"Ah ne sei proprio sicuro di poter fare TUTTO ció che vuoi? Guardati."
Mi sputa fuori queste parole con una rabbia trattenuta fin troppo.
Stava alludendo al fatto che in pratica poi io non ho tutto questo potere decisionale sulla mia vita privata, nonostante è quel che si vuole far credere da fuori. So benissimo che lei ha ragione. Ma io son così, devo sbatterci la testa al muro fino a rimanerne senza. Questa storia del contratto a metà è stata fatta come un porto di salvataggio qualora non andasse bene. Cosa sarebbe successo? Sarei rimasto senza nulla. Il tempo darà le risposte anche su questo, ma lei aveva ragione. Più passava il tempo più mi rendevo conto di come la mia casa storica non era più la stessa e io iniziavo a sentire la pressione, stavo arrivando al limite. Ma essendo questo che voglio fare per la vita, devo star zitto e continuare.... Almeno finché le cose non andranno meglio.Il punto è che Emma sente la mia stessa pressione, perché siamo empatici. Facciamo del dolore dell'altro anche il nostro. Così come tutte le altre emozioni. Ed ora è qui dietro la porta del bagno, che non vuole aprirmi neanche sotto tortura. Sicuramente starà piangendo.
"Emma apri dai." Sbatto i muri sulla porta. "Apri o tanto trovo altri modi per entrare"
"Mi puoi lasciare sola per favore? Te lo chiedo con il cuore. Lasciami sola un pó"
"No, non hai proprio capito niente. Come dice la canzone che hai postato no? Adesso tu apri e piuttosto mi lanci tutto quello che vuoi, litighiamo fai quel che cazzo ti pare, ma esci ORA!"
Mi stavo incazzando ma so benissimo che è l'unico modo per poter superare anche questa. Con noi funziona bene solo così. Litigare e fare pace.Apre la porta. Esce piano, non mi guarda e va verso la sua roba e inizia a sistemarla. Ha la faccia rossa dal pianto..
Altro nostro punto in comune: piangere dalla rabbia e dalla delusione.
Le vado incontro e la blocco "Emma dai smettila, lo so benissimo che hai ragione, e che lo dici per me, per noi.."
"Ma non te ne fotte un cazzo lo stesso no? Giù c'è Francesca che mi aspetta, mi hanno chiamato e devo andar a far le prove.. Poi ne riparliamo."
"No non hai capito un cazzo, tu ne riparli adesso, che io non mi presento questa sera e faccio la persona tranquilla quando non è così. Francesca aspetta." La blocco nelle mie braccia. Siamo di nuovo vicini e sento il suo respiro sul mio viso.
"Ah ma come, non sai fingere ancora la felicità?" Vai Emma, vai continua a provocarmi e vediamo chi esce da questa stanza stasera.
"Beh, io potrei anche fingere.. Ma tu? Che ti si legge negli occhi quanto tu sia arrabbiata e delusa." Le do un bacio, lei si sposta appena. Io la stringo ancora di più verso il mio corpo. Si lascia andare, Inizia a piangere e smette di opporre resistenza. Io la stringo e le do un bacio sui capelli. "Emma, lo sai che superiamo pure questa vero? Non possiamo stare tranquilli se usciamo insieme, ma è anche questo il bello della nostra storia.. Non ci annoiamo mai, e teniamo tutto per noi due, senza nessuno che si intromette....A parte Vabe lo hai detto prima tu, però alla fine sticazzi e lo sai!" Annuisce e mette la sua testa contro il mio petto. "Adesso tu ti sistemi, vai a lavarti la faccia, fatti na doccia, cambiati non so, che io intanto vedo se l'hotel ha un'uscita secondaria. Poi torno!" Le prendo il viso tra le mani, la guardo negli occhi e le asciugo le lacrime con i pollici. Lascio un bacio sulla sua fronte e lei me ne dà uno sulle labbra. Esco dalla porta e vado a trovare una cazzo di soluzione anche a questa storia.
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Al destino che ci ha fatti incontrare.
FanfictionPotete crederci o no, ognuno libero di pensare e credere a ciò che vuole nella vita. Ma se ci credi, nel D E S T I N O, non puoi far altro che affrontarlo. Ma affrontalo non andando mai contro cuore.