Rose
Mi svegliai di soprassalto
Ero sudata e spaventata
Avevo sognato ancora una volta i tre giorni di terrore
Questa volta però morivo, Scorpius non entrava nella cella e mio padre non mi portava in infermeria.Cercai di voltarmi ma ero stretta, non riuscivo a muovermi
Aprii gli occhi e il mio sguardo cadde su un volto diafano, Scorpius
Anche mentre dormiva aveva la fossetta sulla guancia sinistra
Era meraviglioso, ci credo che tutte cadono hai suoi piedi
Perché penso a queste cose??
Perché è un vero figo!!
Dovrei dormire di piùLa sveglia segnava le 4.46
Guardai ancora per un po' Scorp, era semplicemente bellissimo
Mi strinsi di più nelle sue braccia calde e protettive
Diedi un piccolo bacio sul suo bicipite destro
Mi era mancato il mio migliore amico•••
Un rumore assordante mi fece aprire gli occhi e balzare fuori dal letto
Scesi velocemente le scale
Vidi James a terra e Lily sopra di lui con la bacchetta puntata alla gola
In poco tempo arrivarono Ginny e Harry che divisero i figli
"Sei solo un idiota James!" Grido Lily a gran voce "non riesci proprio a stare nel tuo brodo !"
"Io l'ho fatto per il tuo bene"
"Sta grandissima e fottutissima minchia! Lo hai fatto solo perché a te non piaceva sapere che io stessi con un ragazzo!"
"A me dà fastidio ciò che fai con lui!"
"Come se tu non avessi mai fatto certe cose!"
"Tu sei mia sorella!"
"E tu mio fratello! Incoerente!"
Capii molto presto il motivo della loro litigata e decisi così di tornarne a dormireEntrai nella camera e mi fiondassi sul letto
Mi girai un po' di volte finché il colore fluorescente della sveglia non attirò la mia attenzione
Era mezzogiorno
Decisi così di dirigermi in bagnoMi lavai a mi sistemai decentemente il trucco, ero riuscita pure a pettinarmi i capelli dandogli una forma normale
Attaccato alla porta si trovava il vestito che mia madre voleva che indossassi a Natale
Era un semplice vestitino nero.
Dallo scollo a cuore partivamo le maniche totalmente in pizzo nero, che continuava per tutta la schiena
Dietro nella schiena era scollato fin sotto l'incurvatura appena prima del sedere, così mio padre non poteva dire nulla
Le parti che non erano in pizzo erano di seta nera
Lo scollo, in bustino e la gonna, la quale mi arrivava a metà coscia
Trovai anche dei tacchi neri, erano altini... e nel plateaux avevano delle borchiette d'oro
Mi sentivo 'figa'Scesi delicatamente e attentamente le scale, avevo paura di cadere e rovinare la mia entrata spettacolare nel salotto stracolmo di parenti eccitati e entusiasti
Mi sentivo molti occhi addosso e in un certo senso mi faceva piacere, mi sentivo apprezzata e bella per una volta.Mia mamma fu la prima a venire da me
Fece un sacco di complimenti per come ero vestita
Come se non lo sapesse che il vestito lo aveva scelto proprio lei
Dettagli
Zia Ginny si congratulò con me per non essere caduta/rotta gamba/braccia/collo e altre parti del corpo e mi ricordò che ero bellissima in quel vestito
Mio padre fu uno degli ultimi, mi guardò per un po' di tempo e dopo esserci accettato che il vestito non fosse troppo corto mi stampò un grande bacio sulla fronte
"Non crescere troppo piccola"
"Tranquillo, sono i tacchi"
Tutti e due scoppiammo in una risata e nel mentre ciò accadeva sentii un 'click' di una macchina fotograficaIl pranzo fu un delirio
Il cibo straboccava da tutte le parti e le risate venivano interrotte solamente da piccole pause per prendere fiato
Il momento più bello fu il racconto di Albus del nostro scherzo/vendetta a Richard e tirò fuori una delle foto scattate contro di lui
In quel preciso momento mio padre, zio Harry e zio George si alzarono in piedi e ci strinsero la mano, uno per uno
"Siamo fieri di voi, tua madre un po meno"
Zio George lanciò un'occhiata a mia madre e lui le sorrise
Lei ricambiò e scoppiò in una risata
"Non credevo esistessero così piccoli"
Mi scandalizzai al commento di mia madre
"Sei abituata ad altro Hermione"
E la risposta di mio padre mi fece pensare a una fossa ed a una pala
Ormai ero più rossa dei miei capelli
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Sai dai vita
FanfictionLei: Rose Minerva Weasley Lui: Scorpius Hyperon Malfoy Loro: Una storia