18. Robert

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Robert Francis era la sua spina nel fianco; lo era ormai da una decina d'anni, da quando Angel si era unito alla squadra speciale per l'eliminazione dei soprannaturali. Lui era il grande capo, a cui tutti facevano riferimento; normalmente era un poliziotto dei servizi segreti e pochi, al di fuori della divisione, sapevano che dirigeva anche un esercito alternativo, con il compito di rimediare ai casini che la legge aveva comportato. In realtà molti sarebbe stati lieti della loro esistenza, ma Angel dubitava che il governo avrebbe risparmiato loro la vita, se si fosse venuto a sapere di quella speciale squadra; loro erano i fuorilegge, quelli da punire, mentre i soprannaturali che ammazzavano la gente innocente erano tutelati dalla legge. Comunque con il passare degli anni, Robert era diventato qualcosa di più di un semplice superiore: era la cosa più simile a un padre che Angel avesse mai avuto. Nessuno dei due l'avrebbe mai ammesso, ma era certo che anche per Robert fosse la stessa cosa: suo figlio era stato ucciso da un vampiro quando era solo un bambino. A quest'ora avrebbe avuto la stessa età di Angel. Dal canto suo, Angel non aveva mai conosciuto suo padre: sua madre era stata violentata una sera mentre tornava a casa dal pub in cui lavorava. Per lei era stata un'esperienza traumatica e non aveva mai voluto parlarne con lui; lo scoprì solo molti anni dopo, in età adolescenziale, quando in un vecchio scatolone trovò il suo diario. Fu un vero shock per lui; il pensiero di essere stato il risultato di un'azione così ignobile lo fece stare male per molto tempo, fino a che non ne parlò un giorno con Robert. Gli chiese perché sua madre non aveva voluto abortire, perché lo aveva tenuto con sé, come poteva averlo amato; lui gli rispose che senza dubbio lei lo aveva amato tantissimo, più di ogni altra cosa al mondo, che quel bambino era stata la gioia in mezzo al dolore. Del resto sua madre era morta troppo presto per raccontargli quella storia, per spiegargli tutto. Da quel giorno, il rapporto tra Angel e Robert cambiò e diventarono l'uno la famiglia dell'altro; con tutte le conseguenze negative del caso. Robert gli dava il tormento un po' troppo spesso e si intrometteva di continuo nella sua vita, proprio come avrebbe fatto un padre preoccupato per la vita sregolata del figlio prediletto; per esempio, lo criticava per la sua storia con Shiri (che avesse già capito che era una strega?), per il suo costante ritardo, per la decisione di studiare storia dell'arte, per la musica infernale che ascoltava, per i vestiti che indossava...Ma era sicuro che si sarebbe gettato tra le fiamme per lui e questo bastava a rendergli sopportabile la situazione e a non farsi scappare mai una sola lamentela (magari giusto qualche volta).


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