Capitolo 19.

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Per favore leggete lo spazio autrice sotto, riguarda la storia:)
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"Sono venuta* a prendere ciò che mi appartiene."
Austin rise, come se avessi detto una battuta.
Ma guarda te sto sgorbio.
"Che cavolo hai da ridere tanto?"
" 'ciò che mi appartiene' ahahahah, Lauren, sei così divertente a volte."
Alzai un sopracciglio.
"Ma ci sei o ci fai?"
Austin smise di ridere di botto e mi guardò.
"Eh?"
Alzai gli occhi al cielo.
"Okay, ci sei."
Austin si girò verso Camila e le chiese se lei avesse capito.
Anche Camila alzò gli occhi al cielo.
"Austin a volte sei così stupido."
Poco dopo sentimmo bussare alla porta, lo sgorbio andò ad aprire ed entrò Brad.
"MA OGGI COS'È? IL CONVEGNO  DEGLI IDIOTI?"
Sbottai io innervosita, mentre Camila rideva, Austin aveva l'espressione di uno sgorbio e Brad si guardava intorno spaesato.
"Come scusa?"
Indovinate chi non aveva capito nulla?
Lo sgorbio!
Io, Camila e Brad guardammo lo sgorbio con un sopracciglio alzato.
"Austin, ti prego."
"Ma non è colpa mia!"
Sbuffai e presi Camila per la mano e la trascinai fuori.
"Dio, sembrava una gabbia di pazzi."
Camila rise e continuammo a camminare fino alla macchina.
Ma prima di entrare, Camila mi tirò verso di sè e mi baciò.
Ricambiai immediatamente il bacio, nonostante non la vedessi da poco tempo mi era mancata un casino.
"Lauren..."
Camila cercò di staccarsi da me, ma io la tenni stretta a me.
"Lauren, ascoltami."
Sprofondai la faccia nel suo collo.
"Mhh."
"Lauren Jauregui! Voglio fare l'amore con te!"
Alzai di scatto la testa dal suo collo a la guardai con gli occhi spalancati.
"C-cosa?"
Camila arrossì.
"Ho detto che voglio fare l'amore con te..."
Allora non avevo capito male io.
Ingoiai a vuoto e poi parlai di nuovo.
"Sei sicura?"
La corvina annuì.
"Allora andiamo a casa?"
La ragazza mi guardò confusa.
"Perché a casa?"
"Lo vuoi fare qui per strada?"
Camila arrossì nuovamente e salì di corsa in auto.

Restammo in silenzio per tutto il resto della viaggio.
Non so se fosse per l'imbarazzo, ma nessuna delle due aveva voglia di parlare.
Camila guardava fuori dal finestrino, io guidavo.
Sembrava tutto tranquillo.
Sembrava.

Angolo Au....
Ahahahah no dai, scherzo.
Però ribadisco, leggete il vero "Angolo Autrice".



"Lauren, ci fermiamo un'attimo? Ho un urgente bisogno di andare in bagno."
"Certo, mi verso fermo qui, attraversa la strada e vai a quel bar, se vuoi..."
Lei mi sorrise ed uscì dalla macchina.
La guardai attraversare la strada, a quando pensai fosse fuori pericolo, sentii un forte rumore di qualcosa che viene violentemente colpita.
Scattai fuori dalla macchina, in panico, sperando con tutte le mie forze che non fosse Camila.
Ma quando mi avvicinai alla macchina, mi si fermò il cuore.

Camila era sdraiata a terra in una pozza di sangue, perso da una ferita sul fianco.
Corsi da lei e mi inginocchiai, e poggiai due dita suo polso per controllare il battito.
Il battito c'era, era viva.
Afferrai in fretta il telefono e chiamai un'ambulanza.


L'ambulanza arrivò dieci minuti dopo la mia chiamata, ma non mi permisero di salirci sopra per andare all'ospedale con Camila.
Così, andai in macchina.
Guidai senza prestare la minima attenzione, troppo preoccupata per Camila.
Pregai con tutte le mie forze che non fosse nulla di grave, solo una ferita al fianco.

Quando arrivai all'ospedale, un'infermiera mi chiese se fossi io la ragazza che era con Camila.
"Sì, sì, sono io. Come sta? È grave?"
L'infermiera mi guardò con compassione.
"Ha perso molto sangue, ha bisogno di una trasfusione al più presto."
Parlai senza riflettere.
"Prendete il mio! Quanto ve ne serve, anche tutto! Vi prego, vi prego, salvatela."
Scoppiai a piangere disperatamente, e l'infermiera mi fece sedere.
"Appena si calma possiamo..."
Tirai su con il naso e mi asciugai le lacrime.
"No, sto bene. Mi dica dove devo andare per tirare il sangue..."
"Ne è sicura?"
Annuii.
"La prima stanza a destra..."


Mi alzai ed entrai disperatamente in quella stanza.
Un condizioni normali, a vedere tutti quegli aghi, sarei svenuta.
Ma ora Camila aveva bisogno di me, e non avevo tempo per impressionarmi e svenire.
"Salve, un'infermiera mi ha detto che per donare il sangue sarei dovuta venire qui."
Un uomo sulla cinquantina si girò a guardarmi, ed anche lui mi chiese se ero un'amica della ragazza investita.
Risposi di sì, ed immediatamente mi fecero sedere su una sedia, poi mi disse di stare calma e mi tirò quattro fialette di sangue.


"Siete sicuri che basti?"
Non aveva neanche finito di riempire la quarta fialetta, che già ero in ansia.
"Certo signorina, non si preoccupi."
"Non ne potete prendere un'altra per sicurezza?"
"Ma dopo si sentirà male..."
"Per favore, prendetene un'altra."
I due medici presenti si guardarono, poi uno dei due riprese a tirare il sangue.


"Bene signorina, ora è bene che mangi qualcosa."
Mi avevo portato nella stanza dove fra poco sarebbe arrivata anche Camila.
"Va bene..."
Il medico segnò qualcosa sul suo blocchetto, poi chiamò un'infermiere per portarmi qualcosa da mangiare.

Poco dopo, arrivò un'infermiere con un vassoio con un po' di frutta, e delle fette biscottate con marmellata.
Me lo poggiò sulle gambe ed uscì.
Mangiai tutto quello che era nel vassoio, poi mi addormentai.

Venni svegliata dal medico di prima, che mi diceva che avevano effettuato la trasfusione, e che a breve Camila si sarebbe dovuta svegliare.
Ma non fu così.
Ci furono delle complicazioni, e Camila andò in coma.





Angolo Autrice.

VOLEVATE VEDERLE SCOPARE EH?
Invece no, vi faccio andare Camila in coma.
MUAHAHAHAHAH.
Comunque, vi faccio sapere che questo è l'ultimo capitolo, il prossimo sarà l'epilogo.
Niente, spero che la storia vi sia piaciuta.
Eh no, non credo che finirà come vi aspettate noi.
Okay, basta, non vi dico più nulla.
Bene, addio.

You make me strong.|| Camren story.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora