Capitolo 6: Un nuovo arrivo indesiderato

58 1 2
                                    

Dopo un lungo viaggio era giunta in Corea. Ritirò la borsa dopo essersi fatta spazio tra tutte quelle persone e si avviò verso l'uscita, stanca morta, ma felice di essere giunta finalmente a destinazione. Il viaggio era durato a lungo e non era nemmeno riuscita ad ottenere un viaggio in prima classe. Si toccò le sopracciglia con le dita, il suo solito tic, mentre passò per l'immenso aereoporto trovando poi l'uscita. Sbadigliò dalla stanchezza controllando poi l'ora sul suo orologio nuovo "Posso andare a fare pranzo dopo" sorrise sventolando poi con la mano richiamando il tassista in arrivo. Depositò la valigia nel baule e appena seduta dietro gli mostrò l'indirizzo che era scritto sul bigliettino. Glielo aveva scritto gentilmente la madre di lei, in più quando le raccontò il motivo del suo viaggio ne era entusiasta, si vide proprio il luccichio nei suoi occhi, almeno lì le sue aspettative sul suo futuro lavorativo non si erano deluse. Non come con l'altra signorina e la sua passione della fotografia.
Il tassista annuì partendo, si sedette comodamente sul sedile e dopo aver passato l'autostrada giunsero per l'immensa città "Seoul è veramente grande, mi ha poi anche sorpreso l'aereoporto, molto moderno" disse in inglese, ma l'uomo annuì semplicemente. <Non saprà l'inglese...> sbuffò per poi continuare a osservare fuori dal finestrino. Si chiese se sarebbe entrata in un appartamento lussuoso o in una catapecchia, ma aveva la sensazione di saperlo già. Passarono dal centro città finché non furono un po' più fuori in un quartiere meno frequentato. La macchina si fermò di fronte a un vecchio palazzo "Siamo arrivati" disse lui con un inglese robotico per poi indicarle il prezzo del viaggio. Tirò fuori il borsino e glielo depositò preciso in mano. Uscì ritirando la borsa "Che servizio scadente tz!" Sbatté il baule della macchina e lui partì subito dopo. Guardò verso l'alto scuotendo la testa per poi annusare l'aria "Che posto orribile... Ma dove hai deciso di vivere amica mia..." Si portò la mano alla bocca. Scosse la testa raggiungendo l'entrata. Suonò al campanello con il cognome di lei, ma nessuno rispose. Notò la porta aperta, quindi entrò cominciando salire piano dopo piano controllando ogni cognome ai vari appartamenti. Finalmente dopo aver salito un bel po' di scale raggiunse l'appartamento di Cindy. Suonò il campanello con il fiatone e il braccio dolorante dalla valigia pesante, per poi bussare fortemente. "Arrivo!" Urlò lei dall'altro lato della porta per poi spalancarla di colpo. Si fissarono nei occhi, probabilmente non si aspettava di rivederla "Sorpresina! Sono venuta a farti visita e riprendermi i soldi!" Sorrise e la spintonò via mentre lei si sorreggeva l'asciugamano intorno al corpo. "Ho fame, sono appena arrivata" si guardò intorno sorpresa di quanto fosse piccolo l'appartamento. Lasciò la valigia a fianco del divano per poi sedersi sprofondando letteralmente. <Che divano orribile...> lo toccò con il dito schifata per poi prendersi una patatina dal pacco che era sul tavolino. "Cosa ci fai qui?! Come ti permetti di entrare così in casa mia!" Si mise apposto i capelli e toccò i suoi orecchini di perla per poi voltarsi "Come va il lavoro?" Domandò continuando ad osservare l'appartamento. La ragazza si scostò i capelli ancora tutti gocciolanti di lato "Vattene! Ti ho già dato tutti i soldi che volevi!" Si volse a guardarla "Tz! Tz! Tz!" Fece di no con il dito alzandosi "Cara mia, hai ancora la parte da risarcire di quando sei stata da me, in più per i problemi che mi hai causato!" Lei sbarrò gli occhi per poi diventare rossa di rabbia "Fuori! Fuori! Fuori di qui!" la prese al braccio spingendola poi a forza verso la porta "Calma..." Si volse sorridendole "Sono venuta qui in pace, possiamo discuterne ancora sulla questione se vuoi?" A quelle parole lei si fermò, scosse la testa per poi darle un altra spinta finendo fuori la dalla porta. Velocemente lei zampettò via per poi consegnarle la valigia. "Sparisci!" Disse ancora prima di chiuderle la porta in faccia. "Perfetto... Vado a mangiare allora al ristorante! Comunque ci vedremo in giro, sono venuta qui anche a dirti che ho ottenuto un lavoro, qui in Corea!" Sentì qualcosa sbattere contro la porta per poi aprirsi "Lavoro?!" Annuì mentre Cindy la guardò sorpresa "Al posto di te, io ho fatto tanta strada fino adesso, tutto il mio studio sulla musica e canto mi ha portato qui a Seoul!" Le fece l'occhiolino mentre lei deglutì "Mi sono comperata un appartamento lussuoso in uno dei più bei palazzi di Seoul è comincerò domani stesso" Cindy scosse la testa "Sai un motivo per qui ho deciso di troncare contatti con te tempo fa?" "Lo so, sei gelosa perché sono meglio di te" ridacchiò "Perché eri così concentrata su te stessa e sulla tua carriera, cosa buon eh, ma c'era quel dettaglio che dimenticavi. Molto importante, cioè lasciasti a parte chi ti amava" "Pha! Ammettilo Cindy, sono tre anni che me lo dici. Ma io so benissimo che tu ti comporti così perché sono più grande di te e ho fatto più carriera" non ricevette risposta, la porta le sbatté per la seconda volta in faccia.
"Ci sentiamo eh? Adesso so dove abiti, magari ci si vede anche in giro" disse ancora ma senza ottenere una risposta e così scese di nuovo quelle scale. <Sarà divertente>.
Sorrise maliziosamente per poi ridere.

The Panda Girl Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora