20. Una nuova missione

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Il tempo di sognare era finito per quella mattina e così Angel si fece una doccia fredda e veloce, si infilò un paio di jeans stinti e logori, si mise la maglietta dei Metallica con il serpente che usciva dal teschio, le converse blu scuro mezze coperte di fango e fece per uscire di casa. In quel momento però gli venne in mente che aveva lasciato l'auto davanti al museo e che era tornato a casa su quella di David (anche solo pensare al suo nome gli faceva venire i brividi, di piacere però), perciò come avrebbe fatto a raggiungere il cimitero in fretta? Sul tavolino accanto alla porta d'ingresso invece riconobbe il suo portachiavi a forma di bara (regalo di Robert dopo il suo primo giorno di lavoro al cimitero) e quando uscì di casa vide la sua macchina, una vecchia Clio verde scuro, parcheggiata lungo il bordo del marciapiede; ancora incredulo, entrò dentro e trovò sul sedile un foglietto:

Ho pensato che ti servisse.

David

Decisamente adorava quell'uomo ogni secondo di più. Mise in moto e si diresse a tutta velocità verso il cimitero; erano le due del pomeriggio ormai (ma quanto aveva dormito?) e per fortuna non c'era molto traffico; ci mancava solo quello. Parcheggiò al suo solito posto riservato e varcò il cancello d'ingresso; ad attenderlo c'era un Robert con la faccia livida di impazienza e arrabbiato nero. Era davvero nei guai.

«Allora? Sono quindici minuti che ti aspetto.» sbraitò Robert.

«Perché pensavi che arrivassi davvero in cinque minuti? Ce ne vogliono dieci solo per il tragitto in macchina. Direi che sono stato velocissimo.» protestò Angel.

«Certo, come no. Bella maglietta. Non hai niente di più sobrio o che non inneggi alla morte? Cosa devo fare con te? Spero sia successo davvero qualcosa di importante ieri sera...»

A dire il vero era andato a letto con David Norman e avevano fatto sesso per ben due volte, il miglior sesso della sua vita, ma forse questo era meglio non dirglielo. Robert aveva già problemi ad accettare Shiri, figuriamoci un uomo. Cercò di spiegargli gli avvenimenti di ieri nel modo più esauriente possibile, vedendo di non tralasciare nessun particolare riguardante Daniel e Keira. L'espressione che Robert assunse quando ebbe finito il racconto non gli piacque per niente e gli fece pensare che la situazione era ancora peggio rispetto a ciò che aveva immaginato.

«Con tutti i lavori che ci sono in città, proprio per il Master dovevi lavorare?» gli chiese Robert.

«Aspetta, tu non sapevi che il Master si chiamava Daniel Waterhouse e che possedeva il museo? Pensavo fosse questa la ragione per cui non volevi che io andassi lì.»

«Pensi che ti avrei permesso di lavorare lì se lo avessi saputo? Conoscevo il nome di quel lurido vampiro, ma non avevo collegato le cose; so solo che è il peggior assassino che abbia mai conosciuto e che possiede il Keenan, che altro mi serviva sapere?»

«Vedi qual è uno dei nostri maggiori problemi? Non abbiamo dei fascicoli adeguati sui soprannaturali; dovremmo sapere ogni cosa su di loro, anche le più insignificanti, e invece non sappiamo un accidente di niente. Andare al locale stasera ci potrà essere di grande aiuto, potrei scoprire un sacco di cose che ignoriamo; credo che Daniel mi farà entrare nel suo ufficio o quello che è. Nessuno dei nostri c'è mai stato.»

«Adesso lo chiami anche per nome? Certo che entrare lì dentro sarebbe un'occasione grandiosa, ma tu non lo farai. Non sei mai stato sul campo, circondato da soprannaturali, non sei mai stato in quel posto e non sappiamo come potrà reagire il tuo potere. E se il Master avesse intenzione di ucciderti o peggio?»

«Rob...Devo andare. Se io fossi una persona diversa, staremmo già pianificando le informazioni da ottenere e come uscire indenni da lì, invece di discutere se debba andare o no. Sai che ho ragione. Metti da parte i sentimenti e lasciami fare il mio lavoro.»

«Il tuo lavoro è fare il guardiano notturno al cimitero monumentale, non sei un agente operativo.»

«Ma ho già ucciso decine di soprannaturali, so come difendermi e sono abbastanza sicuro che non mi succederà niente stasera. Starò attento e non farò lo sbruffone con nessuno, farò il bravo ragazzo, davvero. Niente pasticci.»

«E per quanto riguarda il tuo potere?» chiese preoccupato Robert.

A & D: Arte DannataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora