieme."
Afferrai appunto la ragazza seduta di fianco a me e l'abbracciai.
"Curioso, no?"
Sorrisi ai ragazzi, che ci guardarono con gli occhi spalancati.
"Oh, oh, wow."
Ci furono vari minuti di silenzio, poi se ne andarono.
Prima, però, i due ragazzi che si tenevano per meno, ci sorrisero.
Noi ricambiammo.
SONO COSÌ CARINI AWWWW




"Che razza di maleducati. Non ci hanno nemmeno salutate!"
Normani si stava lamentando da dieci minuti buoni, facendo prediche su prediche riguardo alla maleducazione e blah blah blah.
Sbadigliai e mi appoggiai alla spalla di Camila.
"Hai sonno?"
Mi chiese questa.
"Sì, andiamo a casa?"
"Certo. Ragazze, che ne dite di tornare a casa?"
"Sì."
Ci alzammo e ci avviammo verso casa.





Il mattino seguente, mi svegliai e trovai l'altra metà del letto fredda.
Stesi la mano cercando Camila, ma non la trovai.
Mi alzai dal letto e la chiamai.
"Camz?"
Niente.
"Camz? Dove sei?"
Ancora niente.
Sarà uscita, chiamala al telefono.
Dio, meno male che ci sei tu, coscienza buona.
Corsi a prendere il telefono e composi il numero di Camila.
Rispondi, rispondi, rispondi.
Nulla.
Riprovai ancora, quando sentii la suoneria del suo telefono provenire dal bagno.
"Camila!"
Corsi verso il bagno, magari era sotto la doccia e non mi ha sentita.
Sbagliavo.
C'era solo il suo telefono.
Lì iniziai ad andare in ansia.
Dove diavolo sei?


Scesi al piano di sotto, andando in cucina, trovando un biglietto sul tavolo della cucina.
Lo presi, sperando che fosse di Camila.
Lo aprii e lo lessi;

Lauren,
Come va? Dormito bene? Spero di sì.
Camila è con noi.
Era da un bel po' che non ci sentivamo e sai com'è, è la mia ragazza.
O almeno lo era fino a qualche mese fa.
Starà bene, tranquilla.
Con amore e affetto,
Austin.

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Camila's POV.

Aprii gli occhi, ma vedevo comunque nero.
Dove sono? Perché è tutto nero?
L'ultima cosa che ricordo è Austin.
Sentii dei passi, poi una porta aprirsi e chiudersi velocemente e il rumore delle chiavi.
Presi coraggio e parlai.
"C-chi è?"
Nessuna risposta.
Riprovai.
"C'è qualcuno? Chi sei?"
Ancora nulla.
Mi stavo incavolando.
"Chi sei? Che cosa vuoi?"
Nulla.
"Mi potresti rispondere?"
"Ragazzina, ti hanno mai detto che parli troppo? Chiudi quel becco, se non vuoi che te lo chiuda io."
Cosa? Chi si crede di essere?
"Rispondimi."
Sentii una sedia strisciare a terra, e mi spaventai un po'.
Dopo poco, sentii chiudere un cassetto e una serratura scattare.
Poi un tessuto premere leggermente sulle labbra.
Iniziai ad agitarmi, ma l'uomo mi tenne ferma la testa ferma.
"Ferma."
Restai immobile.
Quel tono di voce mi gelò il sangue nelle vene.
L'uomo finì di legare la benda attorno alla mia testa, poi se ne andò.
Dove diavolo sono finita?





Spazio autrice.
TADAAAAAAAA
Non ve lo aspettavate eh?
Neanche io lol.
Spero vi piaccia e scusate se è più corto del solito.

You make me strong.|| Camren story.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora