Hannahlo guardò perplessa.
«Frena, amico! Sono appena entrata nella band e già vuoi trascinarmiad una competizione? Vacci piano! ».
Blainela incalzò sorridendo.
«E'colpa mia! Credevo che Hannah Lancaster fosse una ragazza decisa,determinata, ed aperta alle sfide! Ma a quanto pare essere nobilivuol dire essere delle mammolette!».
Hannahsi alzò in piedi e lanciò a Blaine uno sguardo furente.
«Mi hanno chiamata in tanti modi, fra cui criminale, frigida,adescatrice di adolescenti e culo alla Beyonce. E accetto tutti, manon mammoletta. Accetto la sfida, caro Blaine. Sono nella band, alcento per cento! ».
Blainele sorrise, soddisfatto.
«Machi sono gli altri elementi della band, comunque? » gli chiese lei,curiosa.
«Ehm...»cominciò Blaine, in imbarazzo.
Hannahlo guardò tristemente.
«Siamo noi la band, non è vero? ».
Blainesorrise.
«Hai visto, siamo già sulla stessa lunghezza d'onda! ».
«Lo saremo finché non ti avrò ammazzato! » esclamò Hannah, con untono a metà tra il minaccioso e lo scherzoso.
«Ci serve solo un bravo batterista e magari qualcuno che suoni ilbasso. Io sono bravissimo con il piano e me la cavo con la chitarra.Tu suoni qualcosa? », le chiese lui.
«Nulla! Diventare una star non è la priorità quando sei in unafamiglia come la mia! ».
«Non c'è problema, troveremo qualcuno! La gara tra band è fra duesettimane esatte, il tempo c'è. ».
«Secondo me questa storia finirà molto male », commentò Hannahsorridendo.
«La pensi così solo perché non hai ancora sentito le mie canzoni »,replicò lui.
«Cosa aspetti, allora? ».
Blainele sorrise e afferrò il computer. Scelse la prima canzone da farlesentire e poi la fece partire, pensando che per la prima volta dagiorni, aveva una speranza reale a cui aggrapparsi; era una piccolascintilla, ma in quel momento forse poteva anche bastare.
Liamera davanti al Cafè Wha e stava aspettando Jack. Si accese unasigaretta e assaporò la prima boccata di nicotina della giornata.
Sentìparte della tensione che scivolava via ma la preoccupazione glirimase attaccata addosso.
Sisentiva vulnerabile, esposto. Gente che nemmeno lo conosceva avrebbegiudicato il suo lavoro e probabilmente lo avrebbe stroncato.
Siimponeva di non pensarci ma il risultato era lo stesso. Si diceva cheormai era in ballo e non poteva permettersi che la paura di fallirefosse un ostacolo ma si sentiva comunque sotto esame e la cosa lomandava fuori di testa.
VideJack dall'altra parte della strada e lo salutò con la mano. Quellogli venne incontro, sorridendo.
«Ciao! » esclamò Jack, stringendo la mano di Liam. Quest'ultimoricambiò la stretta e si accorse che era molto forte. Nella suamente la sera prima era molto confusa e fino a quel momento ricordavamolto poco dell'aspetto di Jack.
Inquel momento poté vederlo bene e si rese conto che era davvero alto.Aveva capelli tra il biondo e il castano chiaro e portava una barbacurata ma ispida. Il suo viso era molto espressivo e i suoi occhiazzurri e penetranti davano l'idea di una persona intelligente eriflessiva.
«Ehila! » rispose Liam, contento di vederlo.
Avevaparlato con Jack per non più di una mezz'ora ma l'impressione chegli aveva dato, di ragazzo schietto e simpatico, gli aveva fattovenire voglia di conoscerlo meglio.
«Entriamo? » chiese lui , indicando il locale « Sembra un bel posto!».
«Non ci eri mai stato? » replicò Jack, sorpreso « E' uno dei cafèpiù in voga qui al Village, ci vengo sempre con i miei amici! ».
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NOTTI PROIBITE A NEW YORK ( buio, lotta, luce, narrativa generale, lgbt, gay)
Fiksi Umumhttps://www.amazon.it/dp/B0CY2RKY48 Quattro ragazzi, che tra una festa e l'altra, cercano di inseguire ognuno il proprio sogno, e di trovare la persona giusta Il protagonista è Liam, un ragazzo che vuole diventare un pittore famoso, e si tra...