Capitolo 2

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Finalmente mi trovo al ritiro bagagli del aeroporto di Seattle; una volta ritirata la mia valigia realizzo che devo ancora avvisare mio padre che sono atterrata...

Mi dirigo al deposito taxi e una volta salita chiamò mio padre..

"Ciao papà, sono arrivata da poco a Seattle, tu come stai?", gli chiedo..
"Bene tesoro, quando arrivi in albergo chiamami, non farmi stare sulle spine tesoro", lo ringrazio e saluto e poi chiudo la telefonata..

Da quando è morta mamma è diventato più apprensivo con me, si preoccupa molto; gli avevo chiesto di venire con me a Seattle ma non ha voluto sentire ragioni..preferisce restare nella casa dove ha vissuto con mamma per tanti anni, vivere nel suo ricordo ma spero che presto possa venire a trovarmi..

Arrivo in un piccolo hotel non distante dal centro di Seattle, mi accomodo nella mia stanza e mi butto direttamente sul letto..fissando il soffitto L unico pensiero è L agitazione per domani, per un nuovo posto di lavoro..

Poi penso a mia madre, a quanto mi manca, a quanto vorrei fosse qui con me..non c era quando mi sono laureata in infermieristica ma ha desiderato fortemente durante la sua malattia che io continuassi gli studi, non dovevo mollare perché se quello era un mio sogno, era giusto che lo portassi avanti.

Quando si è ammalata, da poco mi ero iscritta all università, non pensavo che sarei riuscita a portare tutto a termine..forse lo scoprire della sua malattia mi ha incoraggiata ad aiutarla di più e di conseguenza a portare avanti il mio sogno, quello di aiutare le persone che volevano aiuto, un po di sollievo e conforto nel loro duro percorso, ed è questo che ho fatto.
Ma ho sentito L esigenza di andare via da Portland per vari motivi, non potevo più stare in quell'ospedale, dovevo andare via per forza..

Ora sarà meglio che io mi addormento, non posso permettermi di arrivare domani al primo giorno di lavoro con la faccia stanca e piena di sonno!
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Mi sveglio molto presto, alle 6; mi preparo velocemente e alle 7e30 sono già pronta per andare in ospedale.
Lavorerò in ginecologia come infermiera ma il mio sogno ancora più grande sarebbe quello di diventare dottoressa, ma non è così facile!

Alle 8 sono fuori dall'ufficio della dottoressa Grace Travelyan Grey, sarà lei la mia responsabile e sono così ansiosa di conoscerla..

"Buongiorno lei deve essere la signorina STEELE", mi dice una voce che arriva da dietro la mia schiena.
Mi volto e dietro di me compare la dottoressa..
"Si salve sono Anastasia STEELE, sono felice di poterla conoscere dottoressa, non vedo L ora di poter lavorare con lei", passiamo circa un ora a colloquio e alla fine mi domanda dove io abito..
"In albergo momentaneamente dottoressa,  ho bisogno di trovare una casa ma non credo che qui a Seattle sia un impresa facile", la vedo sfiorarsi il mento come se stia pensando a qualcosa..
"Posso aiutarti io Anastasia, magari a fine turno..ho un appartamento da affittare, qui vicino, esattamente all Escala ed essendo tu una mia dipendente insomma, posso farti un prezzo di favore", ringrazio la dottoressa e poi iniziò con il mio lavoro..

Beh se il buongiorno si vede dal mattino, sarà sicuramente un'ottima giornata!

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