1 giugno 2016
Mi sveglio accanto a lui, nel mio letto a Milano. A svegliarmi è il suono del mio cellulare che continua a suonare senza sosta.
"Rispondi Emma, o spegni, basta che smette di suonare" e si rigira dall'altro lato.
Che simpatico questa mattina Briga, come se a me piacesse questo suono stridulo. Afferro il telefono e rispondo senza notare chi mi chiama.
"Pronto?"
"Era ora, dio santo, buongiorno Emma!" Eccola la voce scazzata di Francesca. Do un'occhiata all'orario, 11.50, era tardissimo. Dovevo scendere col treno un'ora fa, non mi stupisco del suo essere incazzata.
"Scusa fra ho preso sonno.." Sbuffa dall'altro lato del telefono, "ma tu dove sei?" Sbuffa ancora..
"Sono all'universal per lavoro. Mi ha chiamato l'agente di Renato Zero, ti ha invitato a cantare all'arena questa sera. Che dici?"
"Ovvio che si" mi volto verso Mattia che dorme ancora. "Si Fra, come facciamo, prendiamo il treno pomeriggio no?" Di colpo vedo lui che si volta verso di me e mi guarda con un grosso punto interrogativo stampato nello sguardo. Quasi impaurito. Avevamo deciso di restare due altri giorni, saremmo scesi il pomeriggio del 3 giugno a Roma, e saremmo ripartiti per Verona il 5. "Vabe Fra, ci sentiamo dopo!"
"Salutamelo, ci vediamo a pranzo, puntuale grazie!" Alzo gli occhi al cielo.
"Ricambia, ok ci vediamo a pranzo." Mattia è ancora lì che mi fissa e non accenna ad un minimo sorriso.. Il che è preoccupante, considerando che solitamente trovava divertente il mio alzare gli occhi esasperata dalle continue richieste di chiunque. Lascio il telefono sul comodino.
"Che c'è? Perché mi guardi così?"
Cerco di nascondere il terrore e aspetto una sua risposta che non arriva. Alza le spalle e si volta dall'altro lato. Ecco un esemplare di Briga bambino che ha passato una brutta notte fatta di paranoie e problemi inutili. Lo sentivo muoversi infatti, sentivo i suoi occhi puntati addosso questa notte, ma pensavo fosse un sogno e non ci ho dato peso.. Ed ora quasi mi pento."Matti che hai? Che succede?" Avvicino piano la mano al suo volto cercando di voltarlo verso di me. "Che problemi ti stanno affliggendo la mente?" Si gira, sguardo freddo.
"Niente, nessun problema, chi raggiungi oggi pomeriggio in treno?"
"Francesca mi ha annunciato che Renato Zero mi vuole sua ospite stasera a Verona. Perché, che problema c'è?"
"Bello, Renato Zero!" Continua con il suo finto entusiasmo. Non reggo. Mi avvicino, cerco in tutti i modi di catturare l'attenzione dei suoi occhi. Devo leggerci dentro..
"Matti per favore. Guardami!" E mi guarda. E mi bacia. Sta sfogando la sua rabbia, ha imparato che con me è meglio sfogarla così, per evitare di ferirmi, di ferirsi. "Dimmi che problemi hai avuto stanotte, che cosa hai? Perché sei arrabbiato stamattina, parla, urla, litighiamo. Fai quello che vuoi tranne che stare zitto." Mi stringe più forte e continua a baciarmi ancora.
"Non lo so neanche io, lo sai che sono il primo per eccellenza quando si tratta di imparanoiarmi, di affliggermi problemi inesistenti da solo." E certo che lo so. Lo bacio dolcemente.
"Matti, la devi smettere. Sono qui e non vado da nessuna parte. Il fatto che siamo "lontani" non è dovuto al non interesse, ma al lavoro di entrambi. E lo so che è difficile. Lo so benissimo!"
Mi accarezza il braccio. "È ingestibile! Non reggo più, sono arrivato al limite amò".
"Ma stasera torno qui, vado canto e torno! E poi restiamo fino al 3 come deciso." Mi sorride, forse ci sta riuscendo a liberarsi dal peso. "E va bene, andiamo a far colazione?" Guarda verso l'orologio e ride.. "No Emma direi anzi il pranzo!" E mi bacia mentre rido.
"Ci aspetta Francesca tra mezz'ora e se facciamo tardi non so cosa potrebbe succedere!" Sbuffa. "Allora alzati e sbrigati visto che sei troppo lenta!" E ride di gusto prendendomi in giro. Do un bacio veloce e corro a sbrigarmi.
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Al destino che ci ha fatti incontrare.
FanfictionPotete crederci o no, ognuno libero di pensare e credere a ciò che vuole nella vita. Ma se ci credi, nel D E S T I N O, non puoi far altro che affrontarlo. Ma affrontalo non andando mai contro cuore.