«Echi ha deciso tutto ciò?»
Hannahrimase un istante zitta, riflettendo.
Poi,rispose, e Jessa si accorse che aveva il tono di chi si staaccorgendo di qualcosa per la prima volta in quel momento.
«Imiei genitori....Hanno deciso tutto loro...» esclamò prima piano,poi con rabbia «Le scuole in cui dovevo andare, le persone chedovevo frequentare e il mio futuro..»
Jessale sorrise malignamente.
«Ecome ti fa sentire questo? Ti va bene non avere la possibilità discegliere per conto tuo, la chance di fare errori?» Hannah rimase ariflettere per qualche secondo, poi guardò Jessa.
«Nontanto. No, non mi va bene per niente, in effetti. Non l'avevo maivista in questo modo, non me ne ero mai resa conto. Ma questa cosa mifa arrabbiare, mi rende maledettamente furiosa» esclamò, alzando dimolto la voce.
Jessasorrise, e le mise una mano sulla spalla.
«Gradireidue birre, per favore» esclamò lei d'un tratto.
Jessasi alzò in piedi continuando a sorridere, e le prese le due birre,in bottiglie di vetro.
«Eccoa te. Fai bene a bere, il rapporto con i genitori può esseredifficile. Ma ti ha fatto bene parla....» Jessa non riuscì a finirela frase perché Hannah si alzò improvvisamente in piedi, escaraventò una delle due bottiglie contro il muro.
«Hannah!»le urlò Jessa, arrabbiata « Va bene sfogare la rabbia, ma èpericoloso rompere il vetro!»
Hannahera evidentemente furiosa, e i suoi occhi sembravano totalmentepazzi.
«Nonmi va bene!» replicò lei senza quasi sentirla «Non mi va affattobene che la mia vita debba essere come la decidono gli altri! Vogliofumare una cavolo di canna, capito?» Jessa sorrise.
«Certo,tieni...» esclamò passandole una canna ancora da accendere, ma leicontinuò ad urlare.
«Vogliosballarmi a morte stasera, e chi ha qualcosa da ridireverràabbattuto!» continuò Hannah, in preda alla furia « Jessa,hai qualcosa da ridire? Vuoi ostacolarmi? Dimmelo!»
Mentreparlava continuava ad urlare sempre di più, e alla fine scaraventòl'altra bottiglia contro la lampada dall'altra parte dellastanza. A terra era pieno di vetri.
Dopoaverlo fatto sembrò ritrovare la calma. Si sedette di scatto, poi sivoltò verso Jessa con un sorriso.
«Mipasseresti quella canna, per favore? Voglio sballarmi» Jessa nonsorrideva più.
«Tusei una svitata! Chi mette a posto tutta questa roba, ora?»
Hannahla osservò con noncuranza.
«Domanimanderò Felipe, non preoccuparti» Jessa le lanciò uno sguardointerrogativo, ancora senza sorridere.
«Echi sarebbe Felipe?»
«E'il mio assistente personale, nonché autista, reggibuste durante loshopping, cameriere, chef, eccetera eccetera» spiegò lei« Almomento è qui sotto, mi aspetta con la macchina sempre accesa nelcaso debba andare in fretta da qualche parte»
Jessasorrise stupita.
«Sorvoliamosul fatto che tu abbia un'assistente personale, e per esseregentili anche sul fatto che sicuramente lo sfrutti in manierascandalosa e probabilmente è anche un clandestino, ma è totalmenteassurdo che aspetti fermo qui sotto con la macchina sempre accesa nelcaso sua maestà Hannah Lancaster vada di fretta!» esclamò Jessaindignata. «So che ti hanno abituato a pensare diversamente, ma nonsei una regina!»
Hannahla ascoltava a malapena, continuando a guardare la canna.
«Facciamoche tieni le invettive per dopo? Voglio provare quella roba, e vogliofarlo adesso!»
Jessasorrise, e senza dire una parola le passò la canna.
Hannahla prese in mano, e la guardò in modo strano.
«Eora cosa devo fare?»
Jessasi batté la mano sulla testa, come ad indicare che Hannah era fuoridi testa.
«Nonè un'astronave ipertecnologica» commentò sarcastica «Devisemplicemente accenderla e fumare»
Hannahsorrise ed accese la canna. Se la portò alla bocca, ed aspirò.
Inquel momento suonarono alla porta.
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NOTTI PROIBITE A NEW YORK ( buio, lotta, luce, narrativa generale, lgbt, gay)
General Fictionhttps://www.amazon.it/dp/B0CY2RKY48 Quattro ragazzi, che tra una festa e l'altra, cercano di inseguire ognuno il proprio sogno, e di trovare la persona giusta Il protagonista è Liam, un ragazzo che vuole diventare un pittore famoso, e si tra...