Capitolo 29

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Non ci posso credere, perché è venuto proprio qua, a casa mia.
Insomma, stavo trascorrendo una bellissima giornata con Leonardo.
Non stavo neanche più pensando a quella  storia e ad un tratto arriva lui.

-Alice dobbiamo parlare.- mi dice guardandomi dritto negli occhi.
-Ti ripeto per l'ultima volta che io non ho voglia di parlarti e neanche ho voglia di sentirti.- gli rispondo con tono fermo e sicuro.

-Alice chi è?- chiede Leonardo dal salotto.
-Perché lui è qui?- mi chiede Colin.
-Non te ne deve fregare.- gli rispondo.
-Senti, facciamo così. Mi ascolti 5 minuti e poi non ti darò più fastidio.-

Guardo lui, poi Leonardo.
-Leo è Colin, deve parlarmi di una cosa.
Torno subito da te, dammi 2 minuti.- dico a Leonardo.
-Okay ti aspetto!- mi risponde lui.

Colin ed io usciamo di casa e la porta si chiude dietro alle mie spalle.
-Parla ho poco tempo.- dico a Colin
-Non so da dove iniziare..- mi risponde
-Forse dall'inizio?-
-Ho conosciuto Giulia tre settimane fa, ad una festa. A primo impatto ho pensato solo che era una bellissima ragazza, ma non ero interessato a conoscerla.
Però poi durante la festa lei mi si è avvicinata e abbiamo iniziato a parlare.
Ci siamo scambiati i numeri.
Tre giorni dopo la festa ci siamo rincontrati e ci siamo baciati.
Lei aveva preso questa cosa sul serio, io no.
Non mi importava niente di lei.
Lei continuava ad insistere di uscire e così ho accettato.
Veniva spesso a casa mia ed ogni volta che ci vedevamo ci scambiavamo dei baci e gesti affettuosi.
Una sera mi ha chiesto se la portavo a mangiare il sushi così le ho detto di sì, tanto non avevo niente di meglio da fare.
Quando ti ho visto entrare, mi sono bloccato, non sapevo come spiegarti quella stupida situazione.
Poi voi vi siete avvicinate e io non riuscivo a parlare, ero paralizzato.
Lei ha aperto quella cazzo di bocca e ha detto che è la mia ragazza, ma non è assolutamente vero. -

Lo fermo un attimo.

-E perché non hai negato?- gli chiedo
-Perché ti ho detto che ero bloccato, non sapevo cosa fare.-
-Continua..-

-Non so se hai visto, ma appena voi vi siete sedute al vostro tavolo, noi siamo andati subito via, ero troppo incazzato.

-La tenevi per mano però.-
-In realtà l'ho presa per mano solo per portarla via da lì.-

-Il giorno dopo, quando dovevamo incontrarci stavo per venire da te, ma è arrivata lei e mi ha bloccato li.-

-Vedevo come eri bloccato.
Poverino ti dispiaceva toccarla in quel modo, vero?-

-Alice, mi ha preso alla sprovvista e..-cerca di continuare la frase, ma lo blocco.

-Sei un coglione, ecco quello che sei.
E se non ti dispiace adesso devo andare da Leonardo, quindi ciao.- e rientro in casa, sbattendogli la porta in faccia.

Resta nonostante tuttoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora