«La prima lezione sarà a quattro, poi però, verrete divisi a due a due. Sofia e Gabriel, Daniel e Jennifer» ci disse in inglese Laurette.
Mi abituai subito a sentirla parlare in inglese, tanto che dopo dieci minuti non ci feci più caso. Me la cavavo a inglese, e come mi disse la prof in prima: Lo parli come una madrelingua.
«Cinque, sei, sette, otto!» esclamò Laurette mentre ripassavamo la coreografia.
Quel balletto mi piaceva davvero tanto. Era sia moderno, sia hip hop e c'era del floor work di Break Dance.
Laurette era capace di fare di tutto.
«Sei buona» mi disse Gabriel a fine lezione, con la fronte imperlata di sudore.
«Brava» lo corressi sorridendo asciugandomi la fronte.
Il ragazzo mi sorrise e mi fece l'occhiolino. Aveva davvero un sorriso stupendo, e i suoi occhi marroni chiari riflettevano la luce artificiale della Sala. Come pensavo... Gabriel era un affascinante ragazzo inglese che mi avrebbe fatto perdere la testa finché non sarei tornata in Italia.
Quando la lezione finì completamente, Jennifer e Gabriel ci seguirono nel nostro appartamento, rivelandoci che avrebbero alloggiato con noi.
«Tu e Daniel dormite insieme?» chiese Jennifer perlustrando la camera.
«Già. Ormai siamo amicissimi!» esclamai circondandogli le spalle con il braccio.
Mi accorsi di aver fatto una stupidaggine solo quando vidi Daniel abbassare la testa e incupirsi, proprio come fece Stella il giorno che ci disse che non avremmo fatto il saggio. Cosa avevo detto? Quella mattina mi aveva baciata dopo avermi detto che non importava dov'era, bastava che c'ero io... E adesso dicevo che eravamo amicissimi.
«Pensavo eravate fidanzati» commentò Gabriel con tono distaccato.
«Foste» lo corresse Daniel sedendosi sul nostro letto.
«Non sono italiano!» rise il ragazzo riccio allargando le braccia.
«È agitato perché Laurette gli ha detto che si dovrà mettere un elastico per tenere su i capelli» continuò Jennifer mantenendo lo sguardo fermo su Daniel.
«E non vuoi?» chiese Daniel sorridendo.
«I miei capelli devono stare nell'aria!» rispose oscillandoli.
Mi rifiutai di correggerlo, anche perché forse se ne era già accorto da solo che sbagliava due verbi su tre.
«Anche a me la misero quando avevo i capelli lunghi» commentò Daniel.
«Aah, si mi ricordo!» continuai io.
«Ero orribile. Ed io che mi gasavo pure» disse guardandomi e sorridendomi.
Pensai che forse gli era passato, e che forse capì da solo che non potevamo confonderci con relazioni o cose così. Però, purtroppo, con un ragazzo affascinante come Daniel, in contrasto con uno altrettanto affascinante come Gabriel e una ragazza che non toglieva gli occhi di dosso al mio compagno... Sapevo che non sarebbe stato facile.
Purtroppo l'adolescenza non è solo rose e fiori. Non è solo coltivare i sogni.
È anche mantenerli.
E devi lavorare se vuoi coltivare in questa terra arida.
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È soltanto successo
Romance«Mi prendi?» «Quando mai ti ho lasciata cadere?» ~ Daniel e Sofia