"nuova vita"

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Scesi dall'aereo. Un brivido mi attraversò la schiena, ma non ci feci molto caso. Dovevo capire dove avrei potuto passare la notte. Sorridendo, pensai che forse Chiara si era messa nei guai... ma sperai di sbagliarmi. Uscito dall'aeroporto, mi diressi verso il primo taxi che vidi e chiesi all'autista se conoscesse un buon albergo non troppo costoso. Il signore indicandomi sulla cartina un hotel poco distante. Pagai il taxista e fissai il luogo del mio nuovo inizio... non che fosse stata una grande idea partire per un Paese straniero, ma era la prima cosa che mi era venuta in mente, per quanto stupida potesse essere. Mi diressi verso la reception, chiesi se era disponibile una stanza, lasciai una caparra e mi diressi verso la mia nuova casa... la camera era una catapecchia, una sola luce traballante illuminava quel buco. Capivo perché costasse così poco stare lì. Mi sdraiai sul letto e chiamai Jack, ero solo curioso di sapere come stesse Chiara.
..."Hey Jack come sta Chiara?"... gli chiesi tutto nervoso
..."ma neanche un ciao?"...
..."muoviti e dimmi dov'è!!"...
..."quale Chiara,io conosco tante persone con questo nome"...
..."giuro che, se torno, ti uccido... mi stai facendo arrabbiare!"...
..."ah... si, ora ricordo... è partita!"...
..."Come partita?! Mi prendi in giro?!"...
..."Guarda, credo sia tornata nel suo paese"...
Gli attaccai in faccia, stizzito. Non sapevo se essere felice perché si era lasciata tutto alle spalle o se essere triste perché non l'avrei mai più rivista. Già mi mancava, quella stupida ragazza... mi tirai seduto, passandomi una mano tra i capelli... era da tanto che non uccidevo qualcuno, dovevo distendermi i nervi. Con un ghigno, andai a trovare il mio vicino.
_Toc Toc_
..."chi è?"...
..."servizio in camera"...
Non era una scusa molto credibile, una bettola del genere non poteva avere un serio in camera... venne ad aprirmi un ragazzo, insospettito dall'intera faccenda.
Presi il coltello, che tenevo nascosto sotto la felpa, e glielo piantai in gola. Lo sfilettai come un pesce ben cotto... questa volta era stata un'uccisione pulita, senza urla e strepiti. L'unico problema era che da lì a poco la ragazza delle pulizie sarebbe venuta a pulire le stanze... cioè, a fingere di pulire le stanze. Attesi che arrivasse la ragazza. Spingeva un carrello pieno di scope e detersivi, la bloccai da dietro premendole la bocca con la mano. Le tagliai la gola con furia, il sangue schizzò ovunque. Con molta calma, tornai nella mia stanza e, come se niente fosse, mi feci una doccia veloce e m'infilai sotto le coperte.

Il giorno dopo me ne andai prima che potessero essere scoperti gli omicidi. Lentamente, cammina verso il centro della città.

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