Capitolo 18.

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INDOVINATE CHI È TORNATA DOPO MESI E MESI?
IO!
Come vi va la vita? A me è andata malissimo da febbraio ed è migliorata ora:)))() vabbè niente, sono tornata e spero di aggiornare decentemente in questi mesi di vacanza❤️
Vi lascio al capitolo, bye.
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Dove diavolo sono finita?
Diamine, non vedevo niente con sta benda, e cominciai ad andare in panico.
Non mi era mai piaciuto il buio, né tantomeno ora mi piace.
Che puoi non è il buio in se, ma cosa si nasconde dentro.
In situazioni come questa, la sensazione si amplificò e sentii le lacrime salire.
Mi ripetei più volte di stare calma, ma ad ogni piccolo suono intorno a me saltavo sulla sedia.
Quando sentii la porta aprirsi, andai, se possibile, ancora più in panico.
Chi era ora?
"Camila, Camila, Camila..."
Sentii sei passi farsi sempre più vicini, passi felpati e che conoscevo bene.
"Austin...? Sei tu?"
Mi tremava la voce e parlai talmente piano che dubitai che mi avesse sentito.
"Ma brava, mi hai riconosciuto. Allora, come va?"
"Andrebbe meglio se mi togliessi la benda dagli occhi e mi slegassi le mani e le gambe."
Usai un tono strafottente, ma ne me pentii quasi immediatamente, quando sentii la lama di un coltello "accarezzarmi" la guancia.
"A-Austin? Che stai facendo?"
Sentii la lama che veniva spostata vicino alla parte posteriore della mia testa, e poco dopo la benda che avevo sugli occhi cadde a terra.
Inizialmente spalancai gli occhi, poi fui costretta a chiuderli per la troppa luce, per poi aprirli definitivamente.
Mi guardai un po' intorno, notando di essere...nel salotto di Austin?
Seriamente?
"Scusa per averti spaventata principessina, ma avevo stretto troppo la benda e non riuscivo a sciogliere il nodo."
Principessina a chi?
"Ehm, grazie?"
"Oh, non ringraziarmi Camila. Non hai nulla da ringraziare."
"Cosa...cosa vuoi dire?"
"Cosa ha Lauren che io non ho?"
Una vagina, forse?
"Austin, io veramente..."
Mi fermai, non sapevo cosa dirgli.
Poi perché mi aveva legata, se voleva parlare? Non potevano parlare da persone civili?
"Avanti Camila, il gatto ti ha mangiato la lingua?"
"Austin non hai mai pensato che io abbia sempre preferito Lauren a te? Non ti è mai passato per la testa?"
Austin scoppiò a ridere, e non smise per una decina di minuti.
Che problemi ha?
Non chiedetelo a me.
"Bellezza, chi non mi desidera?"
Lo guardi alzando un sopracciglio.
"Io?"
Questa è stata cattiva.
"Camila, cavolo. Ti credevo più intelligente! Oddio, con un culo così non ho mai pensato che fossi abbastanza intelligente da capire la differenza tra destra e sinistra, ma cavoli, mi hai proprio deluso!"
Lo guardai sbattendo le palpebre più e più volte allibita.
Mi aveva appena insultata?
COME SI PERMETTE QUESTO PICCOLO NANO SGORBIO?
Ma poi cosa c'entra il mio culo in tutto questo?
"Ed io ti facevo più intelligente di un asino, ma ops, non sai neanche cosa sia."
"Perché, tu lo sai?"
"Io lo so, tu lo sai?"
"Certo che io lo so, ma tu lo sai?"
"Io lo so, sei tu che non lo sai."
"Io ho detto di saperlo!"
"Tu hai detto di non saperlo."
"Cosa..? No...io..."
"Hai detto di non saperlo."
"Io non so cosa sia un asino?"
"Visto che non lo sai?"
Lo vidi farsi rosso di rabbia e allora scoppiai a ridergli in faccia.
Quando finii, gli chiesi:" Mi sleghi? Devo andare in bagno."
"No."
Sbuffai ed alzai gli occhi al cielo.
"Vuoi tenermi nel tuo salotto per sempre?"
"No?"
"Allora fammi andare in bagno."
Mi slegò le mani e le gambe e io corsi in bagno.
Ma al posto di utilizzare il bagno, mandai un messaggio a Lauren.
Quell'idiota si è scordato che ha un telefono in bagno?
Mandai velocemente un messaggio alla mia ragazza.

POV LAUREN

Messaggio da: numero sconosciuto:

Lauren, sono Camila, sono nel salotto di Austin. Credo abbia cercato di rapirmi o qualcosa del genere. Puoi venirmi a prendere, please? Sta cominciando a dare i numeri!

A: numero sconosciuto:

Certo Camz, arrivo subito.

Ci misi dieci minuti a scrivere una semplice frase, le mani mi tremavano troppo dalla rabbia.
Cosa saltava in mente a quel piccolo nano sgorbio?
Giuro che quando arrivo lì gli spacco la faccia.


Misi in moto la macchina e andai a prendere la mia Camz.
Guidai tra le strade di Miami come una pazza, prima di arrivare alla famosssissima villa a 24 piani di quel piccolo nano sgorbio.
Non è altro nella vita, perciò ha deciso di fare una casa alta.
Che volete?
Non tutti hanno la fortuna di essere alti un metro e mezza noce.
Entrai spalancando la porta con un calcio come nei film e la porta  volò direttamente... Nah scherzo, troppe energie sprecate.
Aprii semplicemente la porta e andai dritta in salotto.
Camila era distesa a terra, sembrava quasi svenuta.
"Oddio, Camila! Camila, Camila, Camila?"
Andai dalla mia ragazza e l'alzai da terra, mettendola seduta.
"Mhh, ancora cinque minuti mamma..."
"Oddio, sei viva."
Sospirai sollevata, per poi alzarmi di scatto vedendo entrare quel piccolo sgorbio nano.
Camila cadde a terra e sbatte un po' alla testa, ma questo la fece svegliare definitivamente.
"Austin! Si può sapere cosa ti è saltato in mente?!"
"Lauren?" Disse quel nano bastardo, sorpreso.
"Che ci fai qui?"
"Sono venuto a prendere quello che mi appartiene."

You make me strong.|| Camren story.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora