Capitolo 2.

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Avete presente quando vi ho detto che sarebbe stata una lunga notte?
Lunga è un eufemismo.
Vi dico solo che sono stata sveglia tutta la notte per evitare di stuprare Camz che, tra l'altro, mi veniva addosso continuamente.
Poi faceva caldo.
Tanto caldo.
Troppo caldo.
Il risultato?
Una notte insonne e sveglia alle 06:30.
Dico io, si può? Quella buona volta che posso dormire, non ci riesco.
Ehh i problemi della vita.
Comunque, dopo una buona mezz'ora passata a pensare se alzarmi fosse una buona idea e a raccontarvi la mia nottata da incubo, mi alzai e andai a lavarmi.

Appena finii di lavarmi e vestirmi, il tutto durò un'ora e mezza, andai a preparare la colazione, anche se non penso che Camila si alzerà quando avrò finito, così preparai i Muffin e i Pancake.
Viva le calorie.
Presi la farina, il latte..
Non ho le uova. Quindi devo comprarle. Quindi devo uscire.
Uccidetemi.

Mi cambiai, presi la borsa e le chiavi di casa ed andai al supermercato.
Spero solo che non ci sia molta gente.
Arrivata al supermercato, entrai ed andai al reparto dove si trovano le uova. Mentre le cercavo, mi accorsi che c'era Austin con una ragazza bionda tinta e rifatta dalla testa ai piedi. Ma dico io, cambia ragazza ogni giorno?
Okay, è un puttaniere però datte 'na calmata.
Presi le uova e andai a pagare, ma qualcuno mi chiamò.
"Lauren! Vieni qui, dobbiamo parlare un'attimo!"
Era Austin.
"Dimmi." Dissi fredda. Che cavolo voleva?
"Camila ha cambiato numero? Per piacere, potresti darmi il nuovo?"
"Assolutamente no."
"Cosa? Dai, mi serve. Mi manca."
"Oh beh, si vede." Ed indicai la bionda tinta.
"Helen? È un'amica!"
"Ehi! Mi avevi detto che ero la tua unica ragione di vita!" Urlò Helen.
"Pff. Ti uso solo per scopare. Pensi seriamente che possa amare una come te?" Austin rise.
"Coglione!" Strillò Halen, che dopo avergli tirato una sberla, andò via correndo su quei tacchi da 30 cm.
"Beh, io vado eh." Lo salutai con la mano mentre nella mia mente lo mandavo a quel paese.

Tornai a casa incazzata. Si può sapere perché cavolo Austin va dietro alla mia Camz? È mia dio santo! Poi si fa così tante ragazze, ha tante ragazze ai suoi piedi, ma chi sceglie? Camila! Ma dio, scollati.
Entrai sbattendo la porta. Posai le chiavi e la borsa, poi andai in cucina e preparai la colazione.

Quando finii, erano le 11:00 e Camz dormiva ancora.
Meglio svegliarla.
Andai nella mia camera e saltai sul letto urlando:" CAMZZZZ! SVEGLIA! HO PREPARATO I PANCAKE E I MUFFIN!"
Sono state tipo delle parole magiche perché mi scaraventò per terra e corse giù in cucina, il tutto in meno di 5 minuti.
Dopo essermi alzata a fatica e controllato se avessi subito danni, scesi in cucina e trovai Camz ad abbuffarsi.
"Me ne hai lasciato almeno uno?" Dissi ridendo.
"Foffe fi." Aveva la bocca talmente piena che non riusciva a parlare.
"Cosa?" Stavo letteralmente scoppiando dal ridere.
"Ho detto forse sì." Disse, ingoiando in fretta, quasi affogandosi.
"D'accordo, ma non mi morire proprio oggi, stasera dobbiamo uscire!" Mi asciugai le lacrime. Stavo letteralmente morendo dal ridere!
"Merda! L'avevo scordato!" Urlò.
"Ah."
Ci sono rimasta seriamente di merda. E io che pensavo che fosse importante quanto lo è per me questo appuntamento.
Ma cosa pensavo? Mi illudo e basta.
"Lo... Tutto bene? È da dieci minuti che stai zitta e guardi nel vuoto.."
"No, sto bene. Scusa, vado in camera mia."
Detto questo andai in camera. Potevo essere stata un po' stronza, ma ci sono rimasta veramente di merda. Okay, magari non le importava quanto importa a me, però dai, almeno ricordalo!
Sono così insignificante per lei?
Forse è così che va la vita: dai te stessa, la tua anima, il tuo tutto a chi non ne capisce l'importanza.
Non mi sono mai sentita così..
E mentre pensavo, mi addormentai, sognando appuntamenti che non avverranno e Camila che ride alle mie spalle.

Mi svegliai un'ora dopo, con gli occhi gonfi. Devo aver pianto di sicuro. Guardai l'ora, erano ancora le 17:30. Fra due ore e mezza avrei dovuto uscire con Camila, ma non so sinceramente se riuscirò ad andarci.
Bussarono alla porta.
"È aperto." Sicuramente era Camila.
"Ehi Lo.. Volevo dirti che mi dispiace per prima, ma con tutti gli impegni che abbiamo e con Austin mi ero completamente dimenticata di questa sera." Disse dispiaciuta.
"Perché devi tirare sempre fuori Austin? Ci siete lasciati o no?" Ero alquanto incazzata.
"Sì.." Abbassò lo sguardo.
"Allora smettila di nominarlo sempre."
Restò un attimo in silenzio, poi disse:" Se vuoi stasera possiamo restare a casa.."
Ci pensai su.
"No, usciamo pure."
"Bene. A dopo."
Detto questo, uscì dalla mia camera, lasciandomi nei miei pensieri.

Spazio autrice.

Sono viva. Sto ancora male, ma ci sono.
So che il capitolo è corto ed è anche di merda, ma per il momento è il meglio
che posso fare.
Scusate per gli errori e buona lettura.

You make me strong.|| Camren story.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora