Motivi per Restare.

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Blocco il telefono e lo poso nel posto vuoto accanto, il mio letto vuoto, il suo posto, e attendo. Lo conosco benissimo, in questo momento sta per crollargli tutto addosso, sono bastate due parole di una canzone, una frase ad effetto. Siamo sempre stati bravi a rovinarci con le parole. Una parola sbagliata, un momento di rabbia, una frase in più e tutto crollava. Tutto quello che ci eravamo costruiti, quello che eravamo è quel che vorremo essere, i piani e le belle fughe notturne che abbiam fatto. Bastava quel minimo e ogni nostra cosa bella diventava un pugnale nel cuore. Ed eccola qui, la luce del telefono. "Chiamata in arrivo: Mattia".

Tentenno un po' nel rispondere, so per certo che solo la sua voce cambierebbe tutto di nuovo, e le mie mura costruite negli ultimi giorni crollerebbero come castelli di sabbia bagnati dalle onde. Ma so come sta, nonostante io non sia con lui e non veda i suoi occhi, so benissimo che è un brutto momento per lui, e anche questo "peso" in più, forse non se lo merita. Rispondo. Senza dire una parola e ascolto.

"Emma" lo sento scandire il mio nome così, e un piccolo mattoncino del mio muro è già caduto.
"Spero tu stia scherzando, cosa vuol dire quella frase, lo sai benissimo che se potessi scegliere ti guarderei anche mentre dormo dall'altro lato del mondo. Emma, dimmi che era solo una provocazione." La sua voce agitata mi intimoriva, sono stata una stronza davvero, lo conosco, ha fatto molto più lui per me che chiunque altro fidanzato sbattuto alla luce del sole. Ha superato anche tutto quel che era stato per me Stefano. Sospiro, e lui se ne accorge "Emma parla per favore" e le sento, le lacrime che bagnano i miei occhi, che forse bagnano anche i suoi.

"Siamo due stronzi, sono stata una stronza." Questo è tutto quel che riesco a dire. Non avevo più muri ne nessuna armatura, non volevo più combattere questa guerra, era perdonato, e mai come ora avrei preferito essere a Roma, per potermi far raggiungere da lui.
"Emma, dove sei?" Eccolo lì, la sua domanda che urlava il mio stesso bisogno, come se mi leggesse nei pensieri, mi spunta un sorriso.
"Domani mattina ho un'intervista a Milano, domani sera prendo il treno e torno a Roma". Sospira e resta in silenzio per un po', resto in silenzio anche io, al buio di questa stanza che sapeva di noi, lo sentivo respirare e mi andava bene anche questo.
Ci sono silenzi che non sono nulla se non la bellezza del momento che stai vivendo. E a me bastava sentire il suo respiro calmarsi e in automatico anche il mio. Eravamo in pace, tregua.

"Salgo io domani mattina" sorrisi, e continuai ad ascoltare il suo piano che se non avesse sputato giù tutto di un fiato con il suo modo di parlare quando è istintivo avrei pensato lo avesse già tutto Architettato prima di chiamarmi:
"vengo col primo treno che trovo, restiamo lì e scendiamo insieme quando vuoi, anzi, se vuoi porto una valigia e resto lì, da Milano ci spostiamo insieme per Verona. Emma ho bisogno di te, mi manchi" sorrisi e dissi "mi manchi anche tu, prendi il treno che vuoi ma domani sera fatti trovare qui a casa quando torno. Però poi scendiamo insieme a Roma, perché so che lo hai dimenticato ma anche tu hai degli impegni" lo sentì sbuffare al ricordo del suo impegno.

"Vorrei fosse tutto più semplice, ci sono volte in cui vorrei essere una persona comune con una fidanzata comune, giorni in cui vorrei tanto io e te fossimo due sconosciuti alla gente e poter fare quello che ci va. Comunque è tardi, dormi un pó Emma, hai la voce stanca. Ci vediamo domani, buonanotte amore" lui diceva a me di aver la voce stanca, lui che aveva aperto la telefonata con una voce da panico totale. "Buonanotte Matti, dormi anche tu, ti aspetto a casa." Sento un sorriso e chiudo la chiamata.
Mando un messaggio al suo numero prima di lasciare il telefono sul comodino e sprofondare in un sonno profondo con la convinzione che infondo anche noi eravamo due uomini comuni, e che il destino aveva un posto per noi, magari non in questo momento, ma un giorno tutto sarà stato più facile, ne ero convinta.

31 Mag 2016 04.15

"E ti ho insegnato che in amore puoi donare, un paio di ali ma anche dei motivi per RESTARE."

Al destino che ci ha fatti incontrare.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora