Capitolo 22

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È lunedì mattina.
Mi sento senza forze, vuota.
Avrei solo bisogno di mia mamma in questo momento.
Anche se ero piccola mi ricordo un po' di cose ,quando piangevo lei era sempre lì a tranquillizzarmi, lei c'è sempre stata.
Finché una brutta malattia l'ha portata via da me.
Una parte di me se le portata via con se, in cielo. Io da allora vivo a metà, non mi sento completa.

Mi alzo e faccio le solite cose.
Mentre sono in camera a vestirmi sento qualcuno aprire la porta, così scendo.

-Nonna, nonna!- le dico con gli occhi lucidi.
-Amore mio mi sei mancata così tanto.-
-Anche tu nonna.-
Mi abbraccia fortissimo ed io in quelle braccia ci potrei stare una vita intera.
Mi sento sicura con lei, come se nessuno potesse più farmi del male.

Dopo un po' di minuti mi stacco da lei, prendo lo zaino e aspetto Leonardo.

Lo vedo arrivare e mi sorride appena mi vede. Cerco di sorridere anche io, ma non ce la faccio.

-Buongiorno Alice!-
-Buongiorno anche a te!-
Mi racconta di dove vuole portarmi venerdì e da quello che ho capito è un posto che ha scoperto ieri.
Dice che è un posto bellissimo e che mi piacerà.

Arrivati a scuola vedo Margherita.
Mi abbraccia fortissimo e poi tutti e tre insieme ci dirigiamo verso la nostra classe.

Entro, ma quando sto per sedermi al mio banco sento qualcuno che mi prende il polso.
-Non si saluta più?- è Colin.
-Ehm scusa, ciao comunque.- gli rispondo guardando per terra.
-Tutto apposto?- mi chiede vedendo il mio comportamento.
-Si, tutto apposto.- gli dico, ma lui mi guarda con aria interrogativa, come se non fosse sicuro della mia risposta.

Le ore passano ed io ho sempre un punto fisso nella mia mente.
Non riesco a mandarlo via e questo fa male.

-Alice?- mi chiama Margherita.
-Si?- le rispondo
-Sta sera di porto a mangiare fuori. Andiamo al sushi.-
-Okay, il sushi va benissimo.-

Ha capito che c'è qualcosa che non va, ma non mi fa domande perché sa che quando ne vorrò parlare, lei sarà lì ad ascoltarmi.
Per lei non è solo una migliore amica, ormai è diventata come una sorella.
È un componente della mia vita indispensabile.

La scuola finisce.
Saluto Margherita, mi metto le cuffiette perdendomi così nel mio mondo e mi dirigo verso casa.

Resta nonostante tuttoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora