Parte 9

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Liam scosse la testa rassegnato. Ormai era abituato agli scatti d'ira di

Hannah, ed in un certo senso erano la parte di lei che gli piaceva di più.

«Calmati, Hannah! Posso spiegarti! Avevo bisogno di tempo per

elaborare il lutto, dovevo stare da solo. E stanotte non ho combinato

proprio nulla...» Lanciò uno sguardo nervoso a Jessa, che dormiva con

le tette al vento « Almeno credo.»

Liam si rese conto di non ricordarsi quasi niente di quanto era successo

la sera prima, e guardò in direzione di Blaine sperando nel suo aiuto. Lui

si strinse nelle spalle, e Liam ne dedusse che nemmeno lui doveva

ricordare molto.

«Questo è veramente troppo!» esclamò Hannah vibrando di rabbia «

Sai che ti dico? Ora me ne vado, anche perché non ne posso più di

stare in questa topaia. Prenderò una camera nel migliore hotel della

zona, come si addice ad una Lancaster! Rimettiti in sesto, ci vediamo

per mezzogiorno. E sarà meglio che per allora tu abbia una spiegazione

più convincente di questa!»

Detto questo Hannah si diresse verso la porta con la sua valigia prima

che Liam potesse dire nulla. Guardò il portaombrelli che c'era accanto al

portone, esitò un istante, e lo scaraventò via. Poi uscì dalla casa.

Blaine guardò Liam, sconcertato.

«Credevo di averti inquadrato, ma dopo questa non lo so più»

Liam gli lanciò uno sguardo sconsolato.

«Hai avuto il piacere di conoscere la mia fantastica ragazza! C'è un po'

di caffè anche per me? Ne ho dannatamente bisogno»

«Certo, amico!» esclamò lui, porgendogli una tazza fumante.

«Siamo in condizioni pietose, ma ne è valsa la pena...La serata è stata

epica»

Liam sorrise mentre rimetteva sul tavolo, poi tornò a sedersi.

«E' vero, anche se il non ricordare quasi nulla mi spaventa un po'»

In quel momento Jessa si svegliò. Spalancò gli occhi, e nemmeno un

istante dopo si alzò, allegra e pimpante.

«Buongiorno ragazzi!» esclamò con un sorriso a trentadue denti. Aveva

il rossetto sbavato fino al mento e i capelli totalmente sfatti, ma il suo

sguardo trasmetteva energia allo stato puro.

«Buongiorno Jessa! » replicò Blaine «Come fai a essere così vitale

dopo una bevuta come quella di ieri? Io e Liam non ricordiamo

praticamente nulla»

Jessa li guardò con un sorriso, e attese qualche istante, per tenerli sulle

spine.

«Il sesso a tre mi mette sempre di buonumore!» esclamò gioviale

«Piuttosto, Blaine, ti consiglio caldamente di lavarti la bocca molto molto

bene, se non l'hai già fatto. Ora vi lascio, devo assolutamente fare una

doccia»

Liam e Blaine si guardarono per un istante, sconcertati, poi si voltarono

di nuovo verso di lei.

«Cosa diavolo è successo, Jessa?» esclamò preoccupato Liam.

La ragazza sorrise di nuovo, con l'aria di chi la sa lunga.

«Adoro creare suspence, quindi diciamo che ve lo dirò più tardi, se ne

avrò voglia, va bene?»

A quel punto, senza dire un'altra parola corse verso il bagno

ridacchiando , e si chiuse dentro, lasciando Blaine e Liam in soggiorno,

confusi come non mai.

I due ragazzi si fissarono l'un l'altro, molto imbarazzati. Liam si mise sul

divano, e qualche secondo dopo Blaine lo seguì.

«Allora?» chiese Liam guardandolo negli occhi.

«Allora cosa?» replicò Blaine.

«Non ti terrorizza quello che ha detto Jessa? O ti capita spesso di

svegliarti senza sapere se la tua bocca è stata profanata oppure no?»

Blaine gli lanciò un'occhiataccia e gli tirò un pugno sul braccio.

«No che non mi capita spesso, ma non voglio darle troppa corda!

Probabilmente ci sta prendendo in giro»

Liam si tranquillizzò leggermente.

«Forse hai ragione, dai!» gli concesse «Comunque c'è solo una cosa

che ricordo chiaramente di ieri sera»

«Cioè?» gli chiese Blaine interessato.

«Ad un certo punto ho sicuramente leccato dello sciroppo d'acero dal

collo di Jessa. E non ricordo bene, ma credo di aver cercato di

mungerti!»

Blaine lo guardò come colpito da una rivelazione.

«Ora capisco perché ho i capezzoli che mi fanno malissimo!» esclamò

lanciandogli un'occhiataccia «Sei un maiale!»

Liam si strinse nelle spalle, poi sorrise, cercando di sdrammatizzare.

«Bè, direi che siamo già abbastanza in confidenza per essere coinquilini

da solo un giorno!»

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