Un biglietto per il treno le mie coordinate. (Mattia)

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Questi piccoli istanti da soli nella "nostra" casetta sicura durano sempre troppo poco. Lei super impegnata con la preparazione di un mega tour e io con i miei djset in giro per l'Italia, siamo a inizio luglio e finalmente abbiamo trovato dopo quasi due settimane un momento per noi. Abbiamo deciso di raggiungerci a metà strada. Io ho avuto questa notte un evento nel nord toscana, lei oggi a Torino. Vado lì e la aspetto in hotel e fino a domani mattina nessuno dovrà fiatare. Esiste solo lei. Stare due settimane senza la sua presenza, il suo odore, la sua pelle che prende colore sotto questo sole, e la rende ancora più bella, è dura. Davvero dura!
C'è sempre la costante presenza telefonica ma non è la stessa cosa. La mia fortuna è quella di spostarmi con i miei veri amici in queste date, e quindi poter scappare da lei senza dare spiegazioni a nessuno. Mancano 10 minuti alla fermata del treno, lei però non sa nulla. Crede di ritrovarmi stasera in hotel, e invece mi ritroverà nella sua auto quando ci salirà lei appena la sua intervista sarà finita.. poi sicuramente si incazzerà o spaventerà ma poi le passa..lei si che ha davvero un'ottima migliore amica, se non ci fosse Shavy niente sarebbe uguale!

"Senti Mattì vedi che son fuori ad aspettarti, ma se non ti muovi facciamo tardi e quella mi chiama un taxi, e mi licenzia pure." Mi scrive lei impaziente, ma che colpa ho io se sto treno ha fatto ritardo? Che fosse per me prenderei io il comando a costo di arrivare subito.
"Dovrei fermarmi tra due minuti, semmai chiamo la fermata di emergenza dai, che ne sa Trenitalia di shavy incazzata" e forse non ne so nemmeno tanto io, perché con me è sempre stata paziente, anche fin troppo, anche quando non meritavo.
Non faccio in tempo a ricevere risposta che son già sceso dal treno e corro veloce verso la sua auto. La apro e mi ci siedo all'interno, facendola spaventare. Rido, "tranquilla eh, non voglio rapirti, semmai sei tu che mi stai rapendo" alza gli occhi al cielo esasperata e parte verso la mia bionda. "Vi ho prenotato la suite luna di miele, vi prego di lasciarmi rilassare almeno fino a domani pomeriggio, vi scongiuro" ride, deve esser davvero stanca di sopportarci. Io rido e annuisco, guardando di fronte a me fuori dal finestrino.. eccola lì la mia bionda super felice che firma autografi e scatta foto con i suoi fan.. quanto è bella la donna mia!
"Nasconditi un pochino però sennò ti vede e salta tutto" rido e mi  nascondo il possibile lungo il sedile dietro.

Emma sale in macchina sui sedili davanti come solitamente fa e la vedo rilassarsi lungo il sedile e cercare il telefono in borsa. "Che fai?" Le chiede Francesca ricevendo, in risposta "cerco il telefono per chiamare il mio uomo visto che è da stamattina che è sparito" dice con un tono leggermente nervoso. So benissimo quanto solitamente le dia fastidio la mia sparizione, ma sentirle comunque dire "il mio uomo" mi fa venir voglia di far capriole senza fine, allora mi sollevo e le copro gli occhi. Lei lancia un piccolo urlo e poi fa "brutto stronzo" toglie le mani e mi fissa cercando una spiegazione "sorpresa, Franci ci ha fatto un regalo" e le do un bacio. "Allora la stronza sei tu" ride verso Francesca.
"Sentite state un po' zitti, lasciatemi in pace che siamo quasi arrivati e poi finalmente non vi vedo più fino a domani sera" ridiamo tutti e io ed Emma ci guardiamo insistentemente.  Ci siamo mancati, farà ridere a sentirlo dire ma io davvero sento quel che i suoi occhi dicono. In questo momento non sa cosa fare, vorrebbe ma non osa, se non mancasse così poco all'hotel sicuramente avrebbe già scavalcato il sedile e mi avrebbe raggiunto, invece sorride come una bimba il giorno di Natale che trova in un regalo il suo Giocattolo preferito.

Si gira prende il telefono e inizia a scattare foto, poco dopo una notifica. Ha pubblicato una foto di lei, bella e felice come poche, e dietro nei sedili posteriori si intravede la mia camicia. Il mio regalo al dito in primo piano. Solo chi sa può capire come mi sento. Quanto sarebbe bello ci fossi anche io in quella foto, non solo pezzi di me. Si gira verso di me e "un giorno poi...". La guardo e sorrido, non conclude la frase ma io la capisco comunque, stava rispondendo ai miei pensieri.

Al destino che ci ha fatti incontrare.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora