Cindy
La sveglia strillò svegliandola di soprassalto lasciandola con occhi sbarrati. Allungò la mano al telefono e bloccò il suono stridulo con il cuore che batteva all'impazzata dallo spavento. "Uff!" Alzò gli occhi in celo sedendosi sul bordo del letto portandosi le mani in viso, sospirando per l'ennesima volta, fissando i suoi piedi coperti da un paio di calzini rosa a strisce gialle in lana. Li mosse lentamente decidendosi poi di alzarsi trasportando con sé la coperta fino in bagno. La appese velocemente al gancio degli asciugamani sulla porta e si lavò la faccia dandosi un'occhiata. Il mascara che si era dimenticata di togliere le colava lungo le guance. Il pensiero di Dae le fece di nuovo visita tra le sue preoccupazioni, <Vattene!> pensò subito dandosi una bella pettinata ai capelli tutti sbarazzini. Prese le salviette struccanti e decise di rimanere al naturale. Riprese in mano la coperta poggiandola sulle sue spalle e raggiunse la cucina preparandosi un buon caffè dalla macchina, mentre aspettava che si riempisse la tazza prese qualche toast e del burro. Qualche volta si concedeva delle colazioni come faceva a casa dai suoi genitori, da quando scoprì un piccolo negozio che vendeva cibo e materiali un po' di tutto il mondo ci faceva spesso visita. C'era pure la pasta Barilla. Da un piccolo armadietto sopra il lavandino tirò fuori il miele e si sedette al piccolo tavolino della cucina. La fioca luce della lampada illuminava la bianca cucina ed il suo toast che risultava quasi troppo giallo del normale.
Il capodanno l'aveva trascorso con Hyunseung in una Discoteca. Sorrise al pensiero quando ballarono insieme mentre lui si era vestito veramente bene, anche se diverso dal solito e portando delle lenti a contatto verdi. Si era quasi reso irriconoscibile. In più era stata anche la prima volta per lei, dopo tutto questo tempo che viveva a Seoul, andare in una disco. Avevano bevuto anche un po' troppo e dovettero chiamare un taxi per tornare a casa. Hyunseung probabilmente si sforzava di non mostrare i suoi sentimenti, ma lo leggeva nei suoi occhi l'amore che provava verso di lei mentre sedevano uno a fianco all'altro nella macchina.
Scosse di nuovo la testa <Niente pensieri assillanti oggi Cindy!>. Ora aveva anche ricominciato a lavorare come mascotte per il negozio di dolciumi. Il suo costume da Panda era di nuovo in suo potere. <Di nuovo tutto mio!> Ridacchiò dando subito dopo un morso al pane con il miele dorato sopra. Anche se il proprietario non si meritava il suo ritorno, ma dopo aver discusso ancora con lui ottenne pure una promozione, sembrava essere cambiato di colpo. "Stamattina cosa devo fare? Devo dare una ripulita al ripostiglio questo è sicuro... Devo anche aggiustare qualche vaso di fiore da quelle orribile erbacce... Haaa! Anche ripitturare la sedia di verde" osservò il piccolo orologio appeso sulla parete. "Le 6:30... Facciamo anche una bella doccia?" Si guardò addosso ricordandosi che l'avesse appena fatta la sera precedente. Scosse la testa tirandosi solo uno schiaffo in fronte sbuffando. <Aspetta! Per quello avevo il mascara colato! Era di ieri! Oddio..." Guardò il piatto pieno di briciole "Sono stanca, non ce la faccio più..." sussurrò a se stessa alzandosi dalla sedia e lasciò il piatto appiccicoso nel lavandino <Lo laverò poi sta sera> e se ne tornò in camera. Buttò la coperta sul letto e si cambiò velocemente indossando un maglione bianco largo con un orsetto marrone in mezzo con due cuori rossi al posto dei occhi. Indossò ancora un paio di leggins spessi sul grigio chiaro ed uscì dalla stanza. "No stop! Le calze!" Si girò e se le cambiò ancora velocemente. "Driiin!" Alzò la testa di scatto mentre si indossava l'ultima calza che arrivava fino sopra le ginocchia. Tranquillamente raggiunse la porta e dopo un giro di chiavi la aprì. "Si?" Chiese automaticamente trovando però nessuno. Solo un giornale era stato posto all'entrata per terra, si guardò ancora intorno verso le scale sentendo solo parlare al piando di sopra. Lo raccolse spiegandolo "Ma cosa cacchio?!" La notizia di prima pagina la lasciò senza parole. Non capendo bene la scritta del titolo la ignorò, ma la foto la lasciò di stucco, si vedeva chiaramente se stessa con Dae che si stavano parlando o meglio dire litigando. "Questo... No! No! No! Non è buono!" La sua vicina di casa di fronte del pianerottolo aprì proprio in quell'istante la porta, con il giornale in mano ed uno sguardo indagatore. "Cindy? Stavo venendo proprio da te! Ma sei tu quella vero?" La donna, con cui non aveva quasi mai parlato, si avvicinò indicando lei sulla immagine stampata bella in grande. "Scusi, ma ora devo andare a lavorare" disse subito tornando in casa. Raccolse la borsa con su Totoro, indossò velocemente le scarpe e giacca ed uscì trovandosela ancora fuori. "Ma si che sei tu! Come hai fatto conoscere un cantante così famoso!" "Buona giornata!" Urlò superandola e correndo giù per le scale. <Questo era a Natale! Un giornalista ci avrà beccati?! Cacchio, ma come hanno fatto?! Voglio piangere!! Poteva succedermi di tutto, ma non proprio questo!> aprì la porta del palazzo ed uscì camminando a passo spedito e sguardo basso verso la fermata, calpestando la neve bianca che brillava alla luce dei lampioni. La luce del giorno era ancora lontana ed il buio invadeva la strada con le poche macchine che passavano.
Per le 7:00 raggiunse il negozietto ed entrò di corsa. Sentendosi di continuo osservata si volse guardando attraverso la finestra, ma trasse un profondo respiro constatando di non essere forse seguita. "Cindy? Buongiorno... Ma cosa stai facendo?" La signora Hyun la spaventò parlandole dietro le spalle sporgendosi a guardare con lei "Kyaaa!" La vecchia donna ridacchiò portando le mani dietro la schiena. "B-buongirono" rispose tirando indietro una ciocca "Cosa aspetti dai, appendi la tua giacca. Ho un lavoro divertente da farti fare oggi" le fece l'occhiolino mentre camminava verso il bancone. Mentre la signora tirò fuori varie carte regalo raggiunse l'appendiabiti nel retro del negozio ed appese la giacca ed il cappello. Tirò su le maniche del maglione e la raggiunse sorridendo "Sei molto bella così al naturale Cindy" le fece come complimento e la ringraziò "Vieni, tra un ora arriverà un cliente e vorrebbe un mazzo regalo. Rose rosa e bianche, mettici qualche bella decorazione che vuoi assieme" "Faccio subito!" Raggiunse il bancone e si mise all'opera. Scelse la carta per poi andare al retro a tirar fuori delle rose più fresche, arrivate da poco. Almeno il lavoro la distraeva da quella notizia. <Cosa farò adesso? Se scoprono dove mi trovo mi assaliranno di domande? Oppure mi lasceranno in pace?> sospirò profondamente mentre ordinava le rose bianche fuori e al centro quelle rosa. Aggiunse qualche decorazione argentata, dei bastoncini brillanti. Avvolse della carta bianca introno lasciando all'interno sulla base della carta umida per dare l'acqua alle piante. La avvolse intorno con dell'altra carta bianca facendo un cerchio sotto i fiori lasciando spiccare le rose. Un filo rosa intorno per fissare anche lì il tutto, come all'interno tra i rami, ed il lavoro era fatto. Soddisfatta del capolavoro lo appoggiò sotto il bancone in piedi ed andò a recuperare il lavoro arretrato. Uscì prendendo la sedia esposta portandola sul retro. Ritornò all'entrata prendendo i vasi pieno di quelle piante invasive. <Vi strapperò! Mhahahahaha!> contenta indossò i guanti, uno per uno poggiandoli su un bancone posò le piante, tirando così via quelle erbette sentendosi come un Dio. Dopo averle ripulite per bene li decorò ancora con qualche bastoncino colorato. Rimettendole in un ordine differente a prima giusto per cambiare la disposizione solita del negozio passò alla sedia. Si avviò al retro prese un pennello e la tinta verde che si era comperata la settimana scorsa. Indossato il vecchio grembiule da lavoro si mise all'opera a scrostare la vecchia pittura con una spatola.
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The Panda Girl
FanfictionLa ragazza che gli interessava era stata già bella che conquistata. Erano passati quattro mesi da quando il casino nel gruppo finì. Mentre la situazione di Taeyang in amore era solo sofferenza, infatti lo rattristava anche se non poteva fare altro...