Roma.
Amor.Odore di casa, di stabilità.
Quella che non ho. Non in questo preciso momento. In cui sono seduta in auto, stanca dal viaggio e in ansia per quel che succederà. Mi ha detto di avvisarlo appena arrivo a casa che mi raggiunge immediatamente.Entro in casa, riempio la vasca, il mio bicchiere di vino, accendo le mie candele profumate e chiudo li occhi. Non lo avviserò se non prima di aver avuto un po' di tempo per me, per riprendermi dal viaggio.
Posto una foto delle mie gambe nella vasca. "Rinascere".
E lascio il telefono.Suonano forte alla porta di casa, sento Francesca aprire e parlare.. Poi silenzio.
Silenzio interrotto dalla porta del bagno che viene spalancata e da una me che lancia un urlo spaventata."CHE CAZZO FAI MA SEI IMPAZZITO"
E lui è lì che si è chiuso la porta alle spalle e mi guarda abbastanza amareggiato. Cosa era successo adesso...
"NO TU, GRAZIE PER AVERMI AVVISATO. ORA DOVRÒ SAPERE SE SEI VIVA E A CASA TRAMITE INSTAGRAM, DIMMI SE TI SEMBRA UNA COSA NORMALE" urla e gesticola con le mani in aria.Mi viene un po' da ridere ma cerco di trattenerlo quando lo guardo in faccia e vedo il tormento interiore. Sembra sul punto di una crisi isterica.
"Stai calmo, non avevo intenzione di non avvisarti, volevo solo fare un bagno per riposarmi visto che Son stanca e a pezzi. Ieri pioveva durante l'esibizione, ero in macchina e non trovavo una posizione comoda.. Ti avrei avvisato appena uscita da qui."Ero sincera. Non avevo nessuna intenzione di scappare da lui.
Lui lì in silenzio poggiato sul marmo del lavabo che mi guarda. Chiude gli occhi e respira.
"Vieni qui? C'è posto." E per un momento non riapre gli occhi.
"Matti devo ripeterlo o hai capito?"
Non risponde, chiude a chiave la porta. Mi vale come risposta.
Inizia a spogliarsi e mi raggiunge.
Mi fa largo tra le sue gambe e mi stringe a se. Sento il suo petto muoversi sotto la mia schiena e piano piano rallentare. Le sue braccia mi circondano. Sono così piccola in confronto a lui. Le mie mani accarezzano le sue braccia, le sue gambe. Lui mi bacia il collo, dietro l'orecchio. Mi scosta i capelli da un lato e resta lì. Con il suo viso nell'incavo del mio collo. Il posto perfetto, la chiave che incontra la giusta serratura."Siamo due disastri. Forse io di più. Forse ci equivaliamo, forse vista da fuori sembra una gara a chi arriva prima ad uno scopo prefissato. Ma io ti amo lo stesso, e so che non esiste nessun'altra se non te con cui vorrei stare."
Sorrido e stringo forte le mie mani sulle sue.
"Anche io.."E bacia la mia schiena.
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Al destino che ci ha fatti incontrare.
FanfictionPotete crederci o no, ognuno libero di pensare e credere a ciò che vuole nella vita. Ma se ci credi, nel D E S T I N O, non puoi far altro che affrontarlo. Ma affrontalo non andando mai contro cuore.