12. L'ufficio segreto

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Mentre Keira tirava fuori un mazzo di chiavi e apriva la porta (ma dove teneva poi quelle chiavi? Non aveva la borsa e il vestito non aveva tasche o altri luoghi nascosti dove riporre qualcosa), Angel si costrinse a fare mente locale, allontanando tutti i pensieri indecenti, e cercò di ricordare il percorso che aveva fatto; si erano allontanati lungo il corridoio, avevano attraversato gli uffici del pianoterra, la sala multimediale, erano entrati nei locali adibiti a magazzino e avevano sceso qualche scalino, poi erano passati attraverso la biblioteca e avevano affrontato una stretta scala a chiocciola che lui non aveva mai visto prima, arrivando nel seminterrato.

C'era solo una fioca luce a illuminare il piccolo atrio e l'odore di chiuso e umidità era molto forte e riusciva a rinfrescare quella calda notte di settembre. Keira entrò per prima nella stanza, che era illuminata con centinaia di candele, di ogni dimensione e forma, ma tutte di colore bianco. Chi diavolo aveva acceso tutte quelle candele? E perché l'aria lì dentro era così pura, fresca e dolciastra, come se qualcuno avesse appena sfornato una torta o dei biscotti, ma senza usare un forno? Angel diede un'occhiata alla parete alla sua sinistra, dove si intravedevano i contorni di alcuni disegni appesi con semplici cornici di legno dorate; la sua curiosità lo fece avvicinare al foglio posto esattamente al centro del muro. Ad un'analisi ravvicinata notò che si trattava di un'incisione: uno scheletro in smoking reggeva la sua testa sotto il braccio e apriva la bara in cui si trovava l'amata vestita con un elegante abito da ballo, mentre attorno a loro volavano dei grossi uccelli neri. Spostò lo sguardo verso destra, dove un'altra incisione mostrava la cacciata degli angeli ribelli dal Paradiso, in un turbinio di ali, lance, vesti e lampi di luce; sicuramente era tratta dal poema di Milton ed era davvero magnifica, così intensa e viva. Alle sue spalle sentì Keira muoversi e ritornò improvvisamente alla realtà; ricordò di trovarsi all'interno del museo, in attesa del presidente e l'agitazione tornò a farsi sentire. Quello era il momento giusto per parlare, ma la testa di Angel era vuota, oppure al contrario era troppo piena di domande e dubbi; tutto era così strano, inquietante e pauroso. C'era qualcosa che non andava, si sentiva odore di soprannaturale, ma lui non voleva pensarci nemmeno per un secondo; Keira non era una vampira, anche se ne aveva tutte le caratteristiche. E poi adesso lei era tornata a fissarlo e si era seduta sulla scrivania, con le gambe incrociate e le mani appoggiate all'indietro; quanto avrebbe voluto sbatterla su quel tavolo di mogano scuro! Ma per fortuna lei parlò:

«Non sei un uomo di tante parole. Meglio perché a Dani non piacciono le chiacchiere; se vuoi uscire vivo da questa situazione però dovrai parlare e fornire tutti i dettagli. A quanto pare hanno scelto te come vittima sacrificale; hanno avuto buon occhio. Conoscono bene i gusti del mio padrone.»

Che cosa aveva appena detto? Padrone? Che strana parola da usare; chiunque altro avrebbe detto capo o superiore o qualcosa di simile. E poi aveva posto un po' troppa enfasi su quel termine, come se fosse il fulcro di tutto il discorso. Ancora una volta avevano insistito con la storia che lui era un ragazzo giovane e carino; che c'entrava in quel contesto e come avrebbe potuto aiutarlo? Non voleva minimamente immaginarlo.

«Bene, Keira. Parliamo un po' allora mentre aspettiamo la mia condanna a morte. Perché ti atteggi a vampira se non lo sei affatto? Guardati: sei pallidissima, ti sei persino fatta limare i canini e ti comporti da vera dura, con tutta la mercanzia in bella mostra. Ma nonostante questo, non sei una vampira.»

«Come fai a dire che non lo sono? Tutti lo pensano.»

«Perché è quello che tu vuoi far credere. Diciamo che ho un sesto senso per il soprannaturale e tu non lo sei. Per tua fortuna.» rispose gelido Angel.

«Quindi la tua relazione con la strega bionda è una scelta deliberata?» disse una voce alle sue spalle.


A & D: Arte DannataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora