La mattina dopo, Liam fu il primo a svegliarsi. Si alzò verso le dieci con
la testa che gli faceva malissimo. Si guardò allo specchio e vide che i
suoi capelli biondi erano in disordine e le borse sotto agli occhi avevano
raggiunto dimensioni spropositate.
"Perfetto, farò un ottima impressione su quelli della galleria d'arte"
pensò mentre si sciacquava la faccia. Guardò nell'armadio, riflettendo
su cosa sarebbe stato meglio indossare. Alla fine scelse una camicia a
quadri e un paio di jeans neri. Li indossò rapidamente e andò nell'angolo
della camera dove teneva i suoi lavori, chiusi in dei sacchi di plastica.
Estrasse tre tele e si mise a fissarle.
Non era per niente convinto. Più osservava i suoi quadri, più cresceva la
virtuale certezza, che una volta visti, gli avrebbero riso in faccia e
l'avrebbero cacciato fuori a calci.
"Bè, se devo scoprire che le mie tele sono spazzatura, tanto vale che lo
faccia subito", rifletté poi.
Questo ebbe l'effetto di calmarlo, almeno parzialmente.
Per la prima volta qualcun altro avrebbe visto i suoi lavori e la
prospettiva lo atterriva ma al tempo stesso lo eccitava.
Scelse uno dei quadri quasi a caso ed uscì di casa, sentendosi
vulnerabile come mai gli era successo prima.
Era appena entrato in ascensore quando il cellulare cominciò a suonare.
Era Jack. Sulle prime non ricordò chi fosse, poi tutti i ricordi della sera
prima gli tornarono in mente, gravi come un macigno.
«Pronto?», esclamò con la voce ancora un po' impastata dal sonno.
«Ehi Liam! Sono Jack! », esclamò lui «Il ragazzo che hai conosciuto ieri
sera, ti ricordi? Non ne sono certo, eri parecchio andato quando ti ho
incontrato!».
« Ma certo che mi ricordo! », esclamò Liam gioviale « Una serata come
quella di ieri è difficile da dimenticare, anche con le tonnellate di alcool
che ho mandato giù! ».
Jack rise..
« Che stai facendo adesso? », gli chiese poi. « Io mi sono appena
alzato e volevo andare a fare colazione al bar. Che ne dici, vuoi unirti a
me? ».
« Dico che ci sto! » replicò Liam, decidendo in un istante.
« Io dopo devo andare in un posto dopo, è nel Village ».
« Allora troviamoci al Cafè Wha ! Sai dov'è? ».
«Non ancora ma lo saprò fra qualche istante! Ci vediamo lì fra una
ventina di minuti, allora! ».
«A dopo, bello!» rispose Jack gioviale, chiudendo la conversazione.
Liam sorrise, pensando che dopotutto non era così difficile farsi nuove
amicizie a New York.
Blaine si svegliò circa mezz'ora dopo, steso per terra senza maglietta.
Doveva essersi addormentato lì, pensò mentre cercava di tirarsi su.
Aveva la vescica che gli scoppiava e si sentiva uno straccio. Inoltre, un
milione di domande gli affollavano la mente e non aveva nessuna
intenzione di pensarci.
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NOTTI PROIBITE A NEW YORK ( buio, lotta, luce, narrativa generale, lgbt, gay)
General Fictionhttps://www.amazon.it/dp/B0CY2RKY48 Quattro ragazzi, che tra una festa e l'altra, cercano di inseguire ognuno il proprio sogno, e di trovare la persona giusta Il protagonista è Liam, un ragazzo che vuole diventare un pittore famoso, e si tra...