Capitolo 5.

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L'intervista durò un po' più del previsto, un'ora per precisare, così io e Camila dovemmo prepararci in fretta per il concerto che sarebbe cominciato da lì a un'ora. Siccome ci sarebbe voluta una mezz'ora buona per arrivare allo stadio, andammo direttamente allo stadio, facendo fare una gita fuori programma alle ragazze.
"Come mai non ci avete detto nulla del concerto? Magari volevamo venire." Disse Mani, incrociando le braccia e facendo la finta offesa.
"Veramente non ci avevamo pensato, eravamo troppo "entusiaste" per preoccuparcene." Camila mimò le virgolette quando disse entusiaste.
Che non volesse venire? Ma no, è lei che ha preso i biglietti...
"Comunque, volete venire?"
"Ovvio che no! E che c'era troppo silenzio così ho inventato la storia del "voler andare al concerto emozionantissimo dei The Vamps." Semplice, no?" Normani vi fece l'occhiolino.
"Non fa una piega, Mani." Risi io.
"I miei piani funzionano sempre, cosa credi?"
"Mai detto il contrario."
E cominciammo a parlare.
Nel giro di 10 minuti(almeno per me), arrivammo allo stadio.
"Cosa? Siamo già arrivate?" Sbattei le palpebre, confusa.
"Già. Forza, andiamo." La cubana mi prese per mano e mi fece scendere dalla macchina, per poi mettersi a correre verso l'entrata secondaria dello stadio, per andare al backstage.
"Camz, non abbiamo..." Ma non riuscii a finire la frase perché lei mi sventolò i pass per il backstage davanti alla faccia, che io in primis non riconobbi. Infatti, dovetti afferrarle la mano e bloccarla, per riconoscerli.
"Oh." Fu la mia unica risposta. Lei mi sorrise e nel frattempo arrivò Bradley Simpson, il chitarrista del gruppo.
"Ragazze! Quale onore avervi qui. Ma mi dispiace dirvi che se non avete i pass non potete stare nel backstage. Scusate la..uhm..durezza?" Rise.
"Ma non è colpa tua. Sappiamo come funziona Brad." Camila gli rispose e poi gli sorrise.
Poi Bradley si girò verso di me, squadrandomi e sorridendomi.
Io gli sorrisi imbarazzata, per poi guardare Camila. Lei lo guardava male, ma non disse o fece nulla.
Ci furono cinque minuti di silenzio imbarazzante, poi arrivò un compagno di band di Brad che ci disse che il concerto stava per iniziare.
"Io vado ragazze, spero non andiate via presto."
Bradley mi fece l'occhiolino.
"Vedremo. Buona fortuna."
"Grazie."
E se ne andarono.
"Vieni, ci sono dei posti liberi lì. Non ho intenzione di stare tutto il concerto in piedi." Dissi io, prendendo la cubana per mano e portandola a sederci.
Non accennai al fatto che guardò male Brad, lo faceva con tutti quelli che cercavano di provarci con me.
Ormai ci ero abituata, era normale.
Anche se non ne capivo il motivo. Io per lei ero solo la sua migliore amica, niente di più, niente di meno.
Allora perché?
Ma non le chiesi nulla.
Magari mi stavo solo illudendo.
O magari no.
Ma andava bene così.
Magari prima o poi lei mi avrebbe dato delle risposte.
Ma non riuscii a finire di pensare perché iniziò il concerto, che mi strappò via dai miei bellissimi pensieri depressi.

*fine concerto*

Io e Camila ci alzammo e ci guardammo per del tempo indefinito. È come se lei mi stesse dicendo di baciarla. Come se mi stesse pregando con lo sguardo. E fui sul punto di farlo,finché non sentimmo uno schiocco dietro di noi.
Io sobbalzai, mentre Camila sbarrò gli occhi.
Mi girai di scatto, e vidi Brad che mi fissava divertito.
"Ehm... Ho interrotto qualcosa?"
Mi stai prendendo per il culo coglione? Ti spacco la faccia.
"Veramente..." Guardai Camila.
"No, non hai interrotto nulla."
Mi guardò delusa. Poi mi afferrò un braccio e mi sussurrò all'orecchio:"Ne parliamo dopo, in albergo."
La guardai confusa, ma annuii.
"Beh allora se non ho interrotto nulla, vorrei parlare con Lauren."
Mi guardò. Lo guardai. Lui guardò Camila. Camila lo guardò. Lui guardò me di nuovo.
"Da solo." Precisò.
La cubana mi guardò a lungo, poi si girò ed uscì, non prima di aver guardato male Brad, ovvero una specie di avvertimento, del tipo:" Toccala e ti strappo le palle dagli occhi e ti infilo un cactus nell'ano."
Cosa che Brad capì al volo.
"Camila ci tiene veramente a te. Basta vedere che sguardo mi ha lanciato due minuti fa."
"Lo so." Essere fredda o non esserlo? Questo è il problema della vita.
Ma mandalo a fanculo e vai da Camila.
Potrei.
"E a quanto ho capito, tu tieni a lei altrettanto, se non di più."
"Già. Perciò, se mi scusi, io andrei da lei. Ci si vede."
Okay, viva la freddezza.
Ma era più importante Camila.

Quando arrivai fuori, la trovai seduta su un muretto a dondolare le gambe.
"Hey Camz." Mi avvicinai e l'abbracciai da dietro.
Lei mi spinse via e mi guardò arrabbiata.
"No,non hai interrotto niente?!"
Era fuori di se, non l'avevo mai vista così.
"Camz..." Ma ovviamente non mi fece finire di parlare.
"Quindi per te quel bacio non era niente di importante?!"
"Non ci siamo baciate."
"Eh certo." Alzò gli occhi al cielo.
"Non darmene la colpa! È Brad che ci ha interrotte."
Ora mi dava la colpa?
"Lo so. Ma tu potevi dire anche che eravamo occupate."
"Ti ho guardata prima di rispondergli. E avevi uno sguardo pentito."
Silenzio.
Solo silenzio.
Si potevano sentire le mosche volare, anche se penso che anche loro siano rimaste deluse.
La guardai in attesa di una risposta, ma ricevetti solo altro silenzio.
"Vuoi dirmi qualcosa o starai zitta per sempre?"
Potevo risuonare acida, ma ero delusa. Non riuscivo a parlarle diversamente.
"Cosa dovrei dire?" Sussurrò.
"Sì, hai ragione. Mi sono pentita, perché ho capito cosa stavamo per fare. Lauren, per quanto bene ti voglia, tu sei soltanto la mia migliore amica. Niente di più. E fino a prova contraria, le migliori amiche non si baciano. Quello è stato solo un momento di debolezza. Non succederà più. Perciò dimentica quel momento."
Fui io poi, a restare in silenzio.
Io...
Io non so cosa dire, fare o pensare.
Sapevo di essere solo la sua migliore amica, ma a sentirlo dire da lei mi ha uccisa.
Solo dopo qualche minuto riuscii a parlare.
"Allora perché hai fatto questa scenata?" Sussurrai, a testa bassa.
"Non so cosa mi sia preso. Ma non succederà più. Ormai abbiamo chiarito, no?"
Mi sorrise.
Io non riuscii a reggere, così chinai la testa e annuii.
"Chiamo un taxi."
Non risposi.

"Tu sei soltanto la mia migliore amica. Niente di più."
Quella frase mi risuonò in testa per tutto il viaggio, a cena, la notte.
Non riuscivo più a parlare con Camila come prima.
Anche se lei era sempre dolce e gentile.
Ma ero delusa e ferita.
Certo, lei non sapeva che io l'amavo ma mi ha ferito lo stesso.
E quasi intenzionalmente.
Le ragazze cercavano di consolarmi.
Ma dormivo e mangiavo.
Solo questo, quasi non respiravo più.
Era da giorni che Camila non mi parlava, credeva che mi avrebbe fatto sentire meglio. Ma come lei era la mia malattia, era anche la cura.

Spazio autrice.
Sono viva lol.
Scusate il ritardo, come al mio solito.
E scusate la depressione del capitolo;)
Scusate eventuali errori.
Non vi anticipo nulla dell'altro. Eheheh, così magari commentate un po'.
Anche perché non penso che andrò avanti se non commenterete.
Detto questo,
Buona lettura!

You make me strong.|| Camren story.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora