•Chapter 32• (end of The Paradise)

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Era passata un'ora e sia mia mamma che mio nonno e i miei zii erano arrivati. Demi è rimasta a Miami, è famosa e la seguirebbero ovunque e l'ultima cosa che ci serve è una persona in più da paparazzare(?)

Comunque, appena arrivati, i miei zii e mio nonno parlando con i ragazzi (tutti, me compresa), hanno dedotto che ci serviva dell'allenamento prima di domani. Non sapevamo a cosa andavamo incontro ed era meglio essere preparati a tutto.
Così ci mettemmo nel giardino di Harry, abbastanza grande da contenere tutti. Ogni loro allenamento era duro e faticoso, ma dava dei risultati pazzeschi.
Le uniche donne eravamo io, Stephanie, mia mamma e mia zia, così ci organizzammo in modo da andare noi avanti ma farci sempre coprire le spalle dai ragazzi, mio zio e mio nonno.
Alcuni di noi non avevano mai tenuto una pistola in mano, o fatto una capriola, così ogni tanto mio nonno, da buon uomo, cercava di non perdere le staffe e soprattutto di non far uccidere nessuno prima del tempo.
Essendosi dedicati a loro per praticamente tutto il giorno, si era fatto tardo pomeriggio.
Vidi mio nonno sbucare dalla porta del retro e venire verso di me mentre io finivo la mia sigaretta.

Nonno "Nipotina, quanto sei cresciuta. Sei sempre più bella" disse accarezzandomi una ciocca di capelli.

Io "Nonno, è la voce del cuore che parla. Io sono sempre la stessa"

Nonno "Non è vero, cara. Sai che sono sempre stato realista e ti ho sempre detto le cose in faccia. Se ti dico che sei fatta bella è la verità. Sei una donna ormai" disse stavolta guardandomi con malinconia quasi.

Io in risposta sorrisi e basta, non sapevo fare altro in quel momento.

Nonno "Bando alle smancerie, da quanto tempo non prendi in mano la tua bambina?" disse facendomi l'occhiolino, stavolta.

Io "Secoli, giuro" dissi e scommetto che i miei occhi brillavano.

Alla mia affermazione lo vidi infilare la mano al lato dei suoi pantaloni ed estrarre la mia meravigliosa bambina.
Luccicava ancora di più di quanto mi ricordassi e il color oro sembrava più vivo.

Nonno "Lo so, l'ho fatta lucidare un paio di giorni fa, puoi dirmi grazie, cara nipote" disse sorridendomi e io gli saltai letteralmente addosso abbracciandolo.

Io "Grazie nonno! Sei il migliore!"

Nonno "Lo so, lo so" disse ricambiando l'abbraccio

Nonno "Forza, hai un allenamento da affrontare. RICK! VIENI DI FUORI" disse mio nonno chiamando mio zio. Con lui uscì anche mia zia.

Zio "Che c'è, papà?"

Nonno "Devi aiutarmi a fare allenare un po' nostra nipote, Oggi ci siamo dedicati a tutti tranne lei"

Zia "Pft, perché lei non è ha bisogno. Vero guerriera?" disse lei mettendomi un braccio intorno alle spalle e ammiccando.

Io "E' vero, ma un po' di allenamento non mi farà male. E' da molto che non mi alleno, non vorrei arrivare impreparata"

Zia "Mmh, d'accordo. Rick, prendi i guantoni. Kristen ci farà vedere il suo gancio destro" disse facendomi l'occhiolino.

Lo zio fece come la zia gli aveva detto e tornò dopo poco con due guantoni e due para colpi. Io indossai i guantoni e la zia indossò i para colpi mettendosi poi di fronte a me. Tutto mentre il nonno ci guardava divertito. Io mi misi in posizione pronta a colpire.

Zia "Forza bambina, fai vedere quello che sai fare" disse lei pronta a parare i miei colpi.

Cominciai, appunto, con qualche gancio destro. Poi continuai con qualche altro pugno alternando le braccia, e, facendo dei versi di tanto in tanto, aggiunsi anche qualche calcio in alto. Finì che ero esausta. I presenti avevano dei sorrisetti compiaciuti mentre mi guardavano. Mi girai verso mio nonno perché aveva cominciato ad applaudire.

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