Sogni che non fanno più rumore.

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25 giugno 2016, Roma.

"Passo da casa amò? Così poi andiamo insieme?" Dice lui dall'altro lato del telefono. Ma no, io sono davanti alla finestra e sto per perdere la pazienza. Ci sono una ventina di ragazzine sotto casa mia. "No, ci sono ragazze appostate!"
"'Ao che palle al piede, Vabe cacciale via e ci vediamo lì"

Arrivo in piazza del popolo e respiro finalmente. Ero davvero amareggiata e innervosita da quelle persone. Ho fatto un tweet, spero di non ritrovarle a casa al mio ritorno, o domani mattina. Vado dietro il palco e incontro tutti. Di lui nemmeno l'ombra, ancora non sarà arrivato. Sono lì che parlo con Antonino quando all'improvviso sobbalzo sentendomi toccare una spalla, mi volto ed eccolo. Lui. Lo guardo, non potendo fare altro.
"Ciao Emma come stai?" E si avvicina per lasciarmi due baci sulle guance. "Sei bellissima, ti vorrei baciare" mi bisbiglia vicino l'orecchio, provocandomi un brivido con il suo respiro e la barba a contatto con la mia pelle.
"Io bene, spero anche tu, ho sentito questa super canzone e tipo che la canticchiavo di continuo" e iniziamo a ridere. La serata l'ho passata in una stanza diversa dalla loro, e quindi io e lui messaggiavamo ogni tanto, a fine serata però siamo andati via insieme. Avevamo bisogno di stare un po' insieme. Non ci vedevamo da qualche giorno, e sarei partita il giorno dopo.

"Ma dove stiamo andando?" Vedendo che imbocca l'autostrada.
"Poi vedrai quando arriviamo" mi dice appoggiando la sua mano sulla mia coscia.

Arriviamo, ma non conosco questo posto.. Siamo a Fregene, ma in una stradina stretta con diverse case. L'auto sfreccia e arriviamo a destinazione.
"Scendi" dice sorridente. Mi guardo intorno incuriosita da cosa si sarà inventato questa sera. Mi prende per mano, e si avvicina ad una porta. Esce delle chiavi ed apre.
"Ma che fai? Di chi è questa casa?"
"Mia" dice spingendomi all'interno e facendomi ritrovare in un piccolo corridoio con un mobiletto porta oggetti. Mi guardo intorno e sorrido. "Che carino qui." C'è un divano grigio con dei cuscini blu davanti una grande TV al plasma, una finestra con delle persiane chiuse. Una cucina piccola ma accogliente.

"Vieni a vedere le stanze" e mi trascina orgoglioso di questo suo piccolo angolo di paradiso. "Dovrebbe essere una stanza per dei figli ma io ci ho messo un divano letto e fatto una sala musica, è una stanza con un panorama che ispira, te lo farò vedere poi dopo però. Qui c'è il bagno, e questa è la camera da letto". In effetti tutte le stanze hanno le persiane chiuse e io non vedo cosa c'è fuori..
Entro nella stanza e resto in silenzio. Una stanza bianca, con accessori blu e grigi.. Poi alzo lo sguardo e vedo una nostra foto appesa al muro sul letto. Mi giro e lo bacio, e non parliamo più. Mi solleva e mi fa stendere con lui nel suo letto.
"Resta con me, perché domani mattina tutto sarà più bello, vedrai che bel panorama!" E mi stringe a se.

Mi sveglio per via di un fascio di luce dritto in faccia, ci metto un pò per far mente locale e ricordare di non essere a casa mia. Sorrido e mi volto cercando Mattia. Non c'è.
"Buongiorno mia Emma, dormito bene" entra in stanza e mi lascia un bacio sui capelli. Annuisco e lo guardo. Ha una faccia riposata e felice, sorridono anche i suoi occhi.
"Me lo fai vedere il punto forte di questa casa?" Sorride ancora, mi tende la mano e mi trascina davanti alla porta finestra e aprendola mi lascia ammirare senza fiato il mare. "Mattia, É una casa sulla spiaggia, hai realizzato il tuo sogno" e lo bacio forte.
"Una parte si, per il momento." E ricambia il bacio. "Comunque vieni facciamo colazione" mi volto e vedo il tavolo sulla terrazza apparecchiato perfettamente per due. Mi siedo e guardo intorno. C'è la porta della cucina aperta e arrivava l'odore del caffè pronto.

"Posso restare qui tutta la vita?" Sorrido e sogno anche io.
"Anche di più, il sogno dobbiamo completarlo no?" E mi bacia ancora versandomi il caffè nella tazzina.

"Benvenuta a casa" mi dice.

Al destino che ci ha fatti incontrare.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora