Capitolo 9: Sanguisuga

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Taeyang

Delle voci nel oscurità a cui rispose velocemente, così si alzò dal letto stando davanti all'immenso armadio già aperto, cominciò a tirare fuori montagne di vestiti e sembravano non finire più. Una voce gli chiese se lo raggiungesse più tardi e rispondendo di  Si cadde infine all'indietro di schiena finendo nella montagna di magliette morbide, poi quell'odore di lei. Sentì muoversi qualcosa al suo fianco toccando il suo braccio in modo dolce.

Si girò di fianco stiracchiandosi percependo chiaramente il profumo di rose. Così buono che gli fece percorrere dei brividi lungo la schiena. Allungò la mano alla ricerca del suo corpo, ma la mano raggiunse qualcosa di peloso nel suo letto, al posto del nudo corpo che si aspettava. Ormai quel profumo aveva inondato tutta la casa, oppure l'aveva solo cominciato a sognare? Aprì lentamente gli occhi ancora assonnati per poi strofinarseli. Uta miagolò stiracchiandosi dolcemente per poi rannicchiarsi di nuovo di fianco al suo braccio <No non ce...> Si girò dall'altro lato senza volersi alzare. Osservò così per un istante la loro foto di gruppo posta sul comodino, rendendosi conto che da quando furono diventati in sei tutto era cambiato, ma soffriva appena Yla gli passava davanti alla sua camera con quel suo dolce sorriso, ogni mattina che usciva dalla camera. Quindi preferiva cominciare ad evitarla, sperando che almeno riuscisse a dimenticarla di più. Non voleva nemmeno mettersi nei guai con Jiyong, da quando lo beccò fissarla troppo a lungo cominciò a diventare diffidente. Si promise a se stesso che non gli avrebbe mai rubato la ragazza, era più importante l'amicizia tra loro due ma... il suo cuore lo voleva farlo impazzire ancora di più. In un qualche modo quel peso doveva andarsene. La porta si spalancò ed una figura riccia balzò in camera sua "Buongiorno!" Indossava la divisa scolastica <Cazzo... Le sta benissimo...> si coprì con il piumone fino sulla testa voltandosi dall'altro lato evitando il suo sguardo "Tae! Devi alzarti, mi devi accompagnare a scuola sono in ritardo!!!" Lei gli strappò il piumone di dosso facendogli venire in mente un orribile dubbio, il gatto schizzò via fuori dalla camera sentendosi disturbato dal suo urlare in giro. "E Jiyong? Gli altri?" "Sei l'unico in casa, oggi sono partiti tutti prima per gli ultimi accertamenti del completamento dell'album e la scelta della data d'uscita" "Cosa?! Era oggi?! Perché non mi hanno svegliato?" Lei tirò su le spalle e così scattò in piedi come un fulmine tirando fuori i primi vestiti. Si rese conto dopo che fosse in mutande di fronte a lei "Schizza fuori di qui!" Le segnò la porta con il dito e lei annuì ridendo, scappando poi fuori dalla sua camera, mentre si teneva la maglietta davanti a sé per coprire le sue mutante rosse a pallini bianchi. <Fantastico... pure la figura di merda> sbuffò e velocemente si vestì con le prime cose che trovò nel armadio.
Cinque minuti dopo si trovò di fronte la porta d'entrata con Yla in attesta. "Pronta?" Domandò intento a indossare le prime scarpe che trovò, mentre lei annuì scrivendo qualcosa sul suo telefono "A chi scrivi?" Chiese mentre chiuse la porta di casa usciti "A GD, gli dico che mi porti tu a scuola già che mi sono svegliata tardi" "Cosa? No non..." "Fatto, andiamo!" Disse lei che si stava già avviando verso l'ascensore <Merda, merda, merda... Qui finisce male> entrato in ascensore lei cominciò a canticchiare una delle loro nuove canzoni "La sai già a memoria?" Domandò sbadigliando tra le sue parole "Si! Sono stupende" "Cavolo, niente colazione e io che ho fame..." si massaggiò la pancia cercando di bloccare il brontolio, Yla appoggiò la schiena al muro dell'ascensore guardando verso il vuoto con occhi lucenti "Anche io... per fortuna che ci sei tu oggi. Se no arriverei in ritardo!" Si volse a guardarlo con uno dei suoi sorrisi stupendi. Dall'imbarazzo si volse a guardare i suoi piedi rendendosi conto che la composizione dei vestiti con il paio di scarpe scelto a caso non si legavano molto bene. Sospirò "Già" si spolverò della polvere invisibile dai pantaloni non sapendo cosa dire d'altro "Cavolo non vedo l'ora di natale, ho un regalo stupendo per tutti voi!" Urlò lei di colpo mentre le porte si aprirono lasciando entrare altre persone tutte vestite elegantemente da lavoro. Yla finì letteralmente schiacciata al suo corpo, quel suo odore non faceva a meno di sentire il suo profumo di rose. Lei alzò lo sguardo verso di lui con un sorriso tirando sù la sua borsa con i materiali di scuola la suo interno. Non poteva resistere a lungo, Yla tutta tranquilla gli rimase appiccicata non curante di come gli fosse vicino mentre le gambe di lei toccavano un punto delicato. Si morse il labbro, quando di colpo qualcuno diede una spinta a Yla che automaticamente glielo schiacciò. Smorzò un guaito mordendosi la mano mentre lei si scusò milioni di volte. La gente li guardarono in parte ridendo, mentre lui rimase in silenzio a soffrire. Le porte si aprirono e giunsero in garage "Mi dispiace Tae! Mi e venuto addosso e automaticamente ho spostato la gamba perdendo l'equilibrio... non volevo colpirti lì" mentre camminava goffamente, cercando di dare poco nell'occhio, salirono sulla sua macchina. "Forza, salta sù che siamo in ritardo!" Yla non se lo fece ripetere due volte ed entrò. Dentro la macchina morse per l'ennesima volta il labbro da come gli facesse male nel sedersi, gli aveva tirato una bella ginocchiata e non aveva ancora capito come. "Tutto ok?" Domandò ancora preoccupata mentre accese la macchina "Tutto apposto..." e partirono.
La lasciò di fronte alla scuola giusto in tempo, le campanelle suonarono e lei come un fulmine uscì dalla macchina, la osservò correre via con la gonna nera che svolazzava. Di colpo si volse con i capelli fluttuanti dalla sua improvvisa rotazione e gli sorrise salutandolo con la mano. Quella ragazza, meglio dire già donna, gli faceva andare letteralmente in pappa cuore e cervello. Sorrise per poi partire a gran velocità e proprio in quell'istante gli venne una chiamata. Automaticamente la sua macchina prese la chiamata e la trasmesse nei altoparlanti dell'automobile e così schiacciando un bottone rispose. "Pronto?" "Cazzo! Tae dove ti trovi?! Pensavamo che ci avresti raggiunto, ci avevi pure parlato stamattina che ti stavi alzando e che ci raggiungevi! Siamo qui da più di mezz'ora ad aspettarti ed il CEO sta diventando impaziente. Fortuna che ha scritto Yla!" La voce stridente di Seungri gli trapassò i timpani "Dieci minuti e sarò da voi, mi sbrigo il più possibile!" Ora capì cosa fosse quel strano sogno, aveva sentito le voci e si era sognato di prepararsi... Alzò gli occhi al celo pregando di arrivare in tempo.

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