~capitolo 70~

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Appena arriviamo a casa scendo subito dalla macchina elettrizzata per vedere la casa.
《Che bella!》la guardo da fuori. È enorme e appena entriamo rimango a bocca aperta. 《Uau è stupenda. Ben fatto Charlie ed Christine! 》do una pacca sulla spalla a mio padre ed abbraccio mia madre. Li vedo che mi guardano con le lacrime agli occhi. Mi sono dimenticata che non è la prima volta che la vedo.《oh dai. Non guardatemi con quelle facce. Sto bene ora.》sorrido.
《Oh tesoro.》mi abbracciano tutti e due mentre vedo che Abby si gira dall'altra parte per non fare vedere le lacrime e Emery asciugarsi una lacrima che le bagna il volto. Belle mie.
《Posso andare a vedere la mia camera?》domando dopo che tutti si dirigono in cucina.
《Si, la prima porta a destra.》mi urla mia madre per farsi sentire mentre io sto salendo le scale. Appena salita giro a destra ed apro la porta di legno.
《Uau.》la ammiro. È abbastanza grande, sicuramente più di quella che avevo nell'altra casa. È tutta verniciata del mio colore preferito: azzurro. È...perfetta, e poi il letto. Oddio il letto è stupendo. Solo...non c'è la TV. Come facevo senza TV? Mi butto sul letto a peso morto e guardo il soffitto come al solito. Chissà se in questi mesi ho trovato un fidanzato. Ma non penso perché sarebbe venuto a trovarmi in ospedale, no? Mi alzo di scatto. Voglio controllare un poco la stanza per vedere se ricordo qualcosa. Apro l'armadio e ci sono solo dei vestiti, ovvio. Guardo il mio guardaroba e trovo un vestito molto carino: blu con motivi floreali stretto fino al di sotto del seno, che scende come una gonna a campana. Lo prendo e mi ricorda qualcosa.
All'improvviso vedo davanti a me un sacco di persone. Una bancarella dove ci sono dei bersagli per sparare e vincere qualcosa.
"Ti piace?" IL ragazzo mi indica un pupazzo. Ci spostiamo. Sento dei violini suonare. Mi prende e mi abbraccia per poi prendere a ballare lentamente. Il suo profuno, il suo calore, il suono dei suoi battiti mi riecheggiano nelle orecchie.
Lascio cadere il vestito per terra e mi porto la mano sulla testa massaggiandola. Cos'era? Oddio ora mi fa male la testa. Rimetto il vestito apposto e lo vedo. Il pupazzo. Mi sto spaventando veramente ora. Un enorme panda di peluche. Mi addolcisco quando guardo i suoi occhioni. Quindi non sono pazza. Esiste. Quindi se esiste, esisterà anche il ragazzo? Oddio che paura, mi vengono pure i brividi. Prendo il panda che da oggi si chiamerà Mr George e lo appoggio sul letto sedendomi vicino a lui. Noto che c'è un comò vicino al letto, piccolo bianco. Mi alzo e mi siedo per terra incrociando le gambe. Apro il primo cassetto e niente, mutande, calzini ecc. Ste cose qua. Apro il secondo e ci sono i miei disegni, è da tanto che non disegno..riprenderò. Apro il terzo e trovo un quadernino piccolo. Lo prendo e lo sfoglio..niente calcoli di matematica. Forbici, scotch, pinzette e un piccolo foglietto. Lo prendo e lo apro piano.
"Sei bellissima quando dormi, piccola. Ci vediamo a scuola.
-I"
Piccola? Sarei io? E poi I? Chi sarebbe I? Un nome con la I....Ivan, Iolanda, Iader, Ipopotamo..no aspetta questo è un animale. Lo rileggo.
《Oh tesoro mio non piangere.. ormai è passato..》mi asciuga le lacrime.  《Lo sai? Sei la prima persona con cui parlo di questo fatto.》mi dà un bacio sulle labbra.
Guardo il biglietto. Lo leggo e lo rileggo. Quindi lui esiste. Ma il suo nome sarebbe..? Proprio non so. Rimetto il bigliettino nel cassetto e lo chiudo. Mi sdraio sul letto e cerco di ricordare qualcosa, ma invano. Mi vengono solo queste specie di imaggini quando tocco le cose, cioè non tutte le cose ma... aaahh. Non ci capisco niente. So solo che solo lui mi viene in mente. Questo ragazzo misterioso, quasi mi sta antipatico. Mi fa spaventare ogni volta. Ma perche? Uffi, sento la testa esplodere. Domani incomincio pure la scuola e ho paura, davvero tanta paura. Non conosco nessuno e ho veramente paura di conoscere nuove persone, anche se forse conosco gia qualcuno. Chissà se mi mancava Beatris, la mia amica della vecchia città. Beh, ora mi manca quindi...devo cercare il suo numero, siccome il telofono non so proprio dov'è. Cerco di pensare a qualcos'altro, qualsiasi cosa, ma lui mi viene sempre in mente. E se viene nella mia stessa scuola? Ma si! Domani lo cerco a scuola!  Spero solo di trovarlo..

Uno Splendido DisastroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora