24. Il Keenan

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Per strada il traffico era infernale verso quella zona della città; il quartiere di Keenan era il centro della vita notturna, con i locali, le discoteche, i pub e i ristoranti più esclusivi e trasgressivi. Era anche il centro della vita soprannaturale e la maggior parte delle creature abitava lì; il ghetto era stato legalmente vietato, ma conveniva a tutti che restassero dentro un'area precisa, sia per la polizia, che non correva il rischio di trovarseli dappertutto, sia per i soprannaturali stessi, che potevano commettere qualsiasi scempio senza essere perseguiti dalla legge. Chiunque entrava a Keenan sapeva cosa aspettarsi e lo faceva a proprio rischio e pericolo. Ed era proprio lì che Angel stava andando. Evviva! Finalmente trovò un parcheggio libero, che non era nemmeno troppo lontano dalla sua meta; meglio avere la macchina vicino in caso di fuga repentina. Mentre camminava per la via principale, si accorse che molti lo stavano fissando; sarà stato per via della maglietta che indossava? Va bene non mostrarsi ostile e fare il bravo, ma doveva essere chiaro anche da quale parte stava e l'ironia era una delle qualità che più apprezzava nella sua personalità; tutti la odiavano di solito, compreso Robert, ma era più forte di lui e difficilmente riusciva a trattenersi. Così per quella speciale occasione aveva messo una delle sue t-shirt preferite: raffigurava un prete che crocifiggeva al cuore un vampiro. Esilarante! Ma capiva che i vampiri potevano non trovarla altrettanto divertente; non avevano senso dell'umorismo, forse per via del fatto che erano morti. Erano le nove e mezza e la serata per quelle creature era appena incominciata; nonostante ciò, la fila davanti al locale del Master era già chilometrica, così Angel si fece largo a fatica, tra le occhiate malevole di vampiri, licantropi e umani. All'ingresso stava un essere enorme, un lupo mannaro ovviamente, alto quasi due metri e largo altrettanto; era di quelli che avevano deciso di vivere metà in forma umana e metà in forma animale, col risultato che aveva degli enormi canini ferini che gli spuntavano dalla bocca e peli che gli ricoprivano ogni centimetro di pelle che aveva scoperto. Aveva il petto nudo e un paio di pantaloni di un qualche animale morto e peloso, ma lo stacco tra i due "tessuti" non era poi così evidente. Era davvero raccapricciante, senza contare il fatto che poteva spezzarti il collo come fossi stato uno stuzzicadenti.

«Scusa, devo entrare, il Master mi sta aspettando.» disse Angel sicuro di sé.

«Se avessi un euro ogni volta che sento questa frase, sarei stramiliardario a quest'ora. Vestito così non entri di sicuro e ora vattene.» rispose il licantropo.

Angel diede una rapida occhiata attorno a sé e capiva cosa intendeva quel bestione; tutti sembravano pronti per un concerto gothic o un raduno sadomaso, oppure c'erano degli umani figli di papà, vestiti da fighettini firmati, che avrebbero speso un mucchio di soldi nel locale e magari sarebbero diventati il pasto di qualcuno. Siccome non aveva né tempo né voglia per quei giochetti, Angel tornò alla carica:

«Senti bestione, Daniel mi sta aspettando. Perché non lo chiami e chiedi conferma? Oppure chiama Keira, anche lei mi conosce. Non ho tutta la notte a disposizione.»

«Se non è così, te ne farò pentire amaramente.»

«Sì, sì certo.»

Il tipo prese il telefono e premette un tasto; per fortuna aveva la memorizzazione veloce perché dubitava che sarebbe riuscito a digitare i tasti con quelle unghie e quelle dita enormi. Sul suo viso si accese un'espressione tremenda di rabbia; Angel era sicuro che l'avrebbe fatto passare; e così fu.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 13, 2016 ⏰

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