Parte 34

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«Maguarda un po', allora sei un bravo ragazzo. Non credevo ce nefossero, specialmente ad un rave del genere»

Jackestrasse un biglietto dal portafogli e lo porse a Liam.

«Quic'è il mio numero» gli disse, dandogli una pacca sulla spalla.«Chiamami! Non per fare quello che abbiamo fatto stasera, magarianche solo per prendere una birra!».

Liamrise ed annuì. Vanessa si alzò in piedi.

«Staiandando a cercare Blaine? Vengo con te!». Liam la guardò torva.

«Sevieni anche tu probabilmente finiremo avvelenati! Cosa ci vuoi farassumere inconsapevolmente stavolta? Cocaina, morfina, acidi...Dimmitu,non sono molto esperto!».

Vanessagli sorrise.

«Sevedessi cosa c'è nella mia borsa probabilmente la tua bocca siaprirebbe così tanto che il caro Jack qui presente dovrebbe metterciqualcosa per chiuderla!» commentò beffarda.

«Lasmettiamo di parlare della mia bocca come fosse penetrabile dachiunque?» esclamò un po' irritato Liam.

Jackallargò il suo sorriso.

«Tranquillo,Liam, non è mia abitudine infilare il mio pene nelle bocche diconoscenti incrociati ad una festa. E poi il mio livello diubriachezza è ancora controllabile. Se fossi totalmente sbronzoallora la situazione sarebbe completamente diversa. Ti placcherei eabuserei di te, probabilmente».

Vanessaera visibilmente su di giri.

«Trovola cosa così eccitante che potrei masturbarmi qui, di fronte atutti. Quindi ci conviene andare, Liam o darei il via ad un'orgia epoi dovresti portarmi via con la forza».

«Jack,è stato un piacere... O no, visto che hai praticamente promesso distuprarmi, ma sono così fatto che probabilmente ci passeròsopra!¼».

Jacke Liam si strinsero la mano, mentre Vanessa lo salutò con un baciosulla guancia.

Insiemeattraversarono la tenda rossa, ritornando nel vivo della festa.

Camminaronoguardandosi intorno e cercando Blaine con lo sguardo.

C'eranotantissime persone; alcune ballavano, muovendosi in modo forsennato,evidentemente fatte. Altri erano seduti sui divanetti, a limonare.Liam notò quattro corpi avvinghiati contro il muro e si gira versoVanessa, sorridendo.

«Devoammetterlo, questa festa a cui mi hai portato è probabilmente lamigliore a cui io sia mai stato!».

«Ese non ne fossi sicuro, quei cosi lì ti convincerebbero senz'altro».

Vanessaindicò due palloni grossi quanto un'anguria, appesi al soffitto eripieni di uno strano liquido verde. Dai palloni scendevano quattrotubi, da cui altrettante persone stavano bevendo.

Liamsorrise.

«Maora come diavolo facciamo a trovare Blaine in mezzo a questabolgia?».

«Nonne ho idea! Potremmo semplicemente lasciarci andare, sperando ditrovarlo!» propose con un sorriso.



Liamle lanciò un'occhiataccia.

«Certo,così abbasso la guardia e puoi drogarmi ancora a mia insaputa,vero?».

Vanessasbuffò, stufa.

«Ebasta, per quanto ancora continuerai a rinfacciarmelo? Lo ammetto,c'è stata una piccola possibilità che io abbia esagerato! Ma ti hogià chiesto scusa!».

«Noche non l'hai fatto!» protestò Liam.

Vanessalo fissò per qualche istante, ed infine annuì.

«E'vero. Va bene, mi scuso ufficialmente, sei soddisfatto?». Liam lesorrise.

«Puòessere un inizio».

Nelfrattempo i due continuarono a camminare, senza però vedere Blaine.

Sifecero strada nella folla con difficoltà, finché non raggiunserol'uscita.

«Proviamoa vedere fuori, dentro non credo ci sia», propose Liam.

Vanessaannuì ed insieme uscirono fuori. Si guardarono intorno e videroquattro ragazzi intorno ad un piccolo falò improvvisato.

Liamli osservò e riconobbe subito Blaine.

Insiemesi avvicinarono e Liam urlò il nome del coinquilino.

Blainesi girò dalla loro parte e ci mise qualche secondo a riconoscerli.

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