Capitolo 32

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Scorpius

Eravamo in biblioteca a studiare come al solito e mentre leggevo il libro di pozioni mi accorsi di lei che pensava ad altro
Da quando il bambino era morto lei era cambiata del tutto
Non rideva più, il suo sorriso era spento e non era più la piccola Rose tutta allegria e divertimento ma una ragazza morta che camminava
Il barone sanguinario era più vitale di lei
Non usciva più i sabati, aveva smesso di giocare a Quidditch e non si presentava più a a cena o a lezione
Era come scomparsa dalla terra
Senza pensarci troppo aprii la bocca di scatto
"Devi cercare di pensare ad altro, devi dimenticare, passare oltre"
Lei mi guardò per qualche secondo negli occhi strizzandoli
"Come si può dimenticare una cosa del genere? Dimmelo! Tu non sai cosa si prova a sentirsi piene per una volta, è una sensazione di soddisfazione! Grazie a te si può generare qualcunaltro"
Aveva le lacrima agli occhi e la voce come schiacciata dall'angoscia
"No, non lo so! Ma in questo momento devi pensare a te stessa e finché non starai bene te non puoi stare bene con gli altri, quindi .."
Non terminai la frase semplicemente perché non trovavo le parole adatte per esprimermi, non riuscivo a parlare
"Quindi è meglio se ci lasciamo, finché non starò bene con me stessa"
La guardai fissa negli occhi blu, non potevo credere che le parole uscite dalla sua bocca fossero vere
"Non intendevo questo Rose"
"Ma è quello che voglio intendere io"
Lei uscì velocemente dalla biblioteca lasciandomi li sulla sedia con il libro di pozioni tra le mani

Mi alzai di scatto e scaraventai la sedia contro il muro davanti a me
Portai le mani ai capelli e delle lacrime mi solcarono il viso
Avevo perso la persona a cui tenevo di più al mondo per qualcosa che non avevo effettivamente capito
Lei stava male e io non potevo aiutarla perché non la capivo
L'avevo lasciata andare via e non l'avevo fermata
Era colpa mia

Uscii dalla biblioteca e mi diressi verso il mio dormitorio dove trovai Al

"Scorp"
Mi voltai verso di lui di scatto con delle lacrime ancora sulle guance
"Cos'è successo! Hai una faccia"
Ci sedemmo sul divano
Gli raccontai gli ultimi avvenimenti tra me e sua cugina Rose con i gomiti sulle ginocchia e la testa tra le mani

Dopo aver finito il mio monologo mi trovai il suo sguardo interrogativo su di me
"Mi dispiace ma vedrai che si sistemerà tutto"
Guardai fisso davanti a me per poi iniziare a ridere
Ma non era una risata piacevole
Era una risata cattiva dentro, ricca di tristezza e delusione
Perché ero deluso da me stesso
Non avevo fatto nulla per farla restare
"Albus non si sistemerà nulla! Ho visto i suoi occhi! Erano cupi, seri, non avevo mai visto una barriera del genere davanti a lei! Non erano più felici come qualche settimana fa, non sprizzavano gioia da ogni poro erano grigi, ma non per il colore dell'iride! Lei è diventata grigia dentro"

***

I giorni senza di lei sono uno strazio
Ormai non ho sue notizie da due settimane
Non l'ho più vista in giro o a lezione
Avevo chiesto ai suoi cugini ma nulla
Nessuno di loro era riuscito a parlare con lei in queste settimane
Mi mancava
Merlino se mi mancava
Facevo fatica persino a dormire nel mio letto
Spesso mi spostavo sul divano o sul pavimento
Mi veniva in mente lei nella notte
Il viso, le sue labbra, il suo corpo
La immaginavo con me nel letto ancora una volta
Noi due abbracciati a baciarci
Mi mancava la sua risata contagiosa e vederla goffa nella sua divisa da portiere

Quella sera dopo cena andai agli allenamenti
Ne tornai stanco morto e andai a dormire sul letto senza nemmeno andare sotto il lenzuolo
Mi tolsi solamente la maglietta e le scarpe per poi cadere nelle braccia di Morfeo

***

Aprii gli occhi in piena mattina svegliato dalla luce del sole che entrava dalla finestra e dal profumo di rose e miele che circondava me e la stanza
Scattai immediatamente
Rose e miele
Vidi i suoi capelli rossi scompigliati appoggiati appena al bordo del materasso
Osservai il suo nasino all'insù e le sue labbra rosse
Non baciavo quelle labbra da due settimane
Potevo ancora sentirne in gusto alla ciliegia e il segno indelebile che mi lascivano sul collo ogni volta

La guardai per un po'
Usava il braccio come cuscino e non poteva essere più bella di così
Il suo volto era più rilassato
Era felice
Lanciai un'occhiata veloce all'orologio di fianco al mio letto
6.54 del mattino
Tornai con lo sguardo sulla mia Rosie
Scesi dal letto cautamente e la presi tra le mie braccia per portarla sul letto
Tornai a sdraiarmi
Questa volta lei era davvero lì, non era un sogno o una malinconia
Lei occupava quel posto
Nelle due settimane senza di lei non dormivo nemmeno da quella parte del letto
Era più forte di me
Non potevo occupare un posto che non spettava a me
Mi avvicinai di più a lei così da poter osservarla meglio
Le baciai la fronte tiepida spostandole i capelli Rossi fuoco
Pensai a tutti i nostri baci
Al primo in particolare, a quello in cui non mi nascondevo dietro una maschera, quello dove lei era consapevole di baciarmi
Al bacio che le avevo dato nelle cucine alla sue di mattina tra un bicchiere di burrobirra e un altro
Il giorno dopo eravamo andati a Cypress Point, l'avevo baciata al tramonto su uno strapiombo
La amavo e non potevo fare a meno di lei

I suoi occhi si aprirono velocemente e mi guardarono per un po'
Le iridi blu incontrarono le mie per qualche secondo
Si avvicinò a me e mi abbracciò con forza
"Mi dispiace"
Il suo era un sussurro tra le lacrime che rigavano il suo volto
Le accarezzai la guancia togliendole delle lacrime e le baciai la fronte
"Non farlo mai più Rose, la prossima volta mi uccido"
"Non ti lascerò mai "
"Mi sei mancata piccola peste"
Le mi guardò un po' con la faccia stranita
Sgranò gli occhi e rise
Il suo sorriso era brillante e vivo
Era tornata la Rose di prima
Si avvicinò e si mise sopra di me
Mi baciò delicatamente le labbra per staccarsi subito
Ripresi il subito il contatto
Le sue labbra erano perfette sulle mie e mi erano mancate
Il sapore di ciliegia era spettacolare
Mordicchiai il suo labbro tirandolo e succhiandolo ogni tanto
Le nostre lingue si incontrarono e sbattevano contro intensamente
Lei tirò il mio labbro con delicatezza mentre le mie mani si facevano strada sotto la sua maglietta sottile
Rose disegnava cerchi sul mio petto nudo mentre i nostri bacini sbattevano l'uno sull'altro
Portai una mano sotto il suo gluteo e la tirai più a me
Mi staccai dalle sue labbra e guardai i suoi occhi
"Ti ho già detto che mi sei mancata ?"
"Si"
Mi baciò di nuovo le labbra e io non potevo reagire ancora per molto
"Rose"
"Scorpius"
"Non lo faccio da tre settimane"
"Nemmeno io"
Che sollievo
Se mi aveva tradito la uccidevo
"Quindi..."
"Possiamo recusare tre settimane se vuoi"
"Ti amo Rosie quando fai la porca così"
"Non sto facendo la porca"
"Fa niente, ma voglio vedere se sei così agile anche senza pancione"
"Sono anche meglio"
Mi baciò un'altra volta e presi questo bacio per un via libera
Capovoltai la situazione
Ora era sotto di me
"Mi sei mancato"
"Anche tu"

***

"Cazzo che risveglio"
Riuscivo a malapena a parlare
Sia io che lei stavamo ansimando e respiravamo a fatica
Si avvicinò a me posizionando il suo 'ben di dio' sulle mie costole
Con le dita percorreva tutti i miei muscoli lasciandomi dei brividi
Arrivava fino alla mia 'v' per poi risalire fino al mio collo precorrendo il mio pomo, il mento e le labbra
Mi guardò fisso negli occhi per poi sussurrarmi un 'Ti amo' vicino all'orecchio
"Anche io piccola"
Baciai la sua fronte e la abbracciai
Dio se l'amavo

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