Capitolo 1: Un panda

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Daesung

"Sicuro di non voler venire assieme?" Gli domandò per l'ennesima volta Seungri mentre indossò le scarpe "Siii!" Ripose seccato incrociando poi di nuovo il suo sguardo "Voglio uscire per conto mio ok?" "Permaloso eh?" "Pffft! Divertitevi stasera ci vediamo più tardi" lo salutò con la mano sentendo poi di sotto fondo gli altri tre salutarlo per poi sbattere la porta. <Finalmente un po' di pace...> raggiunse l'ascensore in fondo al corridoio e scese fino a piano terra. Era esausto, ultimamente si erano allenati tanto per il ballo della loro nuova canzone e non c'è la faceva più. Aveva bisogno un attimo per sè. Uscì dalla porta d'entrata inspirando l'aria fresca di quel inizio inverno. Dopo quel casino con Jiyong ed Yla con Subin fuori dai piedi si era calmato tutto. Mentre Greg era finito dietro le sbarre per sempre. Ricordava ancora la scena come corse verso la ragazza, il coltello lucente e Jiyong che gli saltò addosso... Scosse la testa cancellando quel ricordo, finalmente la loro vita era tornata da tanto tempo alla normalità ed erano più uniti che mai. Ma ora aveva bisogno tempo per se. Taeyang sembrava essere felice ma sotto sotto era malinconico. Dopo avergli raccontato l'amore che provava verso Yla si era rattristato di più ma affrontava la situazione comunque con un sorriso. Attraversò la strada raggiungendo il centro città tranquillamente mentre un vento pungente gli passò attraverso la giacca. <Dovevo prendere una giacca più pesante> ripensò ad Azzurra quella dolce ragazza che si fece scappare... Magari era anche giusto così, forse non sarebbe riuscito a renderla così felice come faceva Minho. Sospirò notando che passasse da parte al Tom's cafè, era passato tanto tempo da quando tutto era tornato apposto ed era contento. Alla fine lui aveva perso e Minho aveva vinto. Ridacchiò lasciando i pensieri di quella donna passando per un altra via. Tanto non si era impegnato nemmeno di corteggiarla di più ed alla fine ebbe la vinta il ragazzo. Rise ancora prendendo poi un profondo respiro dell'aria fredda. Incrociò le braccia per tenersi più caldo passando a fianco a dei piccoli negozi tutti colorati con la neve sul marciapiede "Panda Candy!" Sentì una voce acuta urlare da qualche parte mentre la folla di gente gli passò davanti tranquilla. Aveva raggiunto una piazza e si sentì per un attimo disorientato tramezzo tutte quelle persone. "Panda Candy!" Un uomo corse da parte a lui spingendolo via. Il terreno era scivoloso dal ghiaccio. Fece una specie di giravolta per poi sbattere conto qualcosa di nero, morbido ed rimbalzò cadendo poco più in là. "Aua! Il mio sedere!" Si era ritrovato di schiena, la passeggiata alla fine era cominciata veramente bene. Sentì delle persone ridere intorno mentre una mano di un passante lo aiutò ad alzarsi. Si alzò velocemente notando una persona o meglio dire un panda peluche sgambettare freneticamente provando ad alzarsi. Le gambine si muovevano su e giù come le braccia mentre la voce al suo interno continuava ad urlare "Aiutatemi!" Sentì poi la persona parlare in inglese e senza pensarci due volte lo prese al braccio e con uno strattone riuscì a tirarlo sù. Esso traballò un po' per poi rimanere fermo. "Grazie!" Capì che fosse la voce di una donna che rideva a crepapelle "Fa attenzione la prossima volta dove cammini! Razza di idiota!" Aggiunse per poi allontanarsi "Candy Panda! Ha no ho sbagliato! Panda Candy!". "Ho detto che mi dispiace!" Le urlò dietro mentre quella sconosciuta si fermò. Quel peluche enorme si irrigidì girandosi lentamente in modo inquietante con la testa "Sta zitto nano!" Tornò per i suoi passi scuotendo la testa. Si era scusato eppure pur avendolo ringraziato gli parlo dopo male. "Tipa strana..." Sussurrò camminando via. "Non sono strana!" Si fermò di colpo. Si girò trovandosi quel panda dietro di se che lo seguiva. "Perché mi segui?" Sentì delle risate "E divertente! Fa pure ridere la gente!" Intorno delle persone cominciarono a filmare. <Così vengo scoperto!> "Beh! A me no quindi stammi alla larga!" Le toccò la pancia gonfia ringhiando per poi incamminarsi di nuovo. "Tap! Tap! Tap!" Era ancora dietro di lui, così camminò indietro tornando a dove era appostata prima la sconosciuta. "Ti diverte?!" Si fermò girandosi mentre lei inscenava di chiudersi gli occhi "Guarda che ti vedo!" "Hihihi! Invece no, ho gli occhi coperti non vedi? Quindi non mi vedi!" Sussurò la tipa all'interno di quel peluche "Ti prego..." Ricominciò lei sempre in inglese "Devo guadagnare soldi, sbattendomi addosso ho attirato l'attenzione della gente. Aiutami a dare un po' di scena così oggi riceverò una buona ricompensa. C'è il capo qui vicino a osservarmi..." La voce di lei divenne dolce e sembrava pregarlo. Sospirò "Ok ma solo per sta volta..." "Yaiii!" Scoprì gli occhi per poi voltarsi verso il pubblico. Li salutò per poi indicarlo. Con la zampa rotonda fece su e giù per presentarlo <In che guaio mi sono cacciato...> Lo picchietto alla testa per attirare l'attenzione su di se ed appena si volse il panda si abbassò coprendo i finti occhi. Le risate dei bambini aumentarono mentre gli adulti filmavano sorridenti. Così la tocco alla spalla ed appena si alzò si volse camminando a grandi passi in avanti fischiettando. "Tap! Tap! Tap!" Si girò trovandosi il panda, dovette ridere, alla fine non era così male. Copriva di nuovo gli occhi e fece finta di non vederla. "Rimani lì fermo ed osserva il celo" gli ordinò a bassa voce è così fece. Le girò la schiena e osservò il celo, sentì correre e dei rumori di carta. <Cosa sta facendo?> delle risatine di bambini. Di colpo urlarono e quando si volse una pioggia di caramelle gli cadde in testa mentre i bambini gli lanciarono altrettanto dolci colorati. "Aiuto!" Urlò lui scoppiando a ridere trovando tutte le caramelle intorno i suoi piedi. Poi una marea di bambini cominciarono a raccogliergli per poi mangiarseli tutti felici. Il panda si avvicinò con la cesta vuota in mano. "Uff... Che fatica! Avevo paura che ti cadesse tutta la cesta in testa!" "Eeeh?! Quindi rischiavo che mi facessi male?!" Le urlò addosso mentre lei annuiva ridendo. "Si scusami, ma è stata l'idea migliore che ho avuto!" Inclinò l'enorme capo. "Vieni ho finito il mio lavoro e per ringraziarti ti offro un caffè d'accordo?" <Beh... Con questo freddo ci vuole> "Ok" "Bravo nanetto!" Lo picchietto alla testa "Ti faccio notare solo che sei giusto un po' più bassa di me Panda!" "Mi chiamo Cindy..." "Cindy il panda?" "Hahaha sì. Come vuoi tu!" Saltellò andando verso un negozietto di caramelle e così la seguì. Un uomo sulla quarantina stava lì in piedi con indosso dei occhiali da vista. Un muso alquanto inquietante e severo, cosa strana da trovare in un negozio di dolciumi. "Sei stata meglio di altre volte oggi..." Ammise l'uomo per poi squadrarlo notandolo dietro Cindy "Te non ti pago!" "Non deve signore" si inchinò. "Aspettami qui torno subito, cinque minuti" disse lei per poi camminare all'interno del negozio. Si sedette su uno di quei tre gradini di pietra freddi in attesa. "Cavolo che freddino... Dovevo mettere un altra giacca" guardò verso la strada. <Alla fine è stato divertente... Mi paga pure un caffè> un bambino corse con le mani piene di quelle caramelle che gli erano piovute addosso. Tirò su il cappuccio ed una caramellina incartata dal colore rosso cadde davanti ai suoi piedi. "Mi è rimasta nel cappuccio" ridacchiò prendendola in mano per poi scartarla. Si sentì per un breve istante come un bambino, quel desiderio di assaporare il gusto dolce della caramella. Era lucida dal colore rosso e la portò alle labbra per poi metterla in bocca. <Hmmm! E alla fragola!> chiuse gli occhi assaporando il dolcetto. "Eccomi!" Disse lei, si sorprese di vedere una ragazza Coreana. Era convinto da come parlasse inglese venisse dall'estero ed invece si trova davanti ai suoi occhi una ragazza alquanto carina. Un maglione largo con dei disegni geometri colorati e un paio di leggins nero mentre portava una sciarpa di lana spessa ed un cappellino grigio dal ponpon che pendeva all'indietro. Notò anche una stravagante borsa a tracolla con su disegnato Totoro <Pure lei fissata con questo anime come Yla?> "Andiamo?!" Lo risveglio facendolo alzare di scatto. "Tu non sai chi sono?" Domandò meravigliandosi che lei non si esaltasse di averlo incontrato. Già era una fortuna che in quel gruppo di persone non lo avessero riconosciuto. Forse grazie alla mascherina nera che portava le persone non avevano riconosciuto il suo viso, ma da vicino beh si vedeva che era Daesung. "Ha giusto! Non ti sei presentato, allora come ho detto prima mi chiamo Cindy!" Gli porse la mano "Ho... Aspetta qui ci si inchina prima" così si inchinò svelta per poi porgergli la mano. Fece lo stesso per poi stringerle la fine manina "Mi chiamo Daesung" "Dayson? Come l'aspirapolvere..." "Eh?! Come? No! Daesung!" "Ha! Ops perdonami!" Ridacchiò lei grattandosi dietro la testa arrossendo "I vostri nomi sono complicati da pronunciare, già io con l'inglese faccio schifo. In più ora devo imparare piano piano il coreano" "Quindi non sei di qui..." Lei camminava a grandi falcate come per gioco allargando le braccia, si accorse dopo che camminasse sui ciottoli mettendo sempre il piede al centro della pietra. "Esatto! Vengo dall'Italia. Ci ho vissuto sin da piccola. Pure i miei genitori sono cresciuti lì ed ora ho deciso di venire a vivere nel mio paese natale!" Si volse a guardarlo sorridente. "E lavori come mascotte?!" "Faccio diversi lavori... Non sono riuscita a trovare il lavoro che volevo e quindi ne faccio diversi per vivere" "Ho ok..." "Tu invece?! Guarda che sono curiosa! Sembri un tipo strano nanetto!" "Io non sono nano! Guardati!" Indicò una vetrina e si mise al suo fianco guardando i propri riflessi "Ho detto io che sei nano!" Ridacchiò lei per poi riprendere il passo. <Ma si vede benissimo che sono più alto!> le corse dietro raggiungendola "Ma non hai paura di parlare con uno sconosciuto?" Domandò "Perché? Sei stato gentile e mi hai aiutata. In più sei divertente e stupido cosa mi puoi fare di male?!" "Divertente e stupido?!" "Ma la prendi sempre sul personale?" Si avvicinò con il viso con un sorriso beffardo "Ma... No..." "Allora torniamo a prima! Daesung giusto?" Annuì camminando più piano "Che lavoro fai?" Si girò all'indietro continuando il suo cammino "Dimmi se sto per sbattere contro qualcosa o qualcuno mi raccomando!" "Eh?! Perché non cammini normalmente?" La guardò strana "Zitto e rispondi alla mia domanda!" Fece una giravolta per poi camminare di nuovo all'indietro. <E stupida...> "faccio il giardiniere..." Non aggiunse altro, fu la prima cosa che gli venne in mente. "Quindi pianti piante! Fai aiuole e rendi i giardini ancora più belli!" "Beh... Si!" <Giardiniere...> "Forte! Sei il capo della ditta o cosa?" "Siamo in Cinque" "Bello! Tu sei il capo allora?" "Hemm... Ecco io..." "Siamo arrivati!" Urlò di colpo fermandosi proprio di fronte al Tom's cafè "Questo posto lo conosco!" "Davvero?! Vero che è fantastico! Con tutti quei coccoloni! Forza vieni!" Lei corse dentro ridendo come una scema <Ma questa è tutta matta> quando fu dentro, per la prima volta, una marea di gatti gli passarono davanti. Una vecchia signora sorseggiava un caffè mentre leggeva il giornale in fondo dell'immensa stanza. Un grosso gatto al suo fianco dormiva. Perfino sopra la sua testa i gatti camminavano su dei ripiani di legno. "Sono qui!" Cindy muoveva la mano, aveva già preso posto davanti alla finestra. <Come faccio a bere un caffè se c'è la gente che guarda...> sospirò sedendosi di fronte alla ragazza. "Stavamo dicendo qualcosa prima ma non mi ricordo più..." Riprese il discorso "Nemmeno io Hahahaha!" <Quanto è smemorata questa...> almeno se l'era scampata sulla sua vera identità. Preferiva poter parlare in modo normale con lei da persona comune che per la sua fama. Era interessate questa situazione. "Salve che posso portarle?" La cameriera arrivò con il taccuino e la penna in mano "A me una cioccolata calda!" Urlò subito come una bambina "Koff!" Tossì guardando da un altro lato "Per me un cappuccino..." "Sarà fatto" "Tutto ok?" Chiese avvicinandosi con il viso. "Perché porti questa mascherina? Siamo in un cafè puoi togliertela ora..." "No... Non posso..." "Ma dai non dire così. Voglio vedere anche la tua faccia!" "No lascia stare!" "Non sarai mica così brutto no?" "Eh?! Come prego?!" Si girò offeso. La sua esile mano si trovò sul tessuto e tirando leggermente gliela sfilò in un attimo. "Ecco qui!" Sorrise ancora con gli occhi socchiusi. Quando li ebbe aperti del tutto lo osservò. Sembra essersi congelata <Adesso mi ha riconosciuto...> "Sei fortunato! Non sei brutto come pensavo, sei abbastanza carino" "Cosa?!" Lei cominciò a ridere mentre la donna tornò con il vassoio e le bevande calde. "Graziemille!" Disse lei in coreano "Allora qualche parola la sai" "Certo! Ma non molte..." "Quale altro lavoro fai?" "Beh... La panda mascotte.Poi lavoro martedì giovedì e venerdì sera in una pizzeria. Faccio le consegne a domicilio con il motorino" ridacchiò lei "Tutto?" "No! Di lunedì e mercoledì mattina aiuto un fiorista mentre il pomeriggio faccio come sempre il panda, la mattina del martedì e giovedì e venerdì lavoro come cassiera in una boutique" "Il panda..." Ridacchiò riprendendo un sorso pensando a come era vestita prima la ragazza. "Fai tanti lavori eh..." Continuò guardandola "Già...". Un silenzio prese tra loro possesso mentre osservarono un istante fuori dalla finestra. "Grazie ancora per oggi, ho guadagnato un po' di più del solito" "Prego è stato un piacere Cindy". Lei bevve un sorso ritornando in soprappensiero, si notava dal suo sguardo perso " Aspirapolvere nano..." Sussurrò lei di colpo. "Eh?!" La sua risata divenne sempre più forte "Ma cosa? Perché aspirapolvere?!" "Hihihihi! Muoio!". Lei tirò fuori il telefono e dopo aver tastato un paio di volte lo schermo gli mostrò un aspirapolvere. "Aspirapolvere Dayson! C'è la pubblicità di questo coso nel mio paese! Daesung, Dayson!" Ricominciò a ridere lei "Non sono un aspirapolvere!" "Un aspirapolvere nano e carino!" Tornò piano piano lei seria. Riprese un sorso guardandolo nei occhi con le guanciotte leggermente rosse. I capelli lunghi Bruni le cadevano con delle onde leggere poco più giù delle spalle "Hai dei hobby?" Riprese lei "Beh si... Cantare" "Davvero?! Anche io!" Gridò lei tutta estasiata "Seriamente? Ma canzoni coreane o nella lingua italiana..." "Beh... Non conosco il genere di musica qui in Corea ma se no canto le canzoni famose in inglese. Giusto così per divertimento! Hahahaha!" Scosse la testa "Che c'è? Tu lo fai più seriamente?" Annuì automaticamente "Allora raccontami così mi spieghi un po' dei generi che canti. "Beh..." Cindy unì le mani per poi appoggiarci sopra il mento tutta curiosa. "Siamo in cinque e formiamo un gruppo..." "Sono i tuoi amici giardinieri!" Lo indicò "Esatto" "Yess! Lo sapevo!" <Cindy... Sei veramente strana...> "Avete un nome?" "No... Stiamo ancora decidendo ma abbiamo già cantato molte canzoni..." "In coreano?" Annuì con il capo accorgendosi di aver finito il caffè. "Noi cantiamo il genere K-pop in più due dei miei amici sono molto bravi a reppare" "Forte! Tu sei il leader?" Scosse il capo "No, è Jiyong" "Ho! Ok! Sognate di diventare un girono famosi allora? Delle star!" Ridacchiò <Sapessi...> "Non ridere! Guarda che tutto è possibile! Basta mai arrendersi e crederci!" Di colpo lei afferrò le sue mani stringendole "Promettimi di dare il massimo per questo tuo sogno ok?!" "Si...". Ne rimase sorpreso. Quella ragazza aveva tanti lati strani di se.
"Tu alla fine che lavoro volevi? Cosa hai studiato?" Sviò l'argomento è lei tornò a sedere spostando una ciocca. " Ho studiato fotografia..." "Che bello! E come mai non trovi lavoro qui?" "Non lo so. Ho provato dappertutto ma credo che sia per la mia scarsa conoscenza del coreano, non mi faccio capire molto bene... Non lo so!" Lei sue dita cominciarono a tremare tenendo poi stretta la tazzina rosa "Quindi nessuno ti ha presa..." "Esatto, alla fine dopo due mesi e mezzo ero a corto di soldi e non riuscivo a pagare più l'appartamento... Alla fine mi sono messa a cercare altri lavori e sono quelli che ti ho elencato prima" "Ho, ok. Posso vedere alcune foto? Che genere fai?" "Beh... Ho qui la macchinetta" dalla borsa a tracolla tirò fuori una stupenda Canon "Ho risparmiamo a lungo per questa" la accese e dallo schermo gli mostrò foto di persone. "Fotografi la gente..." "Esatto, mi piace immortalare piccoli momenti quotidiani delle persone. Piccoli gesti che li rendono felici" <Questo non me l'aspettavo da parte sua...> "Fai anche panorami vedo" annuì "Si, sono salita su per quella collina da quelle centinaia di scale e ho fotografato Seoul. Era ancora all'inizio di quando traslocai qui... Non so ancora come si chiama il posto Hahahah!" "Non lo riconosco..." Disse lui mentre lei cambiò immagine e si vide una miriade di lucchetti. "Questo invece so dove è. E alla Namsan Tower di sera. Volevo visitarla e fare una foto di sera e ho trovato questo posto. Mi piacciono troppo questi lucchetto poi erano a migliaia!" I suoi occhi luccicavano mentre gli spiegava e mostrava varie foto di quei lucchetti. "La trovo una cosa carina... Ma se una coppia si lascia e devono tirare via il lucchetto?! Sarà sotto tanti altri come faranno?!" "Stupido! Quando è una promessa e la si deve mantenere e si deve essere certi quando si chiude quel lucchetto del proprio amore! Se no non lo farebbero. Stupidi loro che sbagliano!" "Hahahahaha! Ok, noto che le persone da te diventano spesso improvvisamente stupide" lei volse lo sguardo fulminandolo. "Zitto aspirapolvere!" Puntò improvvisamente la macchina verso di lui e partì uno scatto "Hahahahaha! Perché mi fai foto?!" "Immortalò i momenti di gioia delle persone" gli fece l'occhiolino "Sono venuto bene eh?" "Hmmm... Sni!" "Cosa... Perché? Mi stai dicendo che sono brutto di nuovo?" Rimise in borsa la macchinetta ridacchiando poi controllò l'orologio "Cavolo! Sono in ritardo! Mi sono completamente dimenticata!" "Eh?! Dove vai?" "Mi dispiace! Ho un appuntamento importante e io scema me ne sono dimenticata! Perdonami!" Si inchinò più volte dopo essersi alzata improvvisamente. "Pago e vado. Comunque ci rivedremo no? Tanto sai dove trovarmi!" Gli sorrise salutandolo con la mano andando via a pagare "È stato un piacere conoscerti Cindy!" Prima che lei uscisse dalla porta si fermò a guardarlo "Anche per me!" Fece un enorme sorrise e corse via passando per la strada di fianco al vetro. <È proprio di corsa...> sorrise vedendola andarsene come un fulmine. Devo ammettere che è carina>.
Si alzò, salutò ringraziando per il caffè la cameriera ed uscì "Cazzo! Adesso c'è di nuovo una ventata gelida... Come fa Cindy a rimanere solo con un maglione?!" Si mise la mascherina in faccia per poi coprirsi con la giacca sulle labbra ed alzò il cappuccio. <E diventato tardi è meglio tornare a casa...> così riprese il cammino raggiungendo poco dopo il palazzo. <Spero di rivederti...> ridacchiò guardando ancora verso la strada prima di entrare nel grattacielo.

Ecco qui il primo capitolo. Spero che vi sia piaciuto 🙈✨ ci sentiamo al prossimo yaiiiiiiiiii!!!

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