Libre.

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Prima un'ombra che ti segue poi una porta che si chiude, ma la cosa più importante è che adesso sono qua.
Vivo nel presente, viaggio con la mente, che mi trascina verso te. Tu sei il mio tormento, sei come il sole caldo e adesso brucerò per te...

Queste frasi, scritte da me, mi descrivono in poche righe, anzi, direi che ci descrivono. Mattia non aveva mai ascoltato la canzone, né letto il testo. Avevo deciso di coglierlo di sorpresa. Sapeva solo che erano mie. Almeno le parti in italiano. Era una cosa che avevo accolto da lui, quella di metterci del mio, delle piccole frasi che rendevano chiaro un concetto. Finisco la mia esibizione e sono super eccitata, voglio sentire cosa ha da dirmi a riguardo. Vado dietro e non lo trovo.. Decido di entrare nel mio camerino e fumarmi una sigaretta.

Lui è lì seduto sulla mia sedia e si fuma la mia sigaretta con un sorriso sghembo di chi sa di aver vinto una dura battaglia d'orgoglio.
"Brown, complimenti!" Mi avvicino e mi siedo a cavalcioni su di lui. Prendo la sua mano e avvicinò la sigaretta a me per far un tiro. Poi lo guardo. Ha gli occhi che brillano. Forse come i miei.

"Dimmi un po' chi sarebbe questo tormento a cui un tempo fa dopo aver rotto i coglioni giorno e notte come un'ombra hai chiuso tutte le porte?" Disse quasi gongolando dalla felicità sapendo fosse riferito a lui.

"Non saprei, tu hai in mente qualcuno?" Li accarezzo piano i capelli e scendo sul collo. Lui le sue mani sulle mie cosce.
Mi bacia il collo. "Mmmh Emma io direi di sì. Una persona non contenta di vedere te che ti muovi così con questo addosso" e sbircia nella mia scollatura.
Li scanso la mano e rido.
Mi alzo e ruoto su me stessa per farmi notare ancheggiando anche più del solito. "Bello vero questo vestito?"

"Si, anche troppo, questo rosso fuoco ti dona tantissimo!" Si alza mi raggiunge e mi bacia con tutta la passione possibile.
"Direi che però stai meglio senza!"
E mi sbottona li unici due bottoncini che lo chiudevano.
Senza far difficili movimenti aveva chiuso a chiave la porta del camerino, deciso a ricordare questa serata per il resto della vita.

"È la prima volta che ritiro un premio, e sono qui con te. Dopo il Never Again eccomi qui con la mia vittoria, se pur nascosta agli altri, sei la mia vittoria comunque. Più di mille premi!"
Mi aveva detto poco prima di uscire dal camerino e salire sul palco.
E io avrei voluto solo piangere, perché dal dire al fare c'è sempre un abisso e raramente quando mi veniva detta una frase del genere finora io ci credevo. Poi però adesso era diverso. Perché mi ci sentivo davvero la sua vittoria. Il suo fiore in mezzo al cemento, nonostante non sia tutto facile e libero, io ero libera di amarlo lo stesso.. E la nostra era stata fin da subito una promessa. Lui me lo aveva promesso, me lo aveva cantato, me lo aveva urlato e scritto.

"Sarò un vuoto che non colmerai nella distanza che farò per rivederti in fiore"

Ed era questo il nostro momento di sbocciare. Finalmente era arrivato il momento di stare insieme senza problemi. Dopo il vuoto subito nei periodi  distanzi durante quest'anno. La parte difficile è quasi finita, manca solo un piccolo passo, l'ultimo gradino prima della grande terrazza chiamata vita insieme: Lei.

Al destino che ci ha fatti incontrare.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora