Capitolo 13

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Sono davanti alla casa di Colin.
Sono un po' agitata, ma non so perché, sono venuta a casa sua tantissime volte e non dovrei essere così agitata, alla fine è solo il mio migliore amico.
Però le sue parole mi hanno fatto male, non mi aveva mai parlato in quel modo e non mi aveva mai trattato così.
Però poi mi ha chiesto scusa, ma si sa che a volte un scusa non basta, proprio come mi ha detto lui.

Certo, anche io ho sbagliato.
Ma tutti sbagliano almeno una volta nella vita? È una cosa umana, alla fine bisogna solo essere bravi a rimediare a quegli sbagli.

Sto per suonare il campanello, ma la porta si apre in modo brusco e veloce davanti a me.
Poi lo vedo, è Colin.
Lui mi guarda, io lo guardo. Ha gli occhi rossi e gonfi, sta piangendo.
Sto per dirgli qualcosa, ma lui se ne va.

-Colin fermati!- gli grido correndogli dietro. Lui non si ferma.

Corro ancora più forte e riesco a raggiungerlo. Gli prendo il polso e lo faccio girare verso di me.

Non l'ho mai visto così, mi sembra così fragile in questo momento.

-Vattene via!- mi sta urlando addosso, come quella sera.

-Non ti lascio andare via anche questa volta.-

E senza che lui può rispondermi lo abbraccio, lo abbraccio forte, non lo voglio vedere andare via ancora.

Gli sussurro all'orecchio -Calmati adesso ci sono io qui.- piano piano i suoi respiri diventano più calmi e regolari.

Lo prendo per mano e ci dirigiamo verso una panchina.
Voglio capire cos'è successo.

Resta nonostante tuttoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora