Chiamalo Destino quel percorso naturale.

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8 e mezza, sveglia suonata.
Solitamente non son mai felice di questo, ma oggi è un giorno diverso. Oggi Lui mi raggiunge qui, e quindi io sto bene.
Controllo il telefono, un suo messaggio delle 8.45

"C'è che prendo un treno che va a paradiso città, sto arrivando, aspettami!"
Sorrido e rispondo
"forse sarai tu ad aspettarmi, ma son felice lo stesso, a dopo"

Faccio colazione, una lunga doccia ed esco. Ho un'intervista tra donne. Non so cosa ne può uscire, ma non mi interessa nulla.. Sono pronta a tutto oggi.
E mi ritrovo seduta a tavolino con due donne, un the caldo e dei biscotti. Come un incontro tra amiche in un bar, tutto molto facile da sostenere, tutto molto calmo. "Cosa ne pensi Emma?", per quale motivo dovrei mentire su quel che penso, non farò nomi, chi vuole capirà chi vuole penserà male, a me non interessa. Stamattina mi hanno detto di aver una luce diversa negli occhi, non ci ho dato tanto peso, ma ora ci credo. Sono felice, sono innamorata, sotto un treno. E mi va bene così.
Io lo avevo detto, quando mi innamorerò di nuovo, anche le pietre se ne accorgeranno di quella luce che ho negli occhi. Me ne son accorta anche io, se ne è accorto lui, che non smette mai di ripetere quanto son belli i miei occhi. E allora rispondo.

"Io credo che se due persone si guardano e si prendono da subito, le tattiche sono semplicemente un'escamotage per divertirsi, sentirsi vivi però se due persone sono destinate a incontrarsi, a stare insieme, che sia una notte o  che sia una vita, succederà, io credo molto nel destino."

Era questa la fondamentale della mia vita, soprattutto nell'ultimo anno. Ho subito un cambiamento palese anche a me stessa. Vedo una Emma felice e matura, una Donna capace di affrontare tutto, con un lato da ragazzina e l'altro no. E ci credo sì nel destino. Proprio oggi anche di più.
Io e Mattia ci siamo rincorsi, abbiamo aspettato fosse il tempo a darci quel che volevamo, il destino ha giocato per noi. Siamo uguali, lui è la mia esatta metà della mela mancante, non ci conoscevamo e noi eravamo già sulla stessa linea.
Quel filo rosso che ci unisce, e io l'avevo già capito, nell'esatto momento in cui  accesi la TV e venne inquadrato mentre cantava la sua bellissima canzone.

Avevamo passato giorni neri, giorni vuoti, giorni in cui la follia sfiorava il limite, giorni in cui ci guardavamo e non ci riconoscevamo. Giorni in cui avrei spaccato quella faccia da cazzo che si ritrova e giorni in cui il suo respiro era l'unica cosa che riusciva a calmarmi.
Ma alla fine ritrovavamo sempre la strada giusta, quella che nessuno avrebbe mai invaso, perché era nostra e basta.

Ore 11.30
"Sono quasi a Milano."
Un sorriso spontaneo. Esco dallo studio e decido che è giunta l'ora di tornare a casa, la mia. Entro in macchina, e guarda qui il destino che gioca di nuovo a suo favore.

Radio Italia, canta LIGABUE:
Il destino ha la sua puntualità.

Al destino che ci ha fatti incontrare.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora