15. La notte che cambia tutto

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Certe volte non c'era proprio bisogno delle parole; o forse con certe persone non ce n'era bisogno. Non era come con Shiri; con David era tutto così diverso perché bastava uno sguardo per capirsi e i suoi occhi celesti, puri e sinceri, invitavano a tuffarsi dentro di lui e a lasciarsi andare completamente. E quella notte fu esattamente come doveva essere, come Angel aveva bisogno che fosse. Una volta entrati in casa, David lo afferrò per il braccio sinistro e poi prese il suo viso tra le mani, guardandolo così intensamente da fargli male; senza dire niente, le loro labbra si avvicinarono, prima si scambiarono dei sospiri, l'uno nella bocca dell'altro, poi iniziarono a baciarsi, sempre più violentemente, come a voler scacciare via il male che si insinuava nelle loro menti. E funzionò perché quando incominciarono a spogliarsi e a toccarsi la pelle nuda e a far aderire i loro corpi, fondendosi l'uno nell'altro, tutto il dolore e l'angoscia sparirono e fu come se nulla fosse successo prima di quel momento e come se quello fosse l'attimo più perfetto della sua intera esistenza, l'istante per cui valesse la pena vivere. Angel non riuscì ad addormentarsi, ma stare tra le braccia di David, sentire il suo respiro caldo sulla sua pelle, i battiti regolari del suo cuore, lo fecero vivere per quella notte; il mondo fuori non esisteva e avrebbe voluto che tutto rimanesse così per sempre. Ma ormai le prime luci dell'alba iniziavano a rischiarare le tenebre e si avvicinava il momento in cui avrebbe dovuto dirgli addio; il dolore tornò nell'animo di Angel e l'unica cosa che riuscì a fare fu di stringersi ancora di più al petto caldo di David.


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