Mi alzo di scatto e vado fuori, prendo una sigaretta dal pacchetto e me la fumo sedendomi sulla piccola poltroncina che c'è su questo balcone con una vista bellissima. Sento forte il suo odore in questa stanza e su di me, mi volto a guardare dentro nella sua direzione.
É lì che se ne sta sul bordo del letto con la testa tra le mani e che cerca di calmarsi.
Ma qua l'unica che deve calmarsi sono io.
Sono incredula, arrivare la sera prima della partenza a dover dare spiegazioni inutili a pensieri che non avevo minimamente pensato. Il problema sono i miei ex sulla stessa isola. O il problema è lui? Lui che non si fida di me e caccia fuori quell'argomento per non dirlo chiaro e tondo. Ok la gelosia morbosa ma fino a un certo punto.
A 32 anni con tutto quello che ho passato credo di non dover dare spiegazioni a nessuno, sei il mio fidanzato, se nessuno lo sa è solo per te, perché hai deciso di tutelarti e non esser al centro del gossip. Di certo a me frega poco, sono abituata, non ci farei più caso.
Tra i due dovrei essere io quella a dover esser gelosa da impazzire. Hai tenuto una finta relazione per quasi un anno mentre però vedevi me, e son stata anche zitta. Non so neanche io, mi stupisco di me stessa per la sopportazione che ho avuto e ho ancora.Il filo dei pensieri va da solo nella mia testa e la rabbia aumenta, sento dei passi alle mie spalle e le lacrime bagnarmi li occhi.
"Emma" mi chiama, sento la sua voce così vicina. Io non mi volto, non voglio voltarmi perché non mi trattengo più. Sto cercando in tutti i modi di calmarmi, di smettere di piangere ma sono davvero tanto arrabbiata, ed io alla rabbia rispondo con le lacrime. "Emma guardami" lo sento sospirare e si avvicina a me, mi alza il viso con le mani e mi guarda. Ha gli occhi un po' più scuri del solito, come quando vorrebbe urlare dalla rabbia e la trattiene. Mi pulisce le lacrime che ho sulle guance con i pollici e continua a guardarmi. I nostri respiri irregolari iniziano a calmarsi e andare all'unisono.
"Tu non ti fidi di me". A queste parole uscite da sole come una lama fitta nello stomaco di entrambi, mi tira a se e mi abbraccia.
"Di te mi fido, degli altri no, me stesso in primis".
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Al destino che ci ha fatti incontrare.
FanficPotete crederci o no, ognuno libero di pensare e credere a ciò che vuole nella vita. Ma se ci credi, nel D E S T I N O, non puoi far altro che affrontarlo. Ma affrontalo non andando mai contro cuore.