Capitolo 31

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ROSE

Ormai non avevo più nulla che potesse unirmi a quello che sarebbe stato mio figlio
Il dolore era diventato parte di me da qualche tempo, mi accompagnava sempre
Mi sentivo vuota dentro
Il mio cuore era come bucato e non potevo fare nulla per chiuderlo
Rischiavo quasi sempre il congelamento della mano
Quel cristo di potere mi tormentava
Avevo pure lasciato Scorpius, non mi sentivo bene con me stessa e non mi sembrava giusto metterlo in mezzo al mio dolore

Quel giorno eravamo in biblioteca a studiare come ogni pomeriggio
Lui era seduto davanti a me con il libro di pozioni davanti al naso
Vedevo i suoi occhi chiari scorrere veloce sul libro mentre i capelli si muovevano scompigliati dall'aria che entrava dalla finestra a destra di lui
Iniziai a studiare anch'io ma tutti i pensieri si affollavano sulla mia pancia e sul bambino morto
"Devi cercare di pensare ad altro, devi dimenticare, passare oltre"
La sua voce era prorompente e mi vece sussultare
"Come si può dimenticare una cosa del genere? Dimmelo! Tu non sai cosa si prova a sentirsi piene per una volta, è una sensazione di soddisfazione! Grazie a te si può generare qualcunaltro"
Le lacrime iniziavano a rigarmi il volto a fiotti indistinti
"No, non lo so! Ma in questo momento devi pensare a te stessa e finché non starai bene te non puoi stare bene con gli altri, quindi .."
Aveva lasciato la frase in sospeso e la mia mandibola si strinse di scatto
"Quindi è meglio se ci lasciamo, finché non starò bene con me stessa"
Avevo aperto bocca troppo velocemente senza pensarci troppo, era una decisione affrettata ma in quel momento non avevo bisogno di persone che non mi capiscono
"Non intendevo questo Rose"
"Ma è quello che voglio intendere io"
Mi alzai dalla sedia ed uscii velocemente dalla biblioteca lasciandolo solo e immobile
Le lacrime continuavano a scendere ininterrottamente da giorni ormai

Non lo avevo più visto in giro, né sentito parlare di lui, ne lui né i miei cugini
Avevo chiuso tutti i contatti
Non andavo nemmeno a lezione, i professori venivano a darmi i compiti e a spiegarmi la lezione nel caso non avessi capito bene

Ormai l'anno stava per finire
Mancavano tre giorni alla fine della scuola e io sentivo la sua mancanza come non mai, ero persa, mi sentivo un buco nel cuore e nessuno lo poteva colmare

"Hey Rosie"
"Louis, che ci fai qui?"
"Sapevo di trovarti qua e poi non ti ho più visto a cena"
"Ah"
"Come stai?"
"Come al solito"
"Ti manca, dillo che non puoi fare a meno di lui"
"Si, mi manca"
Dopo una breve pausa la sua voce tornò in contatto con l'aria circostante
"Come volevi chiamarlo? O chiamarla?"
La sua domanda mi fece accennare un sorriso
"Non lo so, mi è sempre piaciuto il nome Enea"
"E per la bambina?"
"Luigina in tuo onore"
Lui rise calorosamente e io lo abbracciai come non facevo da tanto tempo
"Ci manca la vecchia Rose"
"Anche a me manca, non sai quanto"
Ed era vero, mi manca essere solare e intanto le mie lacrime iniziarono a scendere velocemente
"Ma certe cose non posso tornare come prima"
"Questo dipende solo da te Rosie"
La voce proveniva dalle mie spalle
Tutti i miei parenti e i miei amici si sedettero a cerchio intorno a me
Ognuno di loro mi guardava da capo a piede con uno sguardo preoccupato
La prima a parlare fu Domi
"Non sei più venuta a cena"
"Avrai perso sei chili come minimo" la voce di Albus era accusatoria
"Non sei venuta con noi a Cancun"
"E a Madrid"
"Ricordatevi di San Francisco"
"Ah, sì! Non sei venuta nemmeno a Tokyo"
Max, Caroline, Eldon e Tania parlarono a loro volta facendomi notare a quante cose avessi rinunciato per deprimermi nella  stanza delle Necessità
"Non sei venuta alla festa ieri sera"
"Mi dispiace ragazzi"
"Rose Weasley non salta mai le feste!"
La voce di Lily era squillante e cristallina anche dopo tanto tempo
"Tesoro non hai nemmeno più giocato a Quiddich"
Disse Roxanne, effettivamente mi mancava tantissimo giocare
"Rimani sempre con un bel culo anche senza giocare tesoro"
"Attento a come parli con mia sorella!"
Louis si prese una bella manata da Hugo e da sua sorella Dominique
"Non abbiamo più parlato fino a mezzanotte"
Ormai non sentivo più la voce di Vicky da settimane e mi fece scendere una lacrima
"Né sei venuta a Hogsmade in questo periodo"
Alicia mi fece spuntate un sorriso
"Mi siete mancati, davvero! Ho sentito realmente la vostra mancanza! Mi sono chiusa in una bolla e vi ho chiuso fuori tutto per non farvi partecipare al mio dolore, non sono più uscita con voi, non ho più giocato a Quiddich, ne sono venuta ad Hogsmade o in giro con voi a girare il mondo come ogni sabato o alle feste"
Risi sull'ultima frase e mi venne in mente il discorso con Al e Louis delle vacanze di Natale
"Vi ho chiuso fuori dalla mia vita e vi chiedo scusa"
Tutte le persone intorno a me mi astrinsero in un abbraccio caloroso e mi schiocchiarono
dei baci sulle guance prendendomi in giro
Al si procurò delle burrobirre e brindammo insieme
Dopo qualche ora i miei cugini iniziarono ad andare così come il resto della compagnia mia compagnia
Solo Albus e Louis rimasero con me
"Cosa hai intenzione di fare?"
Sapevo perfettamente a cosa si stesse riferendo Albus con la sua domanda
"Non lo so"
"Dovresti andargli a parlare, prima che sia troppo tardi"
"Lo so Louis"
"Ci sta davvero male, non lo ho mai visto così giù"
"Senti, mi accompagni al tuo dormitorio Al?"
"Ok"

***

Al mi fece entrare nella sua camera
Scorpius dormiva nel suo letto a petto nudo sopra le lenzuola
Mi voltai verso mio cugino il quale chiamò Theodore e Therence stravaccati sulle poltrone così da lasciarci soli
Uscirono dalla stanza lasciandomi lì con lui
Andai a sedermi sul pavimento accanto al suo letto
La sua mano era a penzoloni e usciva dal letto con il cuscino e la testa sopra
I capelli biondi platino erano scompigliati e lo rendevano davvero angelico
Il suo petto scolpito si alzava ad ogni respiro e continuai ad osservarlo nei suoi movimenti ritmici
Dormiva con i pantaloncini degli allenamenti verdi e argento che lasciavano intravedere la 'v' formata dai suoi muscoli sul bacino
Adoro
Tornai a guardare il suo viso
Mi soffermai sul naso dritto e sulle labbra rosee e piene
Pensai a tutte le volte che io ho avuto l'onore di baciarle
Mi mancavano i suoi baci lunghi e lenti, il ritmo era straziante ma mi piaceva ogni volta
Presi la sua mano e la baciai lentamente per poi avvicinarmi di più al suo letto
Appoggiai la testa al suo materasso vicino al suo petto
Potevo sentire il suo respiro sulla spalla destra e presto mi addormentai

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